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Export e chimica in crescita, grazie a Euro e petrolio

Soprattutto in Belgio, il settore sembra offrire ottime opportunità, con una dinamica forte, buone prestazioni dal lato dei pagamenti e tassi di insolvenza relativamente bassi. Ma attenzione a Cina e USA.

Export e chimica in crescita, grazie a Euro e petrolio

Come riportato da Atradius, il settore chimico sembra offrire ottime prestazioni, con una crescita continua nella maggior parte dei sottosettori, buone prestazioni dal lato dei pagamenti e tassi di insolvenza relativamente bassi. E, pur essendo sensibili alla volatilità del prezzo di una merce e dello sviluppo economico globale, le imprese in questo settore generalmente beneficiano di barriere all’entrata superiori rispetto ad altre industrie. La domanda per prodotti chimici è alta in tutti i sottosettori e tra tutti i segmenti di consumatori. Tuttavia, arrivano alcuni segnali di cambiamento all’orizzonte, soprattutto per le compagnie europee: alcuni segmenti stanno cominciando a lottare a causa della crescente concorrenza internazionale, soprattutto da Cina e USA. Il boom del gas da argille e l’ondata di derivati liquidi ha trasformato il settore dei prodotti chimici USA in uno dei produttori a più basso-costo a livello mondiale, beneficiando di prezzi più bassi delle risorse energetiche. mettendo sotto pressione i prezzi di vendita. Allo stesso tempo, le imprese chimiche europee devono affrontare il fatto che il livello di investimenti di capitale nei prodotti chimici americano è costantemente aumentato negli ultimi anni, con un niotevole vantaggio competitivo sui concorrenti.

Nello scenario internazionale, i prodotti chimici belgi beneficiano di un elevatissimo grado di specializzazione. Essi comprendono una vasta gamma di segmenti, da prodotti organici e inorganici di base, biotecnologia, prodotti per l’agricoltura, vernici, colle, detersivi, cosmetici, gomma e materie plastiche, rappresentando circa il 23% del settore manifatturiero belga, con circa 87.000 persone impiegate direttamente e 144.000 nell’indotto. Oltre il 75% della produzione viene esportato (30% del totale export). Secondo l’Associazione Essenscia, nel corso del 2014 il fatturato dei prodotti chimici belgi è aumentato del 2,4%, a 64,2 miliardi di euro, grazie sia all’aumento dei volumi che dei prezzi di vendita più elevati. Gli investimenti ammontano a 1,78 mld (30% del totale) con una media dei pagamenti pari a 30 giorni e un livello delle insolvenze relativamente basso e previsto a rimanere tale anche nel corso di quest’anno (al di sotto del 6%). Allo stesso tempo, il livello di crescita è destinato a proseguire per tutto il 2015, aiutato da debolezza dell’euro, prezzi del petrolio più bassi e le economie dell’Eurozona in rimbalzo. Tuttavia, nonostante la solida dinamica, i prodotti chimici belgi settore tengono anche alcuni punti critici: la competitività si sta indebolendo a causa del fatto che i costi della manodopera sono tra i più elevati Europa e la concorrenza della Cina è aumentata. Allo stesso tempo, l’elevata dipendenza dalle esportazioni rende i prodotti chimici belgi suscettibili ai rischi politici internazionali, come ad esempio una potenziale ulteriore escalation della Crisi Ucraina e in Medio Oriente, o un ritorno della recessione dell’Eurozona (si tratti dell’uscita della Grecia o di una spirale deflazionistica con trappola della liquidità).

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