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Eni ed Enel insieme per l’idrogeno verde: a Gela e Taranto due impianti finanziati dal programma Ue Hy2Use

Joint venture tra Enel e Eni per un nuovo progetto sull’idrogeno verde di interesse europeo. Il piano Hy2Use della Ue prevede 41 progetti in pochi anni

Eni ed Enel insieme per l’idrogeno verde: a Gela e Taranto due impianti finanziati dal programma Ue Hy2Use

Eni ed Enel Green Power lavoreranno insieme per un progetto di idrogeno verde. La Commissione europea ha autorizzato le due società a valere sul programma IPCEI Hy2Use. Il progetto riguarda 13 Paesi dell’Ue che si faranno carico di un finanziamento complessivo di 5,2 miliardi di euro per sostenere la catena del valore dell’idrogeno. In Italia saranno costruiti due impianti in due importanti realtà industriali. A Gela nella bioraffineria sarà installato un elettrolizzatore da 20 MW; il secondo sorgerà a Taranto con una potenza di10 MW. In entrambi i casi si userà la tecnologia PEM che si sta affermando sul mercato come la più innovativa. In sintesi, si tratta di impianti che lavorano a bassa temperatura e usano membrane speciali per trattare i protoni per generare idrogeno. In ogni caso a gestire le attività nei due siti sarà la Italy Green Hydrogen, la joint venture creata dalle due società.

Enel-Eni: la joint venture è finanziata dall’Europa

L’Italia ha insistito molto con l’Ue per accelerare la sperimentazione di idrogeno non inquinante. Il programma Ipcei “Hy2Use” rappresenta il livello più avanzato di progettazione dei siti. Il governo Draghi lo ha fatto proprio ed inserito nel PNRR per la riduzione su scala nazionale delle emissioni di carbonio. Non è solo sperimentazione, quindi, ma procedimenti applicativi per usi industriali. E le industrie del cemento, dell’acciaio e del vetro sono le più interessate agli sviluppi ed alla ricerca per abbassare le loro emissioni. L’altro grande sostegno agli elettrolizzatori arriva dall’uso esclusivo di energia rinnovabile. Enel ed Eni sono impegnate nei processi di decarbonizzazione delle due raffinerie e lavorano ad una filiera dell’idrogeno, immaginiamo a costi decrescenti. Una prospettiva che fa dire a Salvatore Bernabei, Ceo di Enel Green Power che “la collaborazione con Eni costituisce un passo importante per la realizzazione di impianti di elettrolisi utility scale, consentendo di testare ed accelerare lo sviluppo di tutta la filiera per la produzione di idrogeno verde in Europa”.

Idrogeno verde: a Gela e Taranto due nuovi impianti

La transizione energetica italiana in queste settimane approccia una fase di riflessione: vuoi per il cambio di governo, vuoi per le tensioni sul mercato del gas. Le operazioni previste dal PNRR finora sono andate a buon fine con una lunga serie di finanziamenti sbloccati, a parte il decreto FER2 sulla geotermia e le biomasse. Ma l’idrogeno ha bisogno di essere incentivato nei singoli Paesi nei prossimi due-tre anni, altrimenti il piano europeo salta.”Affrontare in modo efficace la transizione energetica nel quadro di sistemi economici e industriali diversificati e complessi significa utilizzare tutte le tecnologie a disposizione – aggiunge Giuseppe Ricci, Direttore Generale Energy Evolution di Eni” Eni vi sta concentrando risorse e ricerca in Italia e all’estero per salire ai vertici dell’Europa. La questione che si pone, è che quota di finanziamenti privati riuscirà a mettere in moto tutto il piano europeo ? La stima iniziale è di di circa 9 miliardi su 41 progetti che dovrebbero raccordarsi ad altri piani per le sostenibili, incrementando l’idrogeno soprattutto nel settore della mobilità. Non tutto sta andando cosi’ veloce, ma i due interventi a Gela e Taranto sono comunque un segnale rassicurante.

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