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Emilia-Romagna in pole per bonus elettrico e gas

Partono i bonus sociali 2018 per i consumi di energia: Reggio Emilia, Parma e Piacenza i primi Comuni che li stanno introducendo – Le famiglie più bisognose risparmieranno 190 euro l’anno

Emilia-Romagna in pole per bonus elettrico e gas

Bonus sociali 2018 per consumi di energia: si parte. Sia chiaro che non hanno nulla a che vedere con le forme assistenziali o similari così in voga targate M5S. I risparmi per disagio economico e sociale sono stati rafforzati dal governo uscente ed approvati dall’ Autorità di regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA). Il centrosinistra ha fatto risparmiare circa 190 euro all’anno alle famiglie bisognose in particolari condizioni. La nota dolente delle bollette che pesano sui bilanci familiari in una certa misura è  stata attenuata. Cosa faranno i successori alla guida del Paese non è dato sapere, vista la indeterminatezza delle proposte sia del centrodestra che dei grillini, in tema di energia ed effetti sociali connessi. 

Dovrebbe essere chiaro che ogni azione sul sistema energetico italiano deve considerare il contesto composto da fonti tradizionali e fonti rinnovabili e che i vantaggi sociali degli usi di ciascuna fonte sono influenzati da una lunga serie di componenti. Un’Italia green ci sarà, ma non è dietro l’angolocon buona pace del M5S che non può intestarsi per nulla la strategia energetica nazionale varata dal governo Gentiloni, da loro  fortemente avversata. Sull’altro fronte non si capisce perché la Lega di Salvini in Emilia attacchi la Regione sull’applicazione delle tariffe elettriche approvate dall’Arera e valide per tutta Italia. 

Ai bonus sociali hanno collaborato i Comuni ed è significativo che a partire in questi primi 15 giorni  di marzo siano proprio le province di Reggio Emilia, Parma, Piacenza, dove il meccanismo di erogazione del bonus viene pubblicizzato in ogni modo. Sono sorti comitati ad hoc con l’aiuto delle company energetiche per  fornire quanta più informazione possibile. Tutti devono essere in grado di capire come funziona e specialmente se si ha diritto o no all’agevolazione. Significativo anche che un grande gruppo come l’Iren, molto radicato sul territorio emiliano romagnolo, abbia messo a disposizione tutti i  propri canali  formativi.

I bonus vanno ai clienti domestici con un contratto elettrico o di gas con un indicatore ISEE che oscilla da 8.107, a 20 mila euro a seconda del numero dei componenti la famiglia. Lo sconto accordato varia da 125 a 184 euro per i nuclei con più di 4 persone e finisce direttamente nelle bollette dei 12 mesi dopo l’approvazione. Molto simile il bonus per il gas. Lo sconto massimo può arrivare fino a 189 euro all’anno in base alla fascia climatica riferita alla tariffa gas ed al tipo di consumi. Due leve che aiutano le famiglie a contenere i consumi e a ridurre la spesa. Hanno pensato i grillini di agganciare i bonus al loro divulgato reddito di cittadinanza? Il meccanismo di erogazione del reddito agirà sull’ ISEE, compromettendo l’efficienza dei bonus energetici? 

Ad ogni modo, come si diceva, i valori minimi sia per l’elettrico che per il gas tengono conto delle decisioni dell’Autorità per l’energia approvati per il 2018. Nel sistema dei  bonus il ruolo centrale è dei Comuni che devono accogliere le domande e gestire con le aziende erogatrici. Molti Comuni sono attrezzati o hanno delegato ad altre strutture territoriali, come i Caf, l’accettazione delle richieste. Le associazioni dei consumatori da parte loro forniscono assistenza in un quadro di condivisone che per il 2019 potrebbe anche guastarsi a danno dei meno abbienti.

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