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Champions amara per il Napoli, sconfitto a Barcellona. Stasera Atletico-Inter. Sarri, addio alla Lazio

L’Inter si gioca la qualificazione ai quarti di Champions contro l’Atletico Madrid dell’ex Simeone, mentre il Napoli esce dalla Coppa con molti rimpianti e spiana la strada alla Juve per il Mondiale Club 2025. Lazio shock: Sarri si dimette

Champions amara per il Napoli, sconfitto a Barcellona. Stasera Atletico-Inter. Sarri, addio alla Lazio

Il Napoli esce tra i rimpianti, ora tocca all’Inter. Ai quarti ci va il Barcellona, ma gli azzurri tornano a casa a testa altissima, anche se con l’amaro in bocca per l’enorme mole di occasioni sprecate. Imperdonabile a questi livelli e infatti la squadra di Xavi, lontana parente di quella che fu, ne ha approfittato e si è presa un posto tra le migliori otto d’Europa. L’Italia perde così un altro pezzo dopo la Lazio (a proposito: si attende il nuovo allenatore dopo le dimissioni di Sarri) e si aggrappa all’Inter, di scena stasera a Madrid contro l’Atletico di Simeone (si parte dall’1-0 di San Siro). L’eliminazione del Napoli, infine, certifica la qualificazione della Juventus al prossimo Mondiale per Club del 2025, diventata ufficiale al fischio finale di Makkelie.

Barcellona – Napoli 3-1: gli azzurri sprecano tanto e Xavi non perdona

Spettacolo doveva essere e spettacolo è stato, anche se a far festa è solo il Barcellona. Il Napoli se l’è giocata e avrebbe meritato di andare quantomeno ai supplementari, ma ha avuto il torto di sprecare tutto il possibile immaginabile. Nel cassetto dei rimpianti, inoltre, c’è l’inizio shock che ha mandato il Barça sul 2-0 dopo appena 17’, lasciando presagire una serata da incubo. Invece gli azzurri, peraltro i primi a creare un’occasione con Osimhen, hanno reagito bene ai gol di Fermin Lopez (15’) e Cancelo (17’), mostrando tratti di calcio che non si vedevano dai tempi di Spalletti e mettendo a nudo i limiti difensivi dei catalani, bravissimi con la palla tra i piedi, decisamente meno senza. Al 30’ Rrahmani ha trovato il gol della speranza e il vento è improvvisamente cambiato, tanto che il Napoli avrebbe potuto pareggiare già nel primo tempo con Di Lorenzo (grande parata di Ter Stegen) e Traoré (controllo sbagliato su assist di Kvaratskhelia). Il copione non è cambiato nella ripresa, anzi gli azzurri hanno premuto sull’acceleratore e fatto passare al Barça 20 minuti di terrore. Da sottolineare, poi, un contatto molto sospetto tra Cubarsì e Osimhen nell’area blaugrana su cui Makkelie e il Var hanno soprasseduto: errore, perché il rigore ci stava tutto. Passato lo spavento, la squadra di Xavi ha riguadagnato terreno e creato diversi grattacapi a Meret con Gundogan, Raphinha e Lamine Yamal, tutti murati dal portiere azzurro. Ma è il finale a riservare i rimpianti più grossi, perché al 80’ Lindstrom, subentrato poco prima a Politano, si è trovato la palla del 2-2 sulla testa e l’ha messa clamorosamente a lato. Gol sbagliato, gol subito: la più antica legge del calcio ha colpito ancora e lo ha fatto con uno dei bomber per eccellenza del panorama mondiale, quel Lewandowski sin lì inesistente e puntualissimo invece per il tap-in del 3-1 (83’). Sprechi finiti? Nemmeno per sogno! Al 89’ Olivera ha colpito la traversa a tu per tu con Ter Stegen e al 92’, con la gara ormai agli sgoccioli, Kvaratskhelia ha sfiorato il palo con un tiro dal limite a portiere battuto. Troppi errori per passare indenni da Montjuic, ma Calzona, al netto dell’eliminazione, può comunque uscire a testa alta, consapevole che il suo Napoli se l’è giocata alla pari nella tana del Barça e che avrebbe sicuramente meritato qualcosa in più.

Calzona: “C’è delusione per come siamo partiti, ma su Osimhen era rigore”

“C’è delusione perché siamo venuti qui per cercare di vincere, ma non ci siamo riusciti – il commento amaro del tecnico azzurro -. Siamo partiti malissimo, perdendo tanti palloni e concedendo molte ripartenze, poi andando avanti abbiamo aggiustato qualcosa, ma sotto di due gol era più difficile recuperare. Nel finale ho messo dentro qualche attaccante in più e abbiamo perso compattezza, però abbiamo avuto anche la possibilità di pareggiare con Lindstrom e riaggiustare la situazione. L’episodio su Osimhen? Era calcio di rigore, non so perché a questi livelli il Var non intervenga: dispiace davvero, sembrava netto anche in tempo reale”

Atletico Madrid – Inter (ore 21, Prime Video)

Il duello Italia-Spagna si sposta ora a Madrid, dove l’Inter di Inzaghi cercherà di prendersi il pass per i quarti di finale. Missione possibile, ma assolutamente non scontata: l’Atletico di Simeone, infatti, non sarà quello di qualche anno fa, eppure resta avversario ostico e temibile, tanto più tra le mura amiche del Wanda Metropolitano. È chiaro però che i nerazzurri, pur dovendo rispettare i colchoneros, non possono avere paura. Lo stato di forma è il migliore possibile, inoltre la gara d’andata ha dimostrato la loro superiorità sia tecnica che fisica, dunque partono favoriti per il passaggio del turno. L’unica pecca, e non è cosa da poco, è il vantaggio “striminzito” raccolto a San Siro, nonostante un secondo tempo ricco di occasioni, alcune clamorose (vedi Arnautovic, prima di trovare il gol decisivo). L’1-0 non garantisce nulla, specialmente ora che le reti in trasferta valgono come quelle in casa: l’Inter non potrà pensare di cullarsi su quello, anzi dovrà andare a caccia di un gol che costringerebbe gli spagnoli a scoprirsi ancor più di quanto non debbano già fare. L’impressione è che non sarà una partita ad alto tasso di spettacolo, ma l’agonismo, quello sì, potrebbe toccare livelli clamorosi: Simeone, del resto, ha già arringato il popolo colchonero in sala stampa ed è certo che il Wanda Metropolitano farà la sua parte sin dai primi minuti. Inzaghi sa perfettamente che un gol raffredderebbe i bollenti spiriti rivali, ecco perché proverà a far finta che a San Siro non sia successo nulla, proprio come gli riesce ogni settimana in campionato, dove la sua squadra gioca come se il vantaggio in classifica non esistesse.

Inzaghi: “Sarà una gara intensa, non speculeremo sul risultato dell’andata”

“Guardo il percorso fatto in questi tre anni, abbiamo superato un girone difficile e giocato grandi gare contro Liverpool e Real, oltre ovviamente alla finale di Istanbul – ha sottolineato il tecnico nerazzurro -. Siamo sempre andati agli ottavi, non era una cosa scontata nei 10 anni precedenti: contro l’Atletico sappiamo che sarà una sfida complicata, al Wanda Metropolitano loro si trasformano, dovremo interpretarla al meglio con il minimo vantaggio che abbiamo, nella Liga nessuno ha fatto meglio in casa. Nelle ultime 29 hanno perso solo contro l’Athletic e non lo avrebbero meritato, tutti sanno cos’è l’Atletico e chi è Simeone: non speculeremo sul successo dell’andata. Loro cambiano durante la partita e hanno giocatori di qualità, sicuramente sarà una gara molto intensa e dovremo gestire bene le difficoltà. Noi però dobbiamo fare il nostro percorso, alla finale di Istanbul siamo arrivati con orgoglio. Ora vogliamo fare il nostro cammino, lasciando da parte il campionato per un attimo, l’abbiamo preparata al meglio”.

Simeone: “Adesso fatti e non parole, voglio la rivincita”

“Le parole non servono, ci vogliono i fatti – ha tuonato Simeone -. Giocheremo una partita importante contro una rivale che è tra le migliori in Europa, ma ho una fiducia assoluta nei miei giocatori, so che faranno una buona partita. Ho le idee molto chiare, sto capendo quello che ci sta succedendo: abbiamo perso 1-0 in Champions contro la migliore squadra in questo momento e ora cerchiamo la rivincita. Il calcio ovviamente non perdona: quando sbagli, perdi, però credo nei miei giocatori, so cosa dobbiamo fare per affrontare una grandissima rivale. Cosa conterà di più? La concentrazione, questa partita ne richiede una quantità altissima, la squadra che ne avrà di più porterà a casa la qualificazione. Il nostro momento negativo? Conta solo quello che succederà sul campo, è una partita secca partendo dall’1-0 dell’andata. La differenza non è grande, ma l’avversario è tra i migliori d’Europa”.

Atletico Madrid – Inter, le probabili formazioni

Inzaghi arriva a Madrid nelle migliori condizioni possibili, anche se dovrà fare a meno di due alternative importanti (a gara in corso, s’intende) come Carlos Augusto e Arnautovic. Per il resto la rosa sarà al completo, dunque il tecnico si affiderà a un 3-5-2 con Sommer in porta, Pavard, De Vrij (favorito su Acerbi) e Bastoni in difesa, Dumfries (in vantaggio su Darmian), Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Dimarco a centrocampo, Thuram e Lautaro in attacco. Classico 5-3-2 anche per Simeone, che risponderà con Oblak tra i pali, Molina, Savic, Witsel, Hermoso e Samuel Lino nel reparto arretrato, Llorente, Koke e De Paul in mediana, Griezmann e Morata coppia offensiva.

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