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Effetto Renzi sullo spread, Borsa in parità

Piazza Affari viaggia poco sopra la parità nel momento dell’annuncio dell’incarico a Matteo Renzi – Spread ai minimi del 2014 a quota 192 punti – L’ipotesi Al Jazeera spinge Mediaset – Risale Luxottica dopo il no di Andrea Guerra all’ipotesi Ministero – Giù Rcs dopo le dimissioni di Pesenti – Contrastate le banche.

Effetto Renzi sullo spread, Borsa in parità

EFFETTO RENZI: BORSA IN PARITA’, LO SPREAD IN DISCESA. SALE LUXOTTICA. L’IPOTESI AL JAZEERA SPINGE MEDIASET  

Piazza Affari viaggia poco sopra la parità (indice Ftse/Mib +0,1% a quota 20.456) nel momento dell’annuncio dell’incarico a Matteo Renzi dopo un incontro di un’ora e mezzo con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Migliora intanto il Btp, con il rendimento del decennale che scende al 3,62%, dal 3,69% di venerdì, e spread con il Bund in contrazione di 5 punti base a quota 193, grazie all’impatto del giudizio di Moody’s. Il rendimento è sui minimi dal 2006. Nel resto d’Europa sale Londra +0,9%, Parigi + 0,07%, Francoforte +0,11%, Madrid +0,17%.

Due titoli alla ribalta a Milano:

– Sale Luxottica +1,93%, dopo la rinuncia dell’amministratore delegato Andrea Guerra ad assumere un incarico da ministro nel nuovo governo comunicata da lui stsso com questa nota: “Sono sereno e felice e rimango a fare il mio lavoro in questa bella azienda. Auguro tutto il bene possibile al nuovo Governo che nascerà. Io personalmente, insieme a Luxottica, faremo sempre di tutto per contribuire alla evoluzione positiva del nostro Paese”. Contrastato il resto del lusso. Tod’s -0,49%, Ferragamo +1,32%, Cucinelli +0,6%.

– In grande evidenza Mediaset +2,88%, mentre prendono quota le indiscrezioni sull’interesse di Al Jazeera per l’ingresso nella società della pay tv del Biscione. Sarebbe questa la chiave per interpretare l’acquisto a prezzi d’affezione dell’esclusiva delle partite di Champions League. Fermento sui titoli editoriali: l’Espresso sale del 7%.

Per Mediobanca Securities il gruppo editoriale raggiungerà 80 mln di euro di generazione di free cash flow nel 2015, potrà ridurre il maxi debito e aprire la strada a un ritorno del dividendo. Per questi motivi i motivi per cui L’Espresso è l’azione più interessante tra i media italiani: il target price sale del 37% a 2,07 euro.

Rcs perde il 2,1%. La società conferma di avere ricevuto nella serata del 14 febbraio le dimissioni, con decorrenza immediata, del consigliere Carlo Pesenti, amministratore non esecutivo e membro del Comitato per la remunerazione e le nomine. La decisione di Pesenti, si legge nella nota, è dovuta “ai numerosi e crescenti impegni nel Gruppo Italmobiliare, che gli impediscono di seguire la societa’ con la dovuta continuità” ‘Il Consigliere – prosegue il comunicato – riferisce inoltre che sulla decisione hanno pesato anche la mancanza di coesione in Consiglio e tra azionisti, nonché alcune scelte industriali e strategiche che non ha appieno condiviso”. Cairo -2,2%.

Contrastate invece le banche: Unicredit scende dello 0,17%, Intesa +0,74%, MontePaschi +0,22%, Mediobanca +1,87%. Tra le popolari, scende Pop.Emilia -0,94%, sale Pop.Milano +1,4%. Deutsche Bank promuove a pieni voti il gestito. Buy a Mediolanum +0,6% (target price a 8 euro) e hold a Azimut  +0,55% (target price a 23,2 euro). Goldman Sachs attribuisce invece a Mediolanum un giudizio neutral con prezzo obiettivo a 7,3 euro, ad Azimut un buy con prezzo obiettivo a 28 euro. Lievi variazioni per Fiat +0,13%.

La società, su richiesta della Consob, haprecisato alcuni aspetti dell’operazione Chrysler, dopo il dowgradng di Moody’s: 1) Chrysler non potrà distribuire alla casa torinese dividendi superiori al 50% degli utili netti accumulati dal 1 gennaio 2012 in aggiunta a una distribuzione “una tantum” di 500 milioni di dollari e l’utilizzo della liquidità del gruppo statunitense sarà possibile solo se la stessa eccede i 3 miliardi di dollari; 2) i finanziamenti infragruppo non saranno soggetti ad alcuna limitazione fatto salvo quanto previsto dalla disciplina relativa alle parti correlate. 3) il recente downgrade dell’agenzia di rating non comporta alcun obbligo di rimborso del debito esistente né ha aumentato il costo dell’indebitamento.4)  i ricavi dovrebbero salire in del 7% nel 2014 a circa 93 miliardi di euro co un indebitamento netto compreso tra 9,18 e 10,3 miliardi di euro.

Tra gli altri industriali: Finmeccanica sale dello 0,76%. Pirelli -1,11%, StM +0,76%. Positiva Telecom Italia +1,12%. Enel, dopo il rialzo iniziale, scivola a -0,54%. Eni + 0,17%. Dopo i conti 2013 e il nuovo piano industriale Morgan Stanley ha limato il target price a 17,4 euro (equalweight), Ubs ha confermato buy e il prezzo obiettivo a 19 euro, lo stesso di Deutsche Bank che ha ribadito hold.

Avanza Beni Stabili +4%, dopo i risultati 2013. In rally alcuni titoli a minor capitalizzazione: Grandi Viaggi +27,94%, Beghelli +16,76% e Bialetti +13,89%.

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