Condividi

Draghi a Bruxelles: “Allargamento Ue passaggio storico. Adesione meno burocratica. Price cap a ottobre”

“L’Unione europea sta diventando quell’istituzione a cui tutti i Paesi Ue guardano come una istituzione capace di dar loro stabilità e sicurezza”, ha detto il premier al termine del Consiglio Ue

Draghi a Bruxelles: “Allargamento Ue passaggio storico. Adesione meno burocratica. Price cap a ottobre”

“L’Ue sta crescendo, sta diventando sempre più importante, sta diventando quell’istituzione a cui tutti i Paesi Ue guardano come una istituzione capace di dar loro stabilità e sicurezza”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi al termine delle due giornate dedicate alla riunione dei leader Ue e dei Balcani occidentali, al Consiglio europeo e all’Eurosummit dopo l’ok a Ucraina e Moldavia per lo status di Paese candidato all’ingresso nell’Unione. “Si è deciso che il processo di allargamento, così esigente e burocratico, resterà esigente ma sarà molto meno burocratico, l’Ue assumerà una dimensione meno arcigna”, ha aggiunto Draghi.

Draghi: “Ci prepariamo a stoccaggi invernali”

Al vertice europeo “si è parlato di energia, di cosa fare per i prezzi così alti”, ha continuato il presidente del Consiglio, aggiungendo che “nell’area dell’euro, soprattutto a causa dei prezzi dell’energia e dell’inflazione, le previsioni sono di un rallentamento un po’ in tutti i Paesi. Noi siamo impegnati a proteggere e sostenere il potere d’acquisto degli italiani”, ha detto Draghi. Poi ha spiegato che “l’Italia, per gli stoccaggi, sta andando molto bene e la dipendenza dal gas russo, che era il 40% l’anno scorso, oggi sta al 25%: le misure che abbiamo messo in campo iniziano a dare risultati”. “

Il monito del premier è che “bisogna agire subito sui prezzi dell’energia perché sta succedendo che da un’inflazione che dipendeva sostanzialmente dall’energia ora dipende anche da altre cose. Questi aumenti si spargono e diventano aumenti di altre merci”.

Draghi: “Putin ha già tagliato le forniture di gas, Ue in difficoltà”

Sull’energia “c’è molta consapevolezza rispetto alla serietà della situazione, ha proseguito l’ex numero uno della Bce. “Si è parlato molto di coordinamento e sulla solidarietà, che certo ci deve essere e ci deve essere anche una risposta a controllare il prezzo del gas. L’obiezione che si fa al price cap è la paura che in risposta la Russia tagli le forniture, ma ormai in Germania stiamo al 50% dei flussi. Putin incassa le stesse cifre e l’Ue ha difficoltà immense”, ha aggiunto Draghi in conferenza stampa a Bruxelles.

No al nuovo summit sul tetto al prezzo gas

“Sui prezzi dell’energia i Paesi sono molto esitanti ad agire”, ha continuato il premier. “Ho chiesto un Consiglio straordinario sull’energia a luglio ma mi è stato fatto notare che non abbiamo ancora uno studio sul quale discutere. Ecco, ora nella risoluzione finale il Consiglio invita la Commissione a produrre questo studio entro settembre, per poi discuterne nel Consiglio di ottobre”. Dunque, il premier italiano non intende mollare la presa sul price cap, spalleggiato soprattutto dal presidente francese Emmanuel Macron e dal primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis.

In ogni caso “le misure che si stanno pensando” in Italia “assicurano che non vi sia emergenza durante l’inverno. Il quadro, grazie alla ricerca di altri fornitori, vede l’Italia in buona posizione. Di un meccanismo di ristoro per chi è più colpito dalle sanzioni ne abbiamo parlato. Ci sono molte asimmetrie”, su impegno militare, flussi di rifugiati o energie, spiega ancora Draghi. “Ma non sono asimmetrie a senso unico, non siamo solo noi colpiti da queste”.

Sulla scissione nel M5S, Draghi ha risposto in modo secco: “nessun rimpasto, mi sento con lo stesso mandato”.

Commenta