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Dopo l’ascesa di Letta, Alfano e Renzi “Moriremo democristiani?”: un saggio di Beppe Vacca

Un nuovo saggio di Beppe Vacca, presidente della Fondazione Istituto Gramsci, ripropone una domanda diffusa nella Prima Repubblica e tornata di grande attualità dopo l’ascesa politica di Enrico Letta, Angelino Alfano e Matteo Renzi: “Moriremo democristiani?” – Vacca propende per il no ma la questione è aperta – I pareri di Paolo Franchi e Giuseppe Berta

Dopo l’ascesa di Letta, Alfano e Renzi “Moriremo democristiani?”: un saggio di Beppe Vacca

Moriremo tutti democristiani? Dopo l’arrivo a Palazzo Chigi di Enrico Letta, che mostra con orgoglio la sua militanza nel movimento giovanile dc, e di Angelino Alfano, altro ex democristiano di lungo corso, la sempre più probabile ascesa al vertice del Pd di Matteo Renzi, altro prodotto della scuola cattolica fiorentina, autorizza a porsi una domanda che nella Prima Repubblica era di grande attualità salvo diventare – anche per molti laici – motivo di rimpianto, più che di sollievo, nella lunga stagione berlusconiana della Seconda Repubblica.

Di sicuro non poteva essere più felice il momento in cui vede la luce il nuovo saggio di Beppe Vacca, storico del pensiero politico e intellettuale di punta della sinistra italiana nonché presidente della Fondazione Istituto Gramsci, che si intitola proprio così: “Moriremo democristiani? La questione cattolica nella ricostruzione della repubblica” (Salerno editrice, pagg. 232, euro 13). Pagine di stingente attualità, accompagnate da ricostruzioni storiche dettagliate e sostenute da fonti autorevoli, documentano l’implosione della Seconda Repubblica e tratteggiano possibili scenari futuri.

Insomma, moriremo democristiani o no? E’ un dubbio sollevato ieri anche dall’editorialista del “Corriere della Sera” Paolo Franchi in un’analisi apparsa sul quotidiano di Via Solferino che approfondisce le ultime vicende congressuali del Pd e che non per caso si intitola “Sorpresa, postcomunisti addio. Il Pd si scopre democristiano”. “Larga parte degli elettori che votano Pd ” e che ora sono affascinati dal carisma e dal discontinuismo di Renzi “non hanno sicuramente alcuna voglia di morire democristiani” sostiene Franchi, che però aggiunge: “Ma di morire d’inedia, facendo da guardiani a un tempio ormai vuoto da un pezzo, probabilmente questi elettori del Pd hanno ancor meno voglia”.

Alla domanda che dà il titolo al suo nuovo saggio Beppe Vacca tende a rispondere negativamente. “Le ragioni per cui “non moriremo democristiani” – scrive Vacca nella sua introduzione – sono scritte nella cartografia della nazione che le ultime elezioni politiche hanno illuminato in modo abbagliante. Qualunque progetto di ricostruzione non potrà ignorare le questioni di medio e di lungo periodo della storia d’Italia”. Ma – commenta sull’Espresso” lo storico dell’economia Giuseppe Berta “il superamento delle culture politiche al tramonto non sembra per il momento ancora in agenda”.

In altre parole: non è obbligatorio morire democristiani ma per superare questo orizzonte la sinistra deve sapere fare fino in fondo i conti con se stessa e con una società che è profondamente diversa da quella che si poteva leggere sul filo delle ideologie del passato.

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