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Donne in pensione a 57 anni? Ecco i chiarimenti Inps

L’Opzione donna prevede che si possa andare in pensione anticipata solo se la decorrenza del trattamento pensionistico si colloca entro il 31 dicembre 2015. Chi rientra in questo requisito potrà esercitare la scelta fino ad un mese prima.

Donne in pensione a 57 anni? Ecco i chiarimenti Inps

Si amplia la possibilità per le donne di andare in pensione anticipata a 57 anni oppure no? Nel generale tentativo di allentare i vincoli della legge Fornero e di riproporre modalità più flessibili per il prepensionamento, si è fatta strada negli ultimi giorni anche la possibilità che l’“Opzione donna” possa allungarsi oltre il 2015 o addirittura diventare permanente. Non è così, anche se le donne interessate avranno più tempo per decidere: l’Inps ha confermato proprio oggi, con un messaggio allegato qui in fondo, che “l’esercizio della facoltà in argomento è subordinato alla condizione che la decorrenza del trattamento pensionistico si collochi entro il 31 dicembre 2015”; tuttavia, la richiesta di optare per l’opzione donna può essere esercitata fino al momento del pensionamento e cioè fino ad un mese prima del 31 dicembre 2015, quindi entro il 30 novembre del prossimo anno, per chi abbia raggiunto i requisiti entro quest’anno.

 Per capire meglio occorre fare un passo indietro. L’“Opzione donna” consente di evitare le maglie più strette della riforma Fornero sulle pensioni anticipate. L’uscita anticipata infatti è consentita, in via sperimentale entro il 31 dicembre 2015, a tutte le lavoratrici dipendenti con 57 anni e per quelle autonome con 58 anni che abbiano accumulato almeno 35 anni di contributi. L’anticipo è però subordinato al fatto di optare per una liquidazione del trattamento secondo le regole del sistema contributivo (cioè in base ai contributi effettivamente versati nell’arco della vita lavorativa) e non quelle del sistema retributivo (il 70% dell’ultimo stipendio) il che comporta, in pratica, un taglio di almeno il 25%  dell’assegno.

Su tutta la tempistica di uscita incidono tuttavia le regole sulle finestre mobili che posticipano di un anno il pagamento dell’assegno previdenziale. Ed è cresciuto il pressing parlamentare (la deputata Pd Marialuisa Gnecchi ne è una paladina) per allargare le maglie e rendere possibile l’opzione donna per chi matura i requisiti entro il 2015, tanto che si era diffusa la voce di una possibile nuova circolare dell’Inps più generosa.

La circolare non ci sarà, come si è detto, anche perché consentire di utilizzare l’Opzione donna a tutto il 2015 determinerebbe un incremento massimo di 6000 pensionate nel 2015 con un aggravio sui conti Inps di circa 554 milioni tra il 2014 e il 2019, cui seguirebbero risparmi per 353 milioni fino al 2025. Un saldo negativo che la Ragioneria dello Stato non sembra intenzionata a concedere.

Ecco perché l’istituto di previdenza ha finora confermato la sua linea: le donne che intendono andare in pensione anticipata possono deciderlo entro il 30 novembre 2015 purché abbiano maturato i requisiti entro il 30 novembre 2014 nel caso delle lavoratrici dipendenti; del 31 maggio 2014 se lavoratrici autonome e del 31 dicembre 2014 se dipendenti pubbliche.


Allegati: Messaggio Inps 2-12-2014.pdf

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