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d’Amico International Shipping vende l’ultima vecchia nave cisterna per 9,2 milioni di dollari

La società armatoriale d’Amico International Shipping ha annunciato la vendita dell’ultima nave vecchia della sua flotta – Per la controllata d’Amico Tankers cassa da 7 milioni dollari

d’Amico International Shipping vende l’ultima vecchia nave cisterna per 9,2 milioni di dollari

La società armatoriale d’Amico International Shipping – che opera nel trasporto marittimo, specializzata nel mercato delle navi cisterna – ha annunciato che la propria controllata operativa d’Amico Tankers ha firmato un accordo per la vendita dell’ultima nave vecchia della flotta, la MT High Priority, una MR della portata lorda pari a 46.847 tonnellate e costruita nel 2005 presso Nakai Zosen in Giappone per un importo pari a 9,2 milioni di dollari.

Nello specifico, l’accordo consente a d’Amico Tankers di generare, alla consegna della nave, circa 7 milioni di cassa, al netto delle commissioni e del rimborso del debito bancario esistente”, spiega la shipping ricordando che attualmente, la flotta Dis comprende “36 navi cisterna a doppio scafo (MR, Handysize e LR1, di cui 18 navi di proprietà, 10 a noleggio e 8 a noleggio a scafo nudo), con un’età media relativa alle navi di proprietà e a noleggio a scafo nudo pari a 7 anni”. 

Paolo d’Amico, presidente e amministratore delegato di d’Amico International Shipping, ha dichiarato: “Con la vendita di questa nave, il gruppo ha di fatto portato a termine il proprio piano strategico pluriennale di rinnovamento della flotta, che ha visto la nostra Azienda ordinare 22 navi di nuova costruzione per poi cedere invece tutte le unità più vecchie”. E che questa transazione rafforzerà ulteriormente la posizione patrimoniale e di liquidità del gruppo.

Poi il numero uno della d’Amico International Shipping ha sottolineato che a seguito della vendita “l’84% della nostra flotta di proprietà e a noleggio a scafo nudo sarà eco, con un’età media di appena 6,6 anni”. In questo modo, Dis potrà ridurre “ulteriormente il proprio impatto ambientale”, e migliorare allo stesso tempo “la propria competitività commerciale e reddittività, con risparmi significativi sia sugli alti costi del carburante che al momento dobbiamo fronteggiare, sia su quelli derivanti dalle regolamentazioni ambientali che entreranno in vigore a partire dal 2023”, ha concluso d’Amico.

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