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Cristiano Ronaldo e Higuain superstar in Juve-Lazio e Napoli-Milan

Gran debutto di CR7 allo Stadium di Torino contro la Lazio e gran ritorno di Higuain a Napoli con la maglia del Milan ma sia Allegri che Gattuso mettono in guardia le proprie squadre: “Non basta un campionissimo per vincere” – VIDEO.

Cristiano Ronaldo e Higuain superstar in Juve-Lazio e Napoli-Milan

Il popolo bianconero non aspettava altro e il grande giorno è arrivato. Alle 18 per la prima volta Cristiano Ronaldo scenderà in campo all’Allianz Stadium con la maglia della Juventus contro la Lazio. Dopo la sofferta vittoria di una settimana fa contro il Chievo, Allegri chiede ai suoi una prestazione un po’ più convincente, contro un avversario da non sottovalutare: “Mi aspetto grande entusiasmo – ha detto Allegri in conferenza – c’è la Lazio, l’anno scorso ci hanno battuti dopo 41 vittorie di seguito allo Stadium. Partita importante e complicata, è una squadra forte e ben guidata”.  

Una Juventus che sa di essere forte, ma che deve cercare di trovare risorse e concentrazione in ogni gara, dato anche l’entusiasmo che si è riversato su tutto l’ambiente bianconero dopo l’arrivo di Ronaldo: “File, biglietti non sono cose che mi riguardano. Vedo però grande entusiasmo in tutti gli ambienti, basta vedere i tifosi fuori dalla Continassa. La normalizzazione deve riguardare noi, noi ambiente Juventus. Perché, come dico e non smetterò mai di ripeterlo, bisognerà vincere le partite e sabato ne è stata la prova. Una partita in cui dopo 20 minuti potevamo essere 3-0 e invece al 10′ del secondo tempo perdevamo 2-1. Domani quando l’arbitro fischia bisogna essere concentrati e portare a casa tre punti, perché quest’anno, più dell’anno scorso c’è il Milan e ci saranno sei squadre per lottare per quattro posti. Quota scudetto? Secondo me quest’anno 88 o 90 punti”.  

Inutile dire che ancora una volta gli occhi saranno puntati tutti su CR7, in attesa del primo gol ufficiale con la nuova maglia: “Si mette sempre in discussione. Un campionissimo che si è costruito con lavoro e sacrificio, un ottimo esempio che alza l’asticella per tutti.”.  

Dall’altra parte ci sarà una Lazio un po’ turbata dallo sfogo tra Lotito e Inzaghi che ha fatto il giro della rete in settimana. L’allenatore ha voluto smorzare i toni: “Si è parlato del più e del meno, era una telefonata credo datata, ma dev’essere costruttivo – ha detto il tecnico biancoceleste -. È successo perché pretendo molto, da me stesso, dai giocatori e dal club. Qui ho tutto quello che voglio, conclusi la telefonata successiva con una risata. Pensiamo alla Juve: sarà una partita bellissima da giocare, la squadra si sta preparando a questa gara, che sarà difficilissima. Queste gare sono nel nostro dna. Dobbiamo sperare di non trovare i bianconeri in grandissima giornata, ma i ragazzi sono stati molto concentrati, hanno lavorato con lo spirito giusto”. 

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L’altra grande sfida di giornata è quella che alle 20.30 al San Paolo metterà di fronte Napoli e Milan. Una gara in cui tanti ricordi di intrecceranno. Da Ancelotti che trova per la prima volta la sua ex squadra a Reina che riabbraccerà i suoi tifosi, per non parlare dell’ennesimo ritorno di Higuain di fronte a un pubblico che gli regalerà solo fischi. 

Ma soprattutto sarà Gattuso contro Ancelotti, l’allievo contro il maestro: “Sapete tutti il rapporto che ho avuto con lui – ha detto Gattuso -, è stato più di un allenatore, che è andato al di là del calciatore e dell’allenatore. Voi pensate che io e lui non ci assomigliamo caratterialmente. E’ cambiato quando è diventato allenatore. Quando giocava in campo si trasformava, era uno grintoso che non mollava mai. Ha cominciato a fare questo lavoro e si è addolcito. Quello che mi ha sorpreso sempre è la semplicità, si comportava come Rocco. Da quando ho smesso, non ho mai sentito un calciatore parlare male di Carlo, anche chi non giocava. Riusciva a parlarti con il cuore in mano, non raccontava bugie. La semplicità è stata la sua fortuna. E’ difficile copiarlo nella gestione del gruppo, è stato un maestro. Lui è il maestro, ma domani andremo a Napoli per far risultato e bella figura”. 

Ci vuole provare eccome, e lo farà con Higuain al centro dell’attacco e una squadra che ha fame di tornare nel calcio che conta: “Penso che solo con Higuain non vinceremo niente. Abbiamo bisogno della squadra. Lui è un calcatore di altissima qualità, uno dei dieci più forti al mondo. Dobbiamo essere squadra e mettere in situazione Gonzalo per dargli palle gol e la squadra deve riuscire a non subirne e fare un buon lavoro in tutti i reparti. Abbiamo lavorato bene, abbiamo il motore con il pieno di benzina e possiamo spingere. Abbiamo ancora qualche problemino, prendiamo gol evitabili come contro il Real Madrid. A Napoli vorrei vedere un Milan con grande personalità, che possa continuare a fare quello che facciamo con coraggio. Non voglio vedere una squadra che si abbassa alla prima difficoltà”. 

Reina, altro ex, partirà dalla panchina. Donnarumma sarà titolare al debutto in campionato, la prima di una stagione che tutti si augurano sia diversa dall’ultima: “Può arrivare la consacrazione di Donnarumma – ha spiegato l’allenatore milanista -, può diventare il più forte al mondo. Se copia il modo di impostare il ruolo di Reina, come si muove e si allena. Non è un caso che è cambiato negli ultimi cinquanta giorni, può diventare il più forte al mondo. Ora sta a lui, deve solo fare copia incolla”. 

Altrettanto emozionato sarà Ancelotti, alla prima di fronte al suo nuovo pubblico, ma anche contro la squadra che ha reso grande: “Sarà un piacere incontrare tutti – ha detto -, Maldini, Leonardo, Gattuso. Hanno entusiasmo. Il pessimismo dell’ambiente? Il mercato è stato a fari spenti, ma non so da cosa nasca questo scetticismo. Non c’era bisogno di fare chissà cosa. Le qualità di questo gruppo non sono ancora state mostrate tutte e per questo abbiamo lavorato per trattenere più che per acquistare. Faremo vedere il nostro valore a tutti. Per lo scudetto manca poco, spero di poterlo mettere io”. 

Se lo augura anche De Laurentiis, che ha scelto Ancelotti per vincere in Italia. Cosa che non è riuscita a Sarri, cui il presidente del Napoli ha lanciato l’ennesima frecciata: “Della scorsa stagione resta sì il piacere di aver giocato molto bene, ma poi resta anche l’amarezza di non aver vinto nulla. A Sarri noi abbiamo dato tutto, ma non abbiamo vinto nulla negli ultimi tre anni”. 

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