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Con l’App la cultura trova nuove strade: dal MoMA a Bankitalia, da MuseoMilano a Bg Events

Il trend delle App applicate alle mostre è in ascesa: la tecnologia sta diventando sempre più utile al mondo della cultura – Al MoMA crei una collezione personalizzata, al Muse il dinosauro diventa 3D e Milano diventa una mostra – Banca Generali mette i video digitali di Plessi in una app

Con l’App la cultura trova nuove strade: dal MoMA a Bankitalia, da MuseoMilano a Bg Events

Fino al 30 settembre 2015 negli uffici milanesi di Banca Generali va in scena Digital Wall, la mostra dell’artista reggiano Fabrizio Plessi inaugurata lo scorso 21 maggio: veri e propri muri digitali, gli schermi (100x60x4 cm ciascuno) sono montati come grandi mosaici e rimandano a filmati appartenenti alla cifra espressiva più tipica di Plessi, legata ai temi dell’acqua, del fuoco, della lava. La mostra segna un punto di discontinuità con la monumentalità che ha contraddistinto fino a ora il lavoro di Plessi: gli schermi sono spogliati da ogni supporto, liberati da ogni struttura e tolti, di fatto, da ogni teatralità. Tra le novità di una mostra che unisce l’arte alla tecnologia non poteva però mancare una app: Bg Events, un’applicazione per smartphone e tablet sviluppata in esclusiva  da Banca Generali che permette all’utente di farsi guidare nella fruizione delle opere direttamente dall’artista tramite contenuti video esclusivi che ne descrivono emozioni, genesi e dinamiche creative. Scaricabile gratuitamente da Play Store per Android e da Apple Store per iOS, la app “BG Events” si basa sul principio di realtà aumentata (Augmented Reality, AR), ovvero un processo che consente di prendere immagini del mondo fisico e sovrapporle a dati di quello digitale.

Il trend delle app nei musei è in ascesa perché la tecnologia si sta rivelando sempre più utile al mondo della cultura, sia sul fronte della comunicazione sia per la didattica e le attività di engagement.  Al MoMA, per esempio, l’app ti permette di accedere alle spiegazioni degli artisti e degli esperti delle opere esposte, di creare una collezione personalizzata, di diventare protagonista del museo scattando foto e condividendole sui social network e di consultare l’agenda degli appuntamenti.

Si sono già dotati di un’app anche il Guggenheim, il Louvre e la National Gallery. E il fenomeno si sta diffondendo anche in Italia. Le App sono sbarcate già da tempo per esempio agli Uffizi, al MACRO e MaXXI di Roma. La stessa Banca d’Italia, grazie al suo dipartimento It, ha realizzato il sistema AMUSE per aumentare la fruibilità di mostre, esposizioni e musei da parte di grandi e piccini. Il sistema è stato testato in via sperimentale nella mostra Inventiamo una Banconota a Villa Huffer offrendo ai visitatori la possibilità di avere a disposizione le relazioni che le scuole partecipanti hanno consegnato insieme ai bozzetti sulle banconote celebrative per l’Expo. Le relazioni infatti rappresentano una mole di scritti difficile da rendere consultabile agevolmente con i mezzi tradizionali. Il sistema AMUSE, con l’aiuto di un tablet, permettere di accedere ai dati in modo contestuale quando si è vicini ai bozzetti, senza che il visitatore debba cercarsi il catalogo generale.

Anche al nuovo Muse di Trento non poteva mancare una App: permette di usufruire, con un semplice iPad, in tempo reale, mentre si percorrono le diverse sale del museo, di nuovi contenuti multimediali, di approfondimenti video e gallerie di immagini in 3D. Si tratta della “realtà aumentata” che è in grado di trasformare ogni oggetto esposto in qualcosa di “vivo”. Così lo scheletro di un triceratopo riprende sullo schermo dell’ipad la sua forma originaria di dinosauro immerso nel suo habitat grazie a una ricostruzione in tre dimensioni.

A Milano una app ha accompagnato la mostra temporanea di Chagall e la Bibbia al Museo Diocesiano  e da qualche mese è nata MuseoscienzApp, l’applicazione gratuita che guida, spiega, informa e svela tutti i segreti del Museo della Scienza e della tecnologia di Milano. Una app non è utile solo al museo. Ma è in grado di trasformare quello che la circonda in un museo. Grazie a una applicazione sviluppata dalla società Proedi il Duomo, il Teatro della Scala, i navigli, ma anche il Cenacolo, la Pietà Rondanini, San Siro, la Triennale, diventano tutti soggetti di un’unica esposizione: il MuseoMilano. Una sorta di archivio virtuale per raccogliere le eccellenze della città e raccontare la sua storia in modo moderno, comprensibile e interessante anche per i giovani. C’è una sezione dedicata alla storia della città, una ai personaggi famosi, un’altra ai capolavori. E ovviamente ai musei, divisi per categorie e con le indicazioni per raggiungerli, la mappa della città e le informazioni sui trasporti pubblici.

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