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Casa, debole il mercato italiano. In calo le compravendite, aumenta la forbice tra domanda e offerta

Come dimostrano i dati della Fiaip, è ripreso il trend negativo iniziato nel 2006 e che sembrava interrotto lo scorso anno. Grosse difficoltà per gli italiani ad accedere ai mutui ipotecari: il calo della domanda ha registrato, a luglio, un -14% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Casa, debole il mercato italiano. In calo le compravendite, aumenta la forbice tra domanda e offerta

Nel primo semestre di quest’anno, il mercato immobiliare italiano non ha confermato i segnali positivi emersi nel 2010. E’ quanto emerge dal report urbano della Federazione italiana degli agenti immobiliari professionali (Fiaip). Il mercato del mattone ha ripreso il trend negativo iniziato nel 2006 e che sembrava interrotto lo scorso anno. La forbice tra domanda e offerta è rimasta ampia (circa il 20%) e ha inciso soprattutto nelle tredici principali aree cittadine del paese, in cui si è registrato un calo dei prezzi di un punto e mezzo in percentuale (-1,5%). Questa dinamica ha invece favorito quelle compravendite in cui la distanza tra domanda e offerta è risultata più esigua, soprattutto nelle zone periferiche.

L’analisi dell’assetto patrimoniale delle famiglie italiane evidenzia una crescente debolezza dei nuclei più giovani: l’8% non può contare su alcun genere di patrimonio e il 42,6% non possiede patrimonio immobiliare (contro il 16,8% medio).  Circa il 20% delle famiglie giovani (rispetto al 40% circa del totale) può contare esclusivamente sulla prima casa (3,7%) o sulla prima casa e un conto in banca (19,1%). Il possesso di altri immobili o di investimenti e rendite riguarda circa il 23% di esse, contro il 36% riferito alla totalità delle famiglie. Oltre il 40% delle famiglie giovani vive, infatti, in una casa in affitto. Gli italiani faticano enormemente anche ad accendere mutui ipotecari. Il calo della domanda, iniziato lo scorso marzo, a luglio ha registrato un -14% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, come evidenziano le analisi di Crif. Esaminando la domanda cumulata dei primi sette mesi del 2011 e confrontandola con lo stesso periodo degli anni precedenti, emerge chiaramente un quadro negativo: -9% se confrontato con il 2010, -12% con il 2009, -8% con il 2008 e -10% rispetto al 2007.

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