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Cantieri, Anac, Pa: Assonime chiede una rivoluzione

L’Associazione fra le società italiane per azioni presenta 20 proposte per far ripartire l’economia – Fra queste, anche la revisione di alcuni reati e il ripensamento completo dell’Autorità Anticorruzione

Cantieri, Anac, Pa: Assonime chiede una rivoluzione

Aumentare la capacità della P.A. di agire in modo orientato al risultato; rimuovere i fattori di blocco in tema di infrastrutture e contratti pubblici; semplificare la ripartenza dell’economia. Questi i tre capitoli in cui Assonime ha raccolto 20 proposte al governo e al Parlamento per superare “la più grave crisi economica del dopoguerra causata dall’emergenza Covid-19”.

Il rapporto è stato realizzato da una task force di esperti e imprenditori istituita dal Comitato di Presidenza dell’Associazione fra le società italiane per azioni. Oltre al presidente, Franco Bassanini, la squadra è composta da Luigi Abete, Ginevra Bruzzone, Marcello Clarich, Matteo Del Fante, Pietro Guindani, Luciano Panzani, Pietro Salini e Luisa Torchia.

Vediamo quali sono i principali interventi proposti da Assonime.

1) PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

  • Danno erariale: considerare responsabile solo chi ha agito con dolo, cancellando dalla normativa la “colpa grave”.
  • Abuso d’ufficio: sopprimere il reato o definire in modo più puntuale la fattispecie.
  • Controlli: spostamento da ex ante a ex post, così da verificare il risultato e l’impatto dell’azione amministrativa.
  • Stroncare l’inerzia: rafforzare l’impegno dei dirigenti e dei vertici politici a incentivare il “fare”, applicando le norme che già esistono.
  • Selezione più rigorosa: il programma di reclutamento per ringiovanire la P.A. dovrebbe privilegiare i profili specializzati con competenze tecniche.
  • Banche dati pubbliche: assicurare la piena interoperabilità, se necessario tramite un Commissario.

2) INFRASTRUTTURE E CONTRATTI PUBBLICI

  • Sblocco dei cantieri: utilizzare lo strumento del Commissario straordinario per le opere prioritarie e fornire ai Comuni risorse da spendere entro tempi certi.
  • Cipe: migliorarne il funzionamento attraverso misure volte a rendere più certi e rapidi i tempi delle decisioni.
  • Codice dei contratti pubblici: eliminare almeno per due anni alcuni vincoli non previsti dalle direttive Ue, ad esempio rimuovendo alcuni vincoli al partenariato pubblico privato e permettendo la procedura negoziata senza pubblicazione del bando di gara per i lavori fino cinque milioni di euro.
  • Anac: eliminare i poteri di regolazione dell’Autorità nel settore dei contratti pubblici e le funzioni di controllo ex ante, potenziando invece i compiti di supporto al sistema (gestione delle banche dati, diffusione delle migliori pratiche) e i controlli ex post. Sul piano organizzativo, separare all’interno dell’Anac il contrasto alla corruzione dalla vigilanza in materia di contratti pubblici.

3) SEMPLIFICAZIONE

  • Conferenza di servizi: confermarne le decisioni nei casi in cui l’amministrazione dissenziente non ottiene entro un termine certo (e breve) una decisione da parte dell’organo politico di ultima istanza (Consiglio dei ministri o Giunta regionale).
  • Taglio dei tempi: estendere l’applicazione del silenzio-assenso e ridurre i tempi dell’annullamento d’ufficio di provvedimenti illegittimi da 18 a 6/9 mesi.

Il Rapporto contiene infine una serie di proposte di semplificazione in alcuni settori chiave per l’economia: dall’erogazione delle misure di sostegno ai cittadini e alle imprese al settore delle comunicazioni elettroniche, dal settore della cultura a quelli dell’energia, dell’ambiente e dell’edilizia per la riqualificazione urbana.

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