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Borse in ritirata, Wall Street fa paura. A Milano tiene Mediobanca

Si avvia verso la chiusura la peggior settimana da due anni nonostante le notizie positive sull’economia Ue. Si placano però le vendite sulle obbligazioni sostenute dalle indicazioni in arrivo dagli Usa. A Milano vendite generalizzate sulle banche

Anche le Borse europee si avviano a chiudere in ribasso una settimana tempestosa. Dopo un avvio più sereno, i mercati peggiorano a mano a mano che si avvicina l’apertura delle Borse americane. Dai futures sugli indici americani non emerge una reazione dopo il crollo di ieri, i derivati arretrano dello 0,2%.

A Milano l’indice Ftse Mib segna un calo dell’1,3% circa attorno a 22.300 punti. La Borsa italiana resta però l’unica in terreno positivo dall’inizio dell’anno. In rosso anche gli altri mercati del vecchio Continente: Il Dax di Francoforte arretra dell’1,4% e il Cac40 di Parigi segna un calo dell’1,4%.

L’indice globale Stoxx 600 è sui minimi da agosto 2017.

Si placano le vendite sulle obbligazioni, Bund decennale a 0,75%, piatto. Btp a 1,98%

Il miglioramento del clima è giustificato dalle indicazioni in arrivo a tarda mattinata da Wall Street: il future dell’indice S&P500 è un rialzo dello 0,7%. Alle sette di stamane, (l’una di notte a Washington) il Senato Usa ha approvato la legge che autorizza il governo ad alzare di 300 miliardi di dollari la spesa e congela per un anno il limite sul debito.

Ancora buone notizie per l’economia Ue. Si rafforza la produzione industriale, che a dicembre 2017 ha registrato un incremento dell’1,6% rispetto a novembre e del 4,9% su base annua. In Francia l’aumento a dicembre è stato dello 0,5%, molto meglio del consenso (-0,5%).

Si placano le vendite sulle obbligazioni, Bund decennale tratta a 0,75%, piatto così come il Btp, che oscilla tra 1,98% e 2,01%.

Ieri il Tesoro ha annunciato che in occasione del prossimo collocamento a medio-lungo, martedì prossimo, verranno messi a disposizione degli investitori tra 6,25 e 7,75 miliardi di euro nelle riaperture dei Btp a tre, 7 e 30 anni

Ancora debole il petrolio: Brent -0,8% a 64,30 dollari. Eni -0,5%.

Tra le banche (indice di settore -0,8% in linea con il dato europeo) brilla Mediobanca (+1,034% dopo un avvio a +2,3%), che ha chiuso il secondo trimestre del suo esercizio fiscale con 175 milioni di euro di utile netto, circa la metà del risultato del primo, ma sopra le stime degli analisti. Banca Akros ha alzato il rating a “accumulate” da “neutral”.

Le sofferenze lorde del sistema sono risultate pari a 167 miliardi  (173 a novembre), mentre quelle nette sono scese a 64,4 miliardi.

Peggiorano a fine mattina gli altri titoli bancari. Unicredit -1,3%.  Il titolo partito in calo stamattina era arrivato a guadagnare l’1,5%. Goldman Sachs e JP Morgan hanno rafforzato il Buy. Intesa -2%.

Bper Banca-0,7%. Ieri sera la società ha diffuso i dati dell’esercizio, proposto un aumentato della cedola.

Ubi Banca -1,1% dopo i conti. Il Common Equity Tier 1 è 11,43%, da 11,54% di settembre. Dividendo proposto pari a 11 centesimi di euro.

Più solide le  assicurazioni. Generali -0,8%, UnipolSai +0,1%, chiude il quarto trimestre 2017 con 183 milioni di euro di utile prima delle tasse, meglio delle aspettative grazie alla spinta del ramo Danni. Unipol  -0,65%.

Tra gli industriali, Buzzi  -0,9%, Leonardo -1,5%. Debole Fiat Chrysler (-1,2%).

In calo le utilities. Enel -1,5%. Sale però Atlantia (+1%). Telecom Italia (-1,44%). Mediaset (+0,5%).

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