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Borse, Milano torna in profondo rosso. Aspettando Wall Street

Tanta incertezza in tutta Europa dopo il lunedì nero – Milano ritorna a perdere, dopo varie oscillazioni – Fa eccezione Zurigo, dopo la decisione della Banca centrale svizzera di fissare un valore minimo per il cambio euro/franco a 1,2 euro – Cala a 359 pb lo spread Btp/Bund, ma resta teso il mercato dei bond

Borse, Milano torna in profondo rosso. Aspettando Wall Street

LA SVIZZERA METTE LE BRIGLIE AL FRANCO
BORSE EUROPEE IN ROSSO ASPETTANDO WALL STREET

Grazie anche alla mossa, senza precedenti, della banca centrale svizzera, le Borse europee tentano un difficile recupero dopo il lunedì nero che ha coinvolto l’euro, il debito sovrano e le principali banche del vecchio continente. La Borsa di Milano, tra sbandate e oscillazioni, avanza dopo il tonfo di ieri,, ma poir sporfonda di nuovo: intorno alle 14:30 perdeva il 2,3%. Anche le altre piazze azionarie europee sono convalescenti, in attesa della riapertura di Wall Street, sono in territorio negativo, aspettando Wall Street, chiusa ieri chiusa per il Labour Day.

Fa eccezione Zurigo (+5,1%) dopo la decisione della Banca centrale svizzera di fissare un valore minimo per il cambio euro/franco a 1,20. La Swiss National Bank ha fissato il target minimo di cambio della moneta svizzera a 1,20 franchi per euro e lo farà rispettare comprando valuta estera in quantità illimitata. “Con effetto immediato, la Snb non tollererà più un cambio euro/franco sotto la soglia minima di 1,20 franchi. La Snb imporrà questo minimo con la più grande determinazione ed è pronta ad acquistare valuta estera in quantità illimitata”, ha detto la banca centrale in una nota.

Il franco è salito contro euro e dollaro negli ultimi mesi arrivando quasi alla parità con la moneta unica come del resto prevedeva il rapporto curato dall’analista di Goldman Sachs Alan Brazil che suggeriva ai clienti Vip l’acquisto di prodotti mirati a sfruttare il potenziale speculativo del nuovo cambio. Dopo l’annuncio della Snb l’euro è balzato a 1,203 (+8,5%) franchi contro 1,1270, mentre il dollaro è salito a 0,8370 franchi da circa 0,8000. L’euro è salito sul dollaro a 1,422 da 1,409 della chiusura.

CALA A 359 PB LO SPREAD BTP/ BUND
BANCHE IN RECUPERO, BPM IN TENSIONE

Si attenua intanto la tensione sul fronte el mercato del debito. Il rendimento del Btp a 10 anni scende a 5,44% (-9 punti base) e il rendimento del bund tedesco sale di 7 punti base a 1,92%: lo spread è 359 dai massimi di 371 di ieri. Di riflesso a Piazza Affari si riprendono le banche, a partire da Unicredit +2,7%. L’ad Federico Ghizzoni ha detto che Unicredit punta ad avere un Roe (ritorno sul patrimonio) “almeno superiore al costo dell’equity”, in media con il settore delle banche, intorno all’11%. Intesa sale dell’1,1%, Ubi del 2%. B. Pop. Milano +0,4% è la più contrastata per le indiscrezioni su un possibile rinvio dell’aumento di capitale.

Entro la settimana va presa una decisione sull’aumento di cui la dirigenza ha parlato ieri con la Vigilanza di Banca che chiede un’iniezione di capitale per 1,2 miliardi di euro. Mediobanca, leader del consorzio di garanzia, preme per un rinvio dell’operazione, praticamente impossibile in queste condizioni di mercato. L’alternativa è una riduzione dell’offerta a 900 milioni. “Ogni tentennamento è da leggersi in chiave negativa”, sostengono gli analisti di Intermonte che sul titolo Bpm mantengono la raccomandazione underperform e il prezzo obiettivo a 1 euro.

Ma, data l’attuale governance, è difficile che si trovino investitori pronti a rischiare. Resta sullo sfondo l’ipotesi Sator: Matteo Arpe, già in contatto con i sindacati interni, sembra pronto a rischiare purché la banca preveda un amministratore delegato .

MOODY’S TAGLIA LE PREVISIONI SULL’AUTO
BRILLA SOLO IL SETTORE DEL LUSSO

In recupero anche i grossi nomi dell’industria, ieri in fortissimo ribasso: Fiat +0,7%, Finmeccanica +1,3%, Pirelli 0,4%. Fiat Industrial (-1,4%) si muove ancora in controtendenza. Moody’s ha abbassato le previsioni sulla crescita della domanda di auto: dal 5,1% al 3,5% per l’anno in corso e dal 7,4% al 6,5% per il 2012 causa la frenata del Pil nei mercati maturi e i maggiori tassi di interesse nei Paesi emergenti, in particolare Cina e India. Secondo l’ Industry Outlook di Moody’s, inoltre, la crescita delle materie prime eroderà per L’ 1%-1,5% i margini di profitto costringendo le case costruttrici a tagli di costi su altri fronti.

In Europa occidentale la domanda calerà dell’1% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 14,3 milioni di unitá. Negli Usa la previsione è di 14,5 milioni di unità, ossia 500.000 unità in meno rispetto alla precedente stima, ma comunque largamente superiore ai dati 2011 (12,5 milioni di auto vendute). Salgono Lottomatica +0,7% e Terna +1,4%. Riprende la corsa il lusso grazie a Tod’s e Luxottica , rispettivamente +1,7% e +1,8% . Positive anche Parmalat (+1,5%) e Autogrill (+1%). Giova a Mediolanum + 0,6% la raccomandazione positiva di Mediobanca (target ribassato a 4 euro).

ALLARMI MACRO/1. ZAPATERO AI SINDACATI
“LA SPAGNA CAMMINA SULL’ORLO DELL’ABISSO”

Lo scorso 17 agosto il premier spagnolo, Jose Luis Rodriguez Zapatero, affermo’ – in un incontro con le parti sociali – che Madrid era vicina a dover essere costretta a chiedere un piano di salvataggio come la Grecia, il Portogallo e l’Irlanda. Lo ha rivelato il leader del Ccoo, il maggior sindacato iberico, Ignacio Fernandez Toxo, in un’intervista con la televisione pubblica. “Ci disse che la situazione era davvero negativa, che eravamo sull’orlo dell’abisso, nella forma di un salvataggio dell’economia spagnola – ha spiegato Toxo -. Non so su quali dati si fosse basato, né ci mostro’ una lettera da parte della Bce”.

ALLARMI MACRO/2. “IL PIL CINESE FRENERA’”
AFFERMA HUANG GUOBO (MINISTERO TESORO)

Huang Guobo, autorevole chief economist dello State Administration che vigila sul cambio dello yuan, ha detto che la crescita della Cina scenderà sotto l’attuale livello del 9 per cento già a partire dall’anno prossimo a causa delal congiuntura recessiva delle altre economie. “La Cina – ha dichiarato – è di fronte a sfide molto serie, nonostante l’attuale livello della crescita. Presto si farà sentire l’indebolimento della domanda mondiale. Hang Guobo è intervenuto alla conferenza del Department Research Council in collaborazione con la Banca Mondiale che si prefigge un obiettivo estremamente ambizioso: definire un percorso per spostare il focus della crescita cinese dall’export al mercato interno puir rispettando nuovi parametri ambientali. “

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