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Borsa: nuovi Ctz oltre il 4%, ma esplode la crisi della Spagna che manda in rosso tutti i listini

Il Tesoro ha collocato sul mercato Ctz con scadenza maggio 2014 per complessivi 3,5 miliardi, massimo ammontare prefissato – Rendimenti in deciso rialzo al 4,037% – Tensione sul debito spagnolo: spread Bonos-Bund oltre i 500 pb, Madrid sta chiedere l’aiuto dell’Efsf – Bankia perde il 25% – Bene Impregilo: Salini è salito al 29,234% del capitale.

Borsa: nuovi Ctz oltre il 4%, ma esplode la crisi della Spagna che manda in rosso tutti i listini

I NUOVI CTZ OLTRE IL 4%. SPAGNA ALLE CORDE. MILANO IN ROSSO, BANKIA GIU’ DEL 25%

Il Tesoro ha collocato sul mercato Ctz con scadenza maggio 2014 per complessivi 3,5 miliardi, massimo ammontare prefissato, seppur con rendimenti in deciso rialzo. Il tasso medio e’ salito al 4,037% dal 3,355% del collocamento di aprile. La domanda e’ scesa leggermente: 1,66 contro 1,80.

Un risultato comunque positivo, vista la tensione sul fronte del debito sovrano spagnolo. Sta esplodendo con grande virulenza la crisi della Spagna: vola oltre i 500 punti base lo spread tra i titoli decennali spagnoli e quelli tedeschi. Il rendimento dei bonos sale al 6,40%. E’ la seconda volta dal 16 maggio scorso che il differenziale della Spagna tocca la soglia critica. Bankia, intanto, perde in Borsa il 25% circa. Secondo “El Mundo” Madrid è pronta a gettar la spugna chiedendo l’intervento del fondo salva Stati europeo.

In attesa dell’asta di stamane, il Btp decennale era salito al 5,67% mentre lo spread tra il btp e il bund rimbalzava a 430 punti (contro i 414 dell’apertura). Domani sarà la volta dei Bot a 6 mesi offerti per 8,5 miliardi e mercoledì ci saranno i collocamenti dei titoli a medio-lungo in occasione dei quali, come ha comunicato venerdì a mercati chiusi, il Tesoro offrirà da 4,5 a 6,25 miliardi di Btp a cinque e dieci anni.

Dopo la partenza in rialzo a Piazza Affari, l’indice è ora in equilibrio a +0,06%. Le Borse di Londra +0,73%, Parigi +0,64% e Francoforte +0,61% avanzano, mentre le vendite colpiscono la Borsa di Madrid dove l’indice Ibex scende dello 0,7%. Sui mercati torna a spirare un minimo di ottimismo grazie ai sondaggi che vedono in testa per le prossime elezioni in Grecia il partito conservatore Nuova Democrazia, e non il partito di sinistra radicale Syriza, che minaccia di portare il Paese fuori dall’euro. Ma nel pomeriggio i listini sono tornati tutti in rosso.

Ma esplode con grande virulenza la crisi della Spagna: vola a 500 punti base lo spread tra i titoli decennali spagnoli e quelli tedeschi. Il rendimento dei bonos sale al 6,40%. E’ la seconda volta dal 16 maggio scorso che il differenziale della Spagna tocca la soglia critica. Bankia, intanto, perde in Borsa il 25% circa.

Domani sarà la volta dei Bot a 6 mesi offerti per 8,5 miliardi e mercoledì ci saranno i collocamenti dei titoli a medio-lungo in occasione dei quali, come ha comunicato venerdì a mercati chiusi, il Tesoro offrirà da 4,5 a 6,25 miliardi di Btp a cinque e dieci anni.

A maggio l’indice del clima di fiducia del settore manifatturiero è sceso a 86,2 da 89,1. Lo comunica l’Istat evidenziando il calo degli ordini e l’aumento delle scorte. L’indice diminuisce da 92,9 a 88,7 nei beni di consumo, da 87,5 a 86,1 nei beni intermedi e da 86,7 a 84,1 nei beni strumentali.

In Piazza Affari sale Eni che avanza dell’1,1% dopo il decreto del governo che autorizza la Cassa Depositi e Prestiti ad acquistare dal Cane a sei zampe il 25% di Snam. Snam avanza dello 0,5%. Il prezzo del petrolio in rialzo aiuta Tenaris +1,2%.

Nel settore bancario sale Unicredit +0,9% consigliata da Société Générale. Positiva anche MontePaschi +1%. Fermento nella scuderia Benetton: in rialzo sia Autogrill +1,8%, sia Atlantia +1,2%. Torna d’attualità il progetto di split in due di Autogrill e successiva quitazione della divisione duty free raccolta attorno alla controllata spagnola Aldeasa.

Impregilo sale dell’1,6% nel giorno del duello tra Salini e gruppo Gavio sul prossimo allargamento del Cda alle minoranze e sulla sostituzione di tre componenti dell’attuale board. Salini ha preannunciato in assemblea il voto contrario alla nomina di tre amministratori in sostituzione di tre consiglieri che si sono dimessi. “Le proposte sottoposte all’odierna assemblea – ha detto il rappresentante del gruppo romano – hanno un comune denominatore, rappresentano una reazione difensiva, peraltro scomposta, all’attivismo e alle critiche mosse da Salini sull’inadeguata corporate governance della società e la scarsa propensione alla trasparenza dell’attuale management, che non brilla nemmeno nella stesura dei bilanci”.

Dalla lettura del libro soci, emerge che il costruttore romano Salini è salito dal 29,180% al 29,234% del capitale del principale general contractor italiano. Secondo le ultime comunicazioni di legge al mercato, circa l’1% di questa quota era in prestito. Il gruppo Gavio rimane a una quota del 29,95%. Il fondo di investimento Amber, detiene il 5,096%.

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