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Borsa, le banche affondano Piazza Affari e lo spread sale

Le incertezze delle nuove regole sugli Npl colpiscono i titoli bancari che trascinano al ribasso l’indice Ftse Mib – Milano è oggi la peggior piazza azionaria d’Europa – Bper lascia sul campo oltre il 6% – In controtendenza Cnh, Stm e Generali – Stasera la Yellen annuncia il terzo aumento dei tassi americani in un anno – Lo spread sale di 7 punti fino a 146 pb.

Borsa, le banche affondano Piazza Affari e lo spread sale

Piazza Affari affonda e chiude in calo dell‘1,44% con le banche sommerse da una raffica di vendite: Bper -6,3%, Unicredit -4,65%, Banco Bpm -4,52%; Ubi -4,06%. Profondo rosso anche per Telecom, -2,96%, nel giorno del previsto incontro fra l’ad Amos Genish e il ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda.

Sul secondario soffre la carta italiana, in attesa degli esiti delle riunioni di politica monetaria delle banche centrali e delle aste spagnole di domani. Contribuisce, in parte, anche il timore di turbolenze politiche, a seguito della notizia che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, scioglierà le Camere fra Natale e Capodanno, aprendo l’iter delle nuove elezioni, che saranno probabilmente il 4 o l’11 marzo. Il rendimento del Btp 10 anni sale all‘1,78% e lo spread con il Bund a 145.60 punti base, +5,28%. Deboli, ma più sobri, gli altri listini europei: Francoforte -0,44%; Parigi -0,51%; Madrid -0,27%; Londra -0,05%.

Wall Street parte bene e, al momento, si rafforza, trainata dai titoli tecnologici, mentre perdono quota i finanziari. In rialzo Western Digital, Apple, Facebook e Paypal. Non sembra influire sull’umore del mercato la vittoria, a sorpresa, di un candidato democratico alle elezioni speciali in Alabama, mentre cresce l’attesa del comunicato con cui, alle 20, la Fed annuncerà quasi sicuramente un rialzo dei tassi dall‘1,25% all‘1,5% e soprattutto illustrerà le sue previsioni per il 2018. Per quanto riguarda l’inflazione, stando al dato sui prezzi al consumo, la componente core a novembre perde slancio e le pressioni sembrano restare contenute e sotto il target della Banca centrale. Il dato influisce sul dollaro, che arretra nei confronti delle principali valute. L’euro recupera circa lo 0,2% e si muove in zona 1,176.

Debole il petrolio, Brent -1,23%, 62,56 dollari al barile. I dati sulle scorte settimanali Usa sono, in parte, migliori delle attese, ma l’Opec, nel proprio report mensile, sostiene che il mercato petrolifero globale non tornerà in equilibrio prima della fine del prossimo anno, complice soprattutto l’aumento delle forniture da parte degli Stati Uniti. In Piazza Affari oggi non si salvano nemmeno i titoli petroliferi, dopo la brillante performance di ieri.

Sfuggono alla fitta pioggia di vendite solo pochi big. Cnh, +1%, è il titolo migliore. La società produce macchine agricole e, come le concorrenti, oggi prende spunto dalla notizia che il dipartimento Usa dell’Agricoltura ha rivisto al rialzo le stime sulla produzione di grano, indicando che la stagione 2017-2018 sarà da record e aggiornerà i massimi toccati in quella precedente. Bene Stm +0,86%; Generali +0,46%; Ynap +0,23%; Buzzi +0,09%.

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