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Borsa Italiana: ecco quanto guadagnano presidenti, Ad e consiglieri di società

Secondo l’Italy Board Index 2016 di Spencer Stuart, i compensi totali dei presidenti delle società quotate alla Borsa di Milano hanno raggiunto in media gli 887mila euro nel 2015, mentre gli amministratori delegati hanno incassato quasi il doppio – Ma le differenze fra le varie aziende sono abissali

Borsa Italiana: ecco quanto guadagnano presidenti, Ad e consiglieri di società

Quanto guadagnano i vertici delle aziende quotate a Piazza Affari? In media, i compensi totali dei presidenti hanno raggiunto gli 887mila euro nel 2015, mentre gli amministratori delegati hanno incassato quasi il doppio: 1.660.000 euro, dato in crescita rispetto ai 1.483.854 del 2014 e ai 1.451.435 del 2013. La remunerazione dei consiglieri, invece, si attesta a 124.000 euro. I numeri sono contenuti nell’Italy Board Index 2016 di Spencer Stuart, società di consulenza specializzata nell’executive search e nei servizi di board advisoring.

Il panorama, tuttavia, non è affatto omogeneo. Nel dettaglio, per quanto riguarda i presidenti, il compenso massimo è pari a 5.387.000 euro, mentre quello più basso è di 15.000. La media delle retribuzione fissa è di 580.000 euro. Un terzo dei presidenti percepisce oltre un milione. Mettendo a confronto su scala internazionale il dato relativo al compenso medio totale dei presidenti si osserva che l’Italia si posiziona al secondo posto dopo la Svizzera (2.148.120 euro) e prima della Francia (560.666).

Nel caso degli amministratori delegati, il compenso medio fisso si attesta a 814mila euro (circa il 49% del compenso totale). Il numero degli Ad le cui retribuzioni superano il milione è pari al 62% del panel analizzato. Di questi, il 58% si posiziona nella fascia compresa tra 1 e 2 milioni mentre il 42% si colloca nella fascia da 2 milioni a salire.

Quanto ai consiglieri, il compenso totale medio fisso è di 74mila euro, con la parte fissa che pesa per il 64% del totale. Il compenso medio totale di un consigliere non esecutivo è di 90mila euro, mentre quello di un consigliere esecutivo è di 243mila euro.

I soli consiglieri non esecutivi (indipendenti o meno) fanno registrare un compenso medio fisso pari a 58mila euro. Il compenso medio totale per i non indipendenti è di poco superiore a quello degli indipendenti (98mila contro 92mila). A livello internazionale, il compenso massimo dei consiglieri non esecutivi è quello registrato in svizzera (291.925).

“I consiglieri indipendenti rappresentano ancora la categoria meno remunerata rispetto agli altri consiglieri – commenta Luigi Paro, amministratore delegato di Spencer Stuart Italia – anche se abbiamo osservato un leggero trend di crescita dei compensi, con un aumento della quota degli appartenenti alla fascia più elevata, quella superiore ai 100.000 euro. Il tema è rilevante poiché tale remunerazione risulta spesso non commisurata al livello di responsabilità e all’impegno richiesto ed è fortemente disallineata nel confronto con l’estero”.

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