Condividi

Borsa 29 gennaio: la settimana della Fed si apre con il fallimento di Evergrande. Mercati deboli in avvio, occhi puntati su Apple e Amazon

In liquidazione il gigante cinese del settore immobiliare sommerso dai debiti. In Europa più vicino il taglio dei tassi, la Francia lancia il diktat. Sotto riflettori banche e gestito

Borsa 29 gennaio: la settimana della Fed si apre con il fallimento di Evergrande. Mercati deboli in avvio, occhi puntati su Apple e Amazon

“È arrivato il momento di dire basta”. Così la giudice Linda Chan del tribunale di Hong Kong ha messo in liquidazione Evergrande, il gigante cinese del settore immobiliare, sommerso da oltre 300 miliardi di dollari di debiti. La decisione sancisce il fallimento del piano di salvataggio perseguito negli ultimi anni. La notizia è arrivata nella notte, è presto per valutare le reazioni del mercato, ma le autorità hanno già hanno già annunciato misure a sostegno dell’acquisto della prima, o della seconda casa, nella metropoli di Guangzhou. La capitale della provincia del Guangdong, una delle più ricche della Cina.

“Tagliare i tassi senza indugi”, il diktat francese

Anche in Francia, all’altro capo del pianeta, il governatore dalla Banque de France, Francçois Villeroy de Galhau, dice basta: “I tassi di interesse – dice in un’intervista – devono scendere al più presto “. Un diktat che cade nella settimana delle difficili decisioni della Fed: il calo dell’inflazione, scrive il Wall Street Journal, consiglia un calo del costo del denaro, ma la banca centrale vuol procedere con la massima prudenza. Nick Timeraos, il giornalista più vicino alla Fed la vede così: Powell eviterà di ripetere che i tassi possono salire o scendere. Al mercato l’onere di decifrare il cambio di rotta in attesa del sospirato taglio.

Tanta diplomazia lascia freddi i mercati preoccupati dalle prime vittime Usa nel tormentato scacchiere del Golfo. La speranza che la trattativa per una tregua nella striscia di Gaza possa produrre risultati, Le Borse dell’Europa aprono in lieve ribasso: FtseMib -0,21%.

Partenza incerta per l’Europa dopo i guadagni record

Ma l’Indice EuroStoxx 50 (4.639) ha accumulato un guadagno settimanale del +4,2%, miglior bilancio da marzo, e si è spinto sul massimo degli ultimi 23 anni. L’ultima spinta è giunta dal lusso, con le sorprese positive dei conti di Lvmh. La conferma a fine mese della rottura di area 4.600 dovrebbe aprire le porte ad un ulteriore allungo fino a 5.500 punti, top assoluti del 2000.

Molto dipenderà dall’atteggiamento del settore bancario. La prospettiva di un calo dei tassi potrebbe frenare i titoli del settore alla vigilia dei conti. In settimana escono i dati di Bbva, Banco de Santander, Deutsche Bank e, venerdì, Unicredit.

A sostenere Piazza Affari è l’ottima tenuta dei governativi. Lo spread Btp/Bund decennale è sceso a 151 punti base, sui minimi da aprile 2022. A metà ottobre era oltre i 205 punti base.

Il Tesoro rilancia Btp valore

Il Tesoro collocherà domani fino a 9 miliardi nell’asta di fine mese con le riaperture dei Btp a 5, 10 e 15 anni insieme al Ccteu 2031. Annunciata l’emissione del prossimo Btp Valore, strumento dedicato esclusivamente alla clientela retail, a scadenza sei anni.

Intanto il governo è impegnato nella promozione del piano Mattei, l’ambiziosa operazione, tante volte evocato dalla premier. L’inaugurazione alla presenza di 40 Capi di Stato e di governo di Paesi africani.

Mercoledì Powell deciderà sui tassi. Il mercato scommette su una conferma in scia alla resilienza dell’economia americana. Il tasso di inflazione annuale è stato inferiore al 3% per il terzo mese consecutivo. La Fed segue la misura del prezzo Pce per il suo obiettivo di inflazione del 2 per cento.

Arrivano i conti di Amazon e Apple

Ma per Wall Street saranno ancora più importanti i dati sul quarto trimestre in arrivo dalle società. Si inizia martedì con Alphabet e Microsoft (Cnbc), mercoledì tocca a Boeing, per poi chiudere giovedì con Amazon, Meta e Apple.

La straordinaria vivacità del settore tecnologico (AI in particolare) ha portato Wall Street a completare la tredicesima settimana positiva delle ultime quattordici con una serie di nuovi record. La resilienza della borsa americana è così robusta che nemmeno la caduta di Intel registrata venerdì (-12%), a valle di indicazioni non fenomenali, è riuscita a invertire il trend rialzista.

Si guarda ora con crescente interesse alla serie di importanti dati economici statunitensi in arrivo nei prossimi giorni, come le buste paga non agricole per gennaio, e agli eventi chiave guidati dalla riunione del Federal open market committee e dall’annuncio dei rimborsi da parte del Tesoro. Quest’ultimo dato, in particolare, delineerà il fabbisogno di finanziamento del governo americano per il prossimo trimestre.

Pechino lancia nuovi stimoli per la Borsa

Reduci dalla miglior settimana dell’ultimo mese, le Borse dell’Asia Pacifico sono quasi tutte in rialzo. Nikkei di Tokyo +0,9%. Hang Seng di Hong Kong +0,6%. Kospi di Seul +1,3%. Bse Sensex di Mumbai +1,1%. Csi 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,3%.

Sabato la banca centrale cinese ha presentato misure di indirizzo della liquidità verso settori ritenuti di importanza nazionale, un passo che segue l’insolito annuncio del taglio della riserva obbligatoria per le banche di mercoledì. Secondo Ding Shuang, capo economista per la Cina e l’Asia settentrionale di Standard Chartered, nei prossimi mesi i tagli ai tassi di interesse saranno probabilmente più rari, saranno invece più utilizzati strumenti strutturali di guida e incanalamento del flusso del denaro.

Il Medio Oriente spinge il petrolio

Petrolio in rialzo per il quarto giorno consecutivo. La scorsa settimana è terminata con un guadagno del +6,3%, il più ampio da tre mesi. Un attacco di droni contro le forze statunitensi in Giordania ha aumentato le preoccupazioni per l’interruzione delle forniture in Medio Oriente, mentre i ribelli Houthi hanno intensificato i loro attacchi contro le navi nel Mar Rosso, colpendo una petroliera operata da Trafigura. Il rischio di un ampliamento del conflitto riemerge dal momento che le esportazioni russe di prodotti raffinati sono destinate a diminuire, con diverse raffinerie in riparazione a seguito degli attacchi dei droni. L’Iran ha detto di non aver nulla a che fare con il bombardamento della base militare degli Stati Uniti al confine tra la Giordania e la Siria.

Barclays abbassa Azimut, Jp Morgan fa lo stesso con Fineco

Azimut: Barclays abbassa il giudizio a Equalweight, target price a 27,1 euro.

Snam: RBC taglia a Sector Perform.

Leonardo: Morgan Stanley alza il target price a 16,3 euro.

FinecoBank: JP Morgan taglia il target price a 13,4 euro.

Stellantis: Jefferies aggiorna il target price a 24 euro.

Saras: il socio Urion Holdings ha venduto 34,5 milioni di azioni in sei diverse transazioni nel periodo 2-22 gennaio, pari al 3,6% circa del capitale della società di raffinazione, secondo quanto si legge in un internal dealing.

Enel ha perso una battaglia legale negli Stati Uniti, lo riporta il Financial Times. I nativi americani Osage, hanno chiesto alla società di pagare circa 260 milioni di dollari per rimuovere 84 pale eoliche dalle loro terre in Oklahoma. La richiesta segue la decisione di un giudice distrettuale federale.

Rai Way: la Repubblica riporta che il ceo Roberto Cecatto sta lavorando ad un piano industriale comprendente l’ipotesi di una fusione con Ei Towers.

Commenta