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Piano Mattei? Il vero pensiero del fondatore dell’Eni nel nuovo libro di Giulio Sapelli

Si parla tanto di Enrico Mattei e di un ipotetico Piano Mattei ma per capire che cosa realmente pensava il fondatore dell’Eni bisogna leggere “L’impresa, l’anima e le forme: scritti sull’Eni e per l’Eni di Giulio Sapelli, edito dal Mulino

Piano Mattei? Il vero pensiero del fondatore dell’Eni nel nuovo libro di Giulio Sapelli

In attesa del cosiddetto Piano Mattei che il Governo promette da mesi e che forse nelle prossime ore comincerà a svelare, torna d’attualità il pensiero e l’opera di Enrico Mattei, il visionario fondatore dell’Eni morto improvvisamente nel 1962 in un misterioso incidente aereo su cui si sono intrecciate molte ipotesi ma senza nessuna definitiva certezza. Ma per parlare a ragion veduta di Mattei bisognerebbe conoscerlo e oggi ci aiuta a farlo il nuovo libro di Giulio Sapelli, storico dell’economia, innamorato da sempre dell’Eni. Il suo titolo – “L’impresa, l’anima e le forme: scritti sull’Eni e per l’Eni” (edito da il Mulino, pagg. 398, 34 euro) dice già tutto. Nelle pagine di Sapelli c’è il mondo Eni, l’impegno di Mattei per la ripartenza dell’Italia, fino alla crescita e alla evoluzione di una grande realtà imprenditoriale nazionale ed internazionale come il Gruppo del cane a sei zampe. Ma sono soprattutto le ultime pagine che raccolgono scritti e pensieri di Mattei a restare particolarmente impresse. “Mattei – scrive Sapelli – emerge come un uomo che è dentro una missione, che è consapevole di ciò e che quotidianamente, con pazienza ed energia, lavora ad essa. Si respira qui e là quella che potrebbe essere definita “la fatica del sogno” che Mattei sta realizzando, e lo sa, ma tale realizzazione non è semplice, nè lineare, nè mancano gli ostacoli e i nemici”.

Mattei agli studenti: “Non mollare mai”

Due passi in particolare dei discorsi di Mattei alla Scuola dell’Eni colpiscono e meritano di essere ricordati. Il primo all’apertura dell’anno accademico 1958 quando Mattei, ricordando le origini della sua avventura professionale nel gruppo petrolifero, racconta: “Abbiamo cominciato in un’atmosfera di ostilità. Negli idrocarburi italiani non credeva nessuno: avevamo l’ostilità del governo e l’ostilità dell’iniziativa privata: questa è la verità”. Ma anche l’intervento di Enrico Mattei del 20 luglio 1958, alla chiusura dell’anno accademico, è da incorniciare. Raccomanda Mattei agli studenti: “C’è bisogno di tenacia, di volontà e io vi consiglio di non mollare mai. Nei vostri momenti difficili pensate alle difficoltà che noi abbiamo superato in silenzio, cercando di andare avanti, pensate a come siamo riusciti e vedrete che anche voi riuscirete a vincere le vostre. Ne troverete tante di difficoltà, talvolta vi sembrerà impossibile andare avanti ma gli uomini che ne hanno le qualità e le capacità vanno avanti, vanno avanti da soli senza che nessuno li possa fermare”.

Visione, fatica, sacrificio, slancio e forza della volontà, tenacia e voglia di rinascita per il benessere del Paese: Enrico Mattei era questo. Non scordiamocelo.

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