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Borsa 20 novembre: Piazza Affari ha tre motivi per fare festa. Le cedole, il via libera di Moody’s e il rialzo del 25% nel 2023

Dall’inizio dell’anno il Ftse Mib è il più brillante tra gli indici di Borsa d’Europa ed è ormai a un passo dai massimi del 2008 – L’effetto Moody’s si farà sentire sui bond – Oggi 9 società pagano un ricco anticipo di dividendo

Borsa 20 novembre: Piazza Affari ha tre motivi per fare festa. Le cedole, il via libera di Moody’s e il rialzo del 25% nel 2023

Superato l’esame di Moody’s, Piazza Affari oggi può fare festa. E non solo perché vanta un aumento dei prezzi del 24,9% da inizio anno, al top tra i mercati, ma perché oggi celebra un importante cedola day: Nove società, tra cui Eni, Intesa Sanpaolo e Poste Italiane pagano un ricco anticipo dividendo: secondo il consenso Bloomberg, l’indice FTSEMIB incorpora un dividendo cumulato con uno yield del 4,37%.

A dare ulteriore lustro alla settimana che culminerà giovedì nel Giorno del Ringraziamento Usa arriva da Tokyo la notizia che stanotte l‘indice Nikkei +0,80% ha superato a quota 33,853 il record che resisteva da 33 anni. I mercati dimostrano così di sentire più vicina la svolta sui tassi. A tal proposito sarà utile leggere i verbali delle ultime riunioni della Fed e della Bce. Ancora più importanti per monitorare la salute delle economie gli indici Pmi Eurozona e negli Usa in uscita giovedì nonché il Pil della Germania.

Apertura piatta per le borse

In attesa di indicazioni “fresche” le borse dell’Europa aprono piatte: FtseMib, +0,09%, future Eurostoxx50 invariato. In mattinata escono i prezzi alla produzione tedeschi.

Milano a un punto dai massimi del 2008

Il nostro FtseMib (29.498) registra un bilancio settimanale in guadagno del +3,5% e si muove a meno di un punto dai massimi da 15 anni. Ma oggi sull’indice peserà lo stacco delle cedola alcuni big, tra cui Eni e Intesa, per cui ci sarà un effetto negativo (ottico) sul valore dell’indice.

L’effetto Moody’s si farà sentire sulle obbligazioni. In Eurozona: Bund decennale a 2,59%. BTP decennale a 4,34%. Spread 175 pb, entrambi sui minimi da due mesi. Il BTP decennale è cresciuto dell’1,65% nella settimana.

I lavori sulla Legge di Bilancio saranno al centro della settimana che sta per aprirsi. Martedì è prevista la scadenza per il deposito degli emendamenti in commissione. La Maggioranza, ha spiegato nelle scorse settimane, non dovrebbe presentare proposte quindi potrebbero arrivare solo quelle dell’opposizione anche se ancora non è escluso che l’esecutivo alla fine presenti un proprio maxiemendamento.

Venerdì sera Moody’s ha alzato l’outlook dell’Italia a stabile da negativo, confermato il rating Baa3. Gli specialisti si aspettano che la promozione dell’outlook possa spingere lo spread vicino ai 150 punti base.

Moody’s promuove anche il Portogallo

Moody’ ha promosso anche il Portogallo. Con un miglioramento di ben due notch, da ‘Baa2’ a ‘A3’, il rating portoghese è tornato venerdì sera in zona ‘A’ nonostante la crisi politica innescata dalle dimissioni del premier Costa per via di un’inchiesta su presunte irregolarità da parte del suo governo. L’agenzia Usa ha citato “gli effetti positivi sul credito nel medio termine di una serie di riforme economiche e fiscali, della riduzione dell’indebitamento del settore privato e del continuo rafforzamento del settore bancario.

In Argentina trionfa l’estrema destra

Nella notte è uscito l’esito del ballottaggio in Argentina, l’ultraliberista di destra Javier Milei è il nuovo presidente eletto. Con l’86% dei voti scrutinati l’anarcocapitalista ha vinto col 56% contro il candidato peronista progressista Sergio Massa (44,04%). “Oggi inizia la fine della decadenza argentina. Iniziamo la ricostruzione e a voltare la pagina della nostra storia”, ha detto il nuovo capo dello Stato nel suo primo discorso.

Dai future di Wall Street non arrivano indicazioni sull’avvio della prima seduta della settimana del Giorno del Ringraziamento: giovedì il mercato finanziario degli Stati Uniti è chiuso per festività. Di solito ne risente, soprattutto in termini di volumi scambiati.

Ribaltone nell’intelligenza artificiale

Il Board di Open Ai, il colosso dell’Intelligenza Artificiale, ha nominato presidente Emmett Shear in sostituzione di Sam Altman, silurato sabato all’insaputa di Microsoft, grande finanziatore della società. Si profila uno scontro all’arma bianca sul futuro dell’Ai tra fautori della scelta commerciali e difensori dello spirito indipendente delle origini.

A Wall Street, l’S&P500 (4.514) e Nasdaq (14.125) hanno chiuso la settimana con un +2,2% e +2,4% rispettivamente e sono sui massimi da due mesi. La violazione delle rispettive resistenze a 4.400 e 13.618 punti favorisce il ritorno sui top di luglio 4.600 e 14.500.

L’indice MSCI World (2.985) ha completato la terza settimana positiva di seguito (+2,9%) portandosi sui massimi da metà settembre. La conferma della rottura della soglia chiave a 2.900 punti dovrebbe favorire il rapido ritorno sui top del 2023 a 3.071 punti.

Al via l’asta dei T-bond a 20 anni

Stamattina si riparte con: Treasury decennale Usa a 4,46%. Biennale 4,88%. Mercato in tensione a poche ore dall’asta sui titoli a 20 anni del Tesoro Usa.

Salgono anche le borse cinesi

L’indice MSCI Asia Pacific è stamattina sui massimi degli ultimi due mesi grazie alla spinta delle borsa della Cina e della Corea del Sud. L’indice Kospi guadagna lo 0,9%. Hang Seng di Hong Kong +1,4%, CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen +0,3%.

Le banche commerciali cinesi hanno confermato le condizioni sul prestito, in continuità con la decisione annunciata a inizio mese di non toccare i tassi d’interesse. Lo yuan si rafforza sul dollaro per il quinto giorno consecutivo.

Rallenta dopo il record la borsa di Tokyo. Lo yen giapponese è stato tra i maggiori beneficiari della recente debolezza del dollaro. La scorsa settimana ha guadagnato l’1,25%, miglior guadagno settimanale in oltre quattro mesi. E stamattina scende sotto la soglia chiave a 150. Lo yen è stato duramente colpito dai ripetuti segnali accomodanti della Banca del Giappone all’inizio di questo mese, che hanno indicato che i tassi di interesse probabilmente rimarranno estremamente bassi per il momento.

L’Opec+ pensa a nuovi tagli della produzione

Brent a 80,60 dollari, Wti a 76,50. Petrolio in rialzo di mezzo punto in avvio di seduta. Venerdì ha chiuso con un balzo del +4%, quando alcune fonti dell’OPEC+ hanno detto a Reuters che il gruppo di produttori, composto dall’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio e dai loro alleati, inclusa la Russia, è pronto a valutare se effettuare ulteriori tagli alla fornitura di petrolio quando si riunirà il 26 novembre. Il petrolio è arrivato a quattro settimane di ribasso consecutive con la quotazione scesa ai minimi da luglio.

Unicredit e Mps sugli scudi

Banco BPM ha emesso un bond AT1 da 300 milioni di euro per sostituire un altro in scadenza. Il nuovo prestito è a condizioni più favorevoli rispetto a quelle del passato

Unicredit: Berenberg alza il target price a 34 euro.

Monte Paschi ha rivisto le assunzioni sugli effetti delle richieste danni arrivate dal gruppo Caltagirone, il rischio di pagamento è ora “remoto” dal prevedente “possibile”.

Diasorin: il ceo investe 800.000 dollari in un bond convertibile.

Enel: il CEO Flavio Cattaneo dovrebbe varare un piano strategico più esposto all’Italia, con un approccio più selettivo agli investimenti sulle rinnovabili nell’ambito. Lo scrive Reuters.

Stellantis: gli iscritti al sindacato United Auto Workers (Uaw) di Stellantis negli Usa hanno votato per la ratifica dell’accordo sindacale, che ha ottenuto il sostegno di circa il 68% degli iscritti votanti.

Generali: per far fronte al ‘protection gap’ che rende i rischi legati a catastrofi naturali e pandemie difficilmente gestibili da un singolo stato o impresa serve una collaborazione tra compagnie assicurative e Unione Europea, sostiene il presidente Andrea Sironi intervistato dal Corriere della Sera domenica. Il responsabile finanziario del gruppo Cristiano Borean rileva in commenti al Financial Times come gli interessi di un fondo di private equity che controlla una compagnia vita potrebbero non essere perfettamente allineati a quelli dell’assicurazione posseduta.

Tenaris ha comprato azioni proprie per 78 milioni di euro nelle sedute da 6-7 novembre.

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