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Portogallo in crisi: il premier Antonio Costa si dimette dopo scandalo corruzione

Uno scandalo corruzione travolge il premier portoghese Antonio Costa, accusato di aver sbloccato alcune procedure per favore interessi di società attive nei settori dell’idrogeno e del litio. Incriminati il capo di Gabinetto e uno dei suoi ministri

Portogallo in crisi: il premier Antonio Costa si dimette dopo scandalo corruzione

Portogallo in subbuglio dopo lo scandalo corruzione che ha travolto il governo.

Il primo ministro portoghese, il socialista António Costa, ha rimesso il mandato nelle mani del presidente della Repubblica, Marcelo Rebelo de Sousa, in seguito alle notizie riguardanti un’indagine penale sul suo conto. L’inchiesta ha portato all’incriminazione di uno dei suoi ministri e del suo capo di gabinetto.

In una dichiarazione trasmessa in diretta in televisione, Costa ha confermato l’esistenza dell’indagine: “Le funzioni di primo ministro non sono compatibili con alcun sospetto sulla mia integrità. In queste circostanze, ho presentato le mie dimissioni al Presidente della Repubblica. Spetterà ora tocca al capo dello Stato decidere se accettarle. “Il futuro dipenderà dalle decisioni del presidente”, ha aggiunto Costa, uno dei pochi socialisti a capo di un governo europeo che si è poi detto “fiducioso nel funzionamento della giustizia” mettendosi a disposizione per chiarire ogni sospetto sul suo operato.

Favori ad imprese dell’idrogeno e litio

L’inchiesta si concentra sulla frode nei settori dell’idrogeno e del litio. In particolare, ci si concentra sui progetti di estrazione del litio a Montalegre, nel Nord del Portogallo, e a progetti riguardanti un impianto di idrogeno verde e un data center nella città costiera di Sines.

L’accusa sarebbe quella di un possibile trattamento di favore da parte del governo portoghese nei confronti di diverse imprese del settore.

Perquisiti alcuni ministeri

Perquisite la residenza del primo ministro e i ministeri delle Infrastrutture e dell’Ambiente. Sono stati emessi mandati d’arresto per Vítor Escaria, capo di gabinetto di Costa, il sindaco di Sines e altre tre persone a causa del rischio di fuga e distruzione delle prove.

Incriminati anche il ministro portoghese delle Infrastrutture Joao Galamba e il presidente del consiglio di amministrazione dell’Agenzia portoghese per la protezione dell’ambiente.

Il caso che coinvolge il primo ministro portoghese riguarda, secondo l’accusa, sospetti di “appropriazione indebita, corruzione attiva e passiva di titolari di cariche politiche e traffico di influenza” nell’ambito dell’assegnazione delle licenze di esplorazione del litio e di produzione di idrogeno. La Corte Suprema sta indagando sull’uso del nome del primo ministro e il suo coinvolgimento nelle pratiche oggetto di indagine.

Indagine del Tribunale Supremo

Durante l’indagine, “gli indagati hanno citato anche il nome e l’autorità del primo ministro”, ha dichiarato il pubblico ministero in una nota. Sospettato di essere lui stesso intervenuto “per sbloccare procedure” nell’ambito di questa vicenda, António Costa, sarà ora oggetto di un’indagine autonoma da parte del Tribunale Supremo, che ha giurisdizione per reati che coinvolgono le alte cariche dello Stato.

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