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Bce: cosa si aspetta il mercato da Draghi

Secondo Fidelity International, potrebbe arrivare oggi “un taglio di 10 punti base (pb) del tasso sui depositi, che arriverebbe così a -0,4%”, l’introduzione “di tassi di interesse negativi con una struttura a livelli, sul modello di quanto fatto dalla Bank of Japan” e anche “un rafforzamento” del Quantitative easing.

Bce: cosa si aspetta il mercato da Draghi

“Con l’inflazione core che a febbraio si è fermata allo 0,7%, la Bce vorrà plausibilmente continuare a sostenere l’economia. Si potrebbe assistere ad un taglio di 10 punti base (pb) del tasso sui depositi, che arriverebbe così a -0,4% e ciò lascerebbe comunque un margine per eventuali ulteriori misure, tra cui l’introduzione di tassi di interesse negativi con una struttura a livelli, sul modello di quanto fatto dalla Bank of Japan, o persino un rafforzamento del programma di acquisto di asset”. E’ questa l’opinione di Eugene Philalithis, gestore di FF Global Multi Asset Income Fund e FF Euro Balanced Fund di Fidelity International, in merito alle nuove mosse di politica monetaria che il presidente della Bce, Mario Draghi, dovrebbe annunciare oggi.

“Il mercato sembra aver già parzialmente scontato un intervento della Bce – prosegue Philalithis – tramite un calo dei rendimenti obbligazionari, con i Bund in particolare ormai prossimi ai minimi storici dello scorso aprile, e, in misura inferiore, l’indebolimento dell’euro, che però è in parte dovuto anche al rafforzamento delle prospettive per l’economia americana. Vi è il rischio che la Bce deluda i mercati, ma dopo l’errore commesso lo scorso dicembre, la gestione delle aspettative è stata indubbiamente più accurata”.

Dopo un inizio d’anno difficile per le banche europee, inoltre, Philalithis si aspetta che “la Bce si schieri a difesa degli istituti di credito della regione, sottolineando come le banche di maggiore importanza sistemica abbiano già soddisfatto, se non addirittura superato, i rigorosi requisiti patrimoniali stabiliti dalle autorità di vigilanza. Non va infine dimenticato che oltre alla BCE, nei prossimi dieci giorni si riuniranno anche la Bank of Japan (15 marzo) e la Fed (16 marzo), mentre a fine febbraio la People’s Bank of China aveva già deciso un taglio dei tassi di 50pb”.

Infine, per quanto riguarda le strategie d’investimento, “in questo contesto di tassi ridotti e di politiche monetarie divergenti la ricerca di fonti di reddito richiede un approccio multi-asset ampiamente diversificato e flessibile – conclude Philalithis –, con l’obiettivo di ottimizzare il profilo rischio-rendimento del portafoglio e per far fronte a contesti di mercato in evoluzione. Il fondo FF Global Multi Asset Income Fund che gestisco, per generare un reddito target del 5% all’anno investe in maniera flessibile in 10 asset class differenti. In questa fase il posizionamento che ho adottato vede una esposizione contenuta verso i titoli di Stato, che offrono rendimenti eccessivamente modesti. Sto invece trovando valore nelle obbligazioni ad alto rendimento e nei prestiti (loans), il cui andamento è poco sensibile all’andamento dei tassi di interesse”.

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