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Arte: è il momento del “contemporaneo”, parola di Nomisma

Secondo il rapporto annuale sul mercato dei beni artistici stilato da Nomisma, l’arte contemporanea vive una stagione felice e continua a rappresentare un buon investimento in Italia – La gran parte degli operatori ritiene che i valori dell’arte contemporanea saranno in crescita, mentre quelli dell’antiquariato caleranno.

Arte: è il momento del “contemporaneo”, parola di Nomisma

L’arte contemporanea continua a vivere una stagione felice e a rivelarsi un buon investimento, anche in Italia. E’ quanto emerge dal rapporto annuale sul mercato dei beni artistici curato da Nomisma in collaborazione con l’Università LUM “Jean Monnet” : per il 77,7% degli operatori intervistati infatti i valori dell’arte contemporanea saranno stabili o in aumento, mentre per il 76% i prezzi dell’antiquariato sicuramente diminuiranno.

Per il centro studi però il mercato dell’arte nostrano è “un settore che presenta diverse criticità e uno scenario piuttosto frammentato. Mancano infatti delle strategie comuni e una politica di riferimento”. Per questo motivo, osserva Nomisma, momenti di confronto come ArteFiera, che apre i battenti oggi a Bologna, sono importanti “perché riescono a condensare l’esperienza degli operatori e a offrire al sistema dell’arte italiano un respiro internazionale”.

“In Italia chi compra arte solitamente è un cultore della materia e il driver estetico e culturale continua ad essere predominante nell’investimento in opere d’arte. All’interno del mercato italiano le opere d’arte antica continuano la loro progressiva perdita di peso rispetto ai segmenti dell’arte moderna e contemporanea che, in particolare all’estero realizzano notevoli performance. Nel 2013 il mercato dell’arte moderna e contemporanea ha avuto un andamento positivo rispetto al secondo semestre 2012 con prospettive di miglioramento previste anche per la prima parte del 2014. I prezzi si sono mantenuti stabili”. 

Nomisma riscontra inoltre come l’investimento collezionismo in arte sia diventato un fenomeno mondiale tipico delle economie sviluppate, ma “in Italia quest’ottica fatica ancora a trovare un effettivo riscontro da parte di operatori e famiglie anche a causa dei vincoli normativi. Nonostante l’arte dimostri di avere notevoli potenzialità, sia come investimento, sia come volano per lo sviluppo locale, non sono ancora stati creati veicoli, quali fondi artistici chiusi, per favorire l‘ingresso dei risparmiatori nel settore”.

Il segmento dell’arte contemporanea comunque è cresciuto molto velocemente tra 1995-2013 con un tasso di rendimento medio annuale del 3,35% e ha dimostrato di reggere meglio il colpo della crisi, restituendo agli investitori collezionisti un +0,6% annuo a partire dal 2006.

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