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Anas, la rivoluzione di Armani: risparmi, assunzioni, investimenti

Nel Piano industriale 2016-2020 presentato venerdì dal presidente spiccano il rilancio degli investimenti, dopo il minimo da 10 anni nel 2015, e la possibilità di assumere mille persone se verrà raggiunta l’autonomia finanziaria – Tra i punti chiave anche la gestione diretta della manutenzione e la creazione di una Newco per le concessioni a pedaggio – Risparmi per 570 milioni.

Anas, la rivoluzione di Armani: risparmi, assunzioni, investimenti

Autonomia finanziaria dallo Stato; aumento degli investimenti da 1,7 a tre miliardi di euro in tre anni; mille nuove assunzioni; aumento della manutenzione sulla rete stradale esistente da 500 milioni a 1,3 miliardi entro il 2019. Questi gli obiettivi più ambiziosi del Piano industriale Anas 2016-2020, presentato oggi dal presidente Gianni Vittorio Armani agli esponenti della business community.

Si tratta di obiettivi strategici della società statale (al 100% del Tesoro) per i prossimi anni, che prescindono dalla fusione per incorporazione con Fs (progetto allo studio del Governo, su cui sarà presa una decisione definitiva entro l’estate). “Gli investimenti complessivi, come finanziamenti statali, sono 20 miliardi”, ha dichiarato il presidente Armani. Nei cinque anni, ha aggiunto, “14 miliardi verranno impiegati su strada. Inoltre, nello stesso periodo, sono previsti 30 miliardi di euro in progetti” che andranno oltre l’arco di piano. Gli investimenti Anas per nuove opere e manutenzione straordinaria della rete stradale (spesa effettiva) avevano toccato nel 2015 il minimo da dieci anni: solo 1,7 miliardi di euro contro i 2,1 miliardi del 2014 e una media di due miliardi nei tre anni precedenti (1,9 nel 2012, 2,0 nel 2013, 2,1 nel 2014) e i circa 2,5 miliardi all’anno nel quinquenio 2007-2011.

Sono quattro le iniziative chiave previste dal Piano industriale Anas 2016-2020: gestione diretta della manutenzione; riorganizzazione dei compartimenti con la creazione di ‘aree sovra compartimentali’; riavvio degli investimenti; riorganizzazione delle partecipazioni con creazione di una Newco che raggruppi le concessioni a pedaggio in cui è presente Anas (Cav, e cioè il Passante di Mestre; Sitaf Torino-Frejus; Asti-Cuneo; Traforo Monte Bianco, Aie, e cioè Anas International Enterprise).

L’Anas prevede anche nei prossimi quattro anni un volume complessivo di maggiori ricavi e risparmi economici per 570 milioni di euro, di cui 520 di risparmi economici e 50 di maggiori ricavi. Inoltre le iniziative del Piano Industriale consentiranno una riduzione dei costi di manutenzione delle strade di competenza Anas di circa il 3,2%, da 21.700 euro/km a 21mila euro/km.

Il Piano prevede nei prossimi quattro anni la possibile assunzione di mille nuove unità di personale: 900 come personale di esercizio per le attività di manutenzione ordinaria, esercizio e vigilanza della rete stradale nazionale, e 100 come personale tecnico (in gran parte ingegneri) per la progettazione e direzione lavori. Le assunzioni non sono certe, però: sono il fabbisogno indicato dall’Anas per poter realizzare i suoi obiettivi di efficienza e aumento degli investimenti. Le assunzioni saranno possibili solo se arriverà l’autonomia finanziaria (allo studio da un anno, senza essere entrata nella legge di Stabilità 2016) e anche l’uscita dell’Anas dalla Pa, cosa che libererebbe la società strade dagli obblighi di assunzione del personale in esubero della Pa (vincolo oggi esistente), potendo così accedere liberamente al mercato, con concorsi.

Così il presidente Armani ha spiegato le quattro iniziative chiave: 
1) “Un nuovo modello di esercizio che prevede l’internalizzazione delle attività di manutenzione, oltre a un’ottimizzazione della qualità del presidio stradale con 900 risorse aggiuntive sul personale di esercizio. La ridefinizione del modello di esercizio ha lo scopo di consolidare il ruolo di Anas come migliore gestore della rete stradale nazionale ed ottimizzare le risorse finanziarie impegnate per le attività di manutenzione ed esercizio”;
2) “Un nuovo bilanciamento delle attività territoriali mediante la creazione di aree sovra compartimentali che possano realizzare una sinergia di processo, lasciando al compartimento la responsabilità sulle strade. In particolare l’intero territorio nazionale sarà suddiviso in 8 Macroaree Territoriali caratterizzate da un’omogenea distribuzione delle risorse umane, dei km gestiti e delle superfici, con l’obiettivo di assicurare: maggior presidio delle attività di esercizio; accentramento dei processi amministrativi e di supporto nonchè della gestione delle nuove opere; allocazione di risorse in funzione di indicatori di efficienza/efficacia; adeguati rapporti gerarchico-funzionali con le relative strutture di Direzione Generale”;
3) “La riorganizzazione delle partecipazioni. Anas, con l’obiettivo di sviluppare sinergie, efficienze, competenze specialistiche e ridurre i costi di governante, ha avviato un progetto di razionalizzazione delle partecipazioni, che prevede anche la costituzione di una Newco per la razionalizzazione delle partecipazioni detenute in aziende che operano nel settore delle concessioni a pedaggio e sul mercato estero”;
4) “Il riavvio degli investimenti volto a liberare le potenzialità dell’Azienda. All’interno del Piano Industriale, sono state individuate una serie di iniziative finalizzate ad efficientare e potenziare le attività di pianificazione, progettazione, appalto e realizzazione di nuove opere/manutenzione straordinaria. Si tratta di investimenti legati alla progettazione di interventi per un valore fino a 32 miliardi; di interventi da appaltare fino a 22 miliardi e di 14 miliardi di interventi da eseguire. Oltre alle iniziative volte ad efficientare e potenziare la filiera degli investimenti, sono previste 100 risorse aggiuntive per il personale tecnico da dedicare alla progettazione e alla direzione lavori”.

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