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Enel: Corte di Strasburgo respinge ricorso contro condanna da 430 mln avviata da Albania Beg

Punto a favore del gruppo delle energie rinnovabili italo-albanese Albania Beg nel lungo contenzioso da 430 milioni avviato contro il gruppo Enel per la mancata costruzione di una centrale – Il ricorso presentato da Enel ed Enelpower per violazione del diritto all’equo processo e del principio di legalità è stato ritenuto inammissibile.

Enel: Corte di Strasburgo respinge ricorso contro condanna da 430 mln avviata da Albania Beg

La Corte europea per i diritti dell’Uomo ha ritenuto inammissibile il ricorso presentato da Enel ed Enelpower per violazione del diritto all’equo processo e del principio di legalità, con richiesta di condanna della Repubblica di Albania alla riparazione dei danni. Punto a favore dunque del gruppo delle energie rinnovabili italo-albanese Albania Beg nel lungo contenzioso da 430 milioni avviato contro il gruppo Enel per la mancata costruzione di una centrale.

La Corte, che ha respinto il ricorso con atto del giudice monocratico ritiene che “i criteri di ammissibilità di cui agli articoli 34 e 35 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo non sono stati soddisfatti”.

Enel, dal canto suo, precisa che la dichiarazione di irricevibilità da parte di Strasburgo è avvenuta “per motivi formali, senza che i giudici abbiano analizzato il merito della questione”.

Alla base del contenzioso tra Enel e Albania Beg Ambient, c’è un contratto di collaborazione, mai andato a buon fine, per la costruzione di una centrale a Tirana. La controversia iniziò nel 2000 in Italia con un lodo arbitrale, vinto dal gruppo Enel, tra l’italiana Beg (allora controllante di Albania Beg e ora uscita dalla proprietà) ed Enelpower.

Enel ricorda che il procedimento arbitrale “si è concluso nel 2002 con un lodo favorevole per Enelpower, confermato nel 2010 da una pronuncia della Corte di Cassazione, con cui è stata integralmente rigettata la domanda circa il presunto inadempimento di Enelpower riguardo a un accordo per la costruzione di una centrale idroelettrica in Albania. Al lodo italiano è seguito poi un giudizio in Albania, avviato dalla controllata Albania Beg Ambient Shpk, che si è concluso con esito favorevole a quest’ultima”.

Secondo la ricostruzione di Albania Beg, il contenzioso avviato per concorrenza sleale si è concluso con una sentenza della Cassazione albanese che risale al 7 marzo 2011e che avrebbe confermato la condanna di Enel al pagamento di circa 25milioni per gli atti di concorrenza sleale e 405 milioni per la mancata produzione di energia negli anni 2005-2011. Sulla base di questa sentenza, Albania Beg ha recentemente presentato ricorso al tribunale civile dell’Aja per ottenere il sequestro conservativo fino a 440 milioni delle somme possedute da Enel in alcune sue controllate olandesi, come Enel Finance International, EnelGreen Power International e Slovenske Electrarne Finance, e presso istituti come Abn Amro, Barclays, o Morgan Stanley.

“Per quanto riguarda le iniziative giudiziarie intraprese da Albania BEG Ambient Shpk, Enel S.p.A. ed Enelpower S.p.A. – precisa una posizione ufficiale del gruppo elettrico italiano – contestano sotto ogni profilo la fondatezza delle domande avversarie e stanno attivando ogni iniziativa a tutela dei propri interessi”.

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