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VIGILIA DI ELEZIONI – Monti, Bersani, Berlusconi: ultimi appelli

I big chiudono la campagna elettorale – Monti: “Sfida tra riformisti e populisti” – Bersani: “Grillo, occhio alla democrazia. Non snobbiamo il disagio degli ex berlusconiani” – Il Cavaliere: “A sinistra comunismo crudele e disumano, Grillo un bravo comico, Monti guarda l’economia dalla sua aula d’università”.

VIGILIA DI ELEZIONI – Monti, Bersani, Berlusconi: ultimi appelli

Più che di contenuti, si è parlato degli avversari. Nell’ultimo giorno di campagna elettorale i leader dei maggiori partiti si sono prodotti in una serie di appelli ai cittadini volti a marcare la distanza fra gli schieramenti. Lo strumento retorico fondamentale è stata l’associazione delle parti avverse al pericolo, ma non sono mancati gli attacchi frontali. E nemmeno i tentativi di blandire chi finora ha simpatizzato per il nemico. 

BERSANI

“C’è incertezza, molta gente sta oscillando – ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, durante il comizio finale al teatro romano Ambra Jovinelli -. In questa incertezza uno dei due corni del dilemma siamo noi: o fra posizioni di protesta e il Pd, o anche fra chi ha votato centrodestra e il Pd. E’ un fatto gravitazionale, puoi tirare da diverse direzioni. C’è un elettorato in buona fede che ha creduto in Berlusconi e adesso comincia ad avere qualche problema. Dico a questi: noi non snobbiamo questo disagio. Non stiamo parlando dei miliardari, a noi non interessano i miliardari. Stiamo parlando del ceto popolare. Noi siamo credibili, non abbiamo bisogno del nemico, Berlusconi ha bisogno del nemico”. 

Ma, per il segretario democratico, “la prima scossa deve essere sul versante della moralità pubblica e privata. Se chi governa dice la parola onestà, la gente deve poterci credere. Altrimenti non andiamo da nessuna parte”.

Bersani ha indirizzato quindi un messaggio ai grillini: “Capiamo benissimo chi è arrabbiato, siamo anche noi arrabbiati. Non è questo il punto. Il punto è: dove vogliamo portarlo questo disagio e questa protesta? Nella direzione di uno che dice: ‘fuori dall’euro, non paghiamo i debiti, non lavoriamo?’. Non va bene che a Bologna (Grillo, ndr) renda omaggio a Berlinguer e a Roma faccia l’occhietto a Casa Pound”.

Infine, una piccola stoccata al Premier uscente: “Con Monti abbiamo mantenuto la parola. Se ce lo riconoscesse, ogni tanto… Lo dico così, en passant”.

BERLUSCONI

Come prevedibile, Silvio Berlusconi è stato molto meno tenero con il numero uno della Lista civica: “Monti è un professore che l’economia l’ha guardata dal buco della serratura della sua aula – ha detto il leader del Pdl in un videomessaggio inviato alla manifestazione napoletana di chiusura della campagna elettorale del Pdl -. È sceso in politica, e con chi si è messo? Con due famosi innovatori, Casini e Fini. Siamo delusi da Monti perché avevamo votato diverse volte la fiducia al governo anche se non convinti, ma lo abbiamo fatto per non decapitare l’Italia in un momento difficile. Non potevamo fare state il Paese senza un governo”.

Quanto al Pd, “lo conoscete come lo conosco io – ha proseguito Berlusconi -, sono legati a un’ideologia comunista, la crudele e disumana della storia e hanno invidia di chi, con rischio d’impresa e con sacrificio, ha costruito il benessere. Sono pronti a colpire con nuove tasse come la patrimoniale che colpirà tutti. O si sta di qua, con noi con la libertà oppure di là con lo statalismo”.

Il Cavaliere ha detto anche  di “non temere Grillo”, ma di giudicarlo comunque “pericoloso per il Paese, perché potrebbe approfittare della delusione che molti elettori moderati hanno provato. Grillo non manderà a casa nessuno, anzi farà issare Bersani a palazzo Chigi”. Berlusconi ha poi definito il leader del Movimento 5 Stelle “un istrione straordinario, un ottimo attore che fa divertire la gente. Grillo dice comprate a scatola chiusa e, nella scatola, ci sono le liste e viene fuori che – ha proseguito – più dell’80% dei suoi candidati appartiene all’estremissima sinistra, No tav, centri sociali e black block. Le 5 stelle di Grillo sono Bersani, Monti, Fini, Vendola e Casini”.

MONTI

“La sfida alle elezioni è populisti contro riformisti”. Questa l’immagine usata stamane da Mario Monti per chiudere a Firenze la campagna elettorale. Secondo il Professore, nel futuro dell’Italia non ci può essere “né chi l’aveva ridotta come 14 mesi fa, né i populisti distruttivi che vogliono approfittare della rabbia della gente per distruggere tutto. Il cinismo, la rassegnazione, il populismo e la demagogia sono i veri nemici dell’Italia”.

Monti non ha risparmiato attacchi né a destra né a sinistra: “Berlusconi impersonifica l’immoderatezza: come potete votare per lui? – ha chiesto agli elettori -. Un cittadino può essere allettato da una restituzione di una tassa, ma non ci possono essere via di fuga personali”, ha aggiunto il Professore in riferimento alla proposta del Cavaliere di restituire agli italiani l’Imu sulla prima casa pagata nel 2012. “La destra torna a promettere una società dove tutto è consentito, un Paese all’insegna del liberi tutti e del liberale nessuno, delle tante libertà che mortificano gli italiani”.

La coalizione di centrosinistra, invece, secondo il Premier è “ancora prigioniera di gabbie ideologiche e di un’idea antica del Paese. Noi abbiamo scelto candidati che entrando in politica avessero qualcosa da perdere. Io non sono una persona che vuole restare a tutti i costi nel giro della politica. Abbiamo la lucidità per vedere che l’Italia è ancora in piena emergenza economica e sociale, che il cammino dei sacrifici può virare verso la crescita, ma solo se si proseguono politiche rigorose”.

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