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Venerdì nero in Borsa: i dazi mettono ko le blue chips dell’industria

Listini azionari in profondo rosso – Piazza Affari perde il 2%, trascinato giù da Stm, Cnh, Pirelli e Ferrari – Si salvano solo le utilities.

Venerdì nero in Borsa: i dazi mettono ko le blue chips dell’industria

Onda rossa sulle borse mondiali, con i listini europei che chiudono in forte calo e Wall Street ampiamente negativa nelle prime ore di scambi. Piazza Affari perde il 2,41% e scende a 21.046 punti, ma non è la peggiore. La maglia nera spetta a Parigi, -3,6%, seguita da Francoforte -3,1% e Londra -2,4%. Un po’ meglio Madrid, -1,6%

Questo tzunami è stato innescato ieri sera da Donald Trump, mentre l’Europa già si preparava a dormire sonni tranquilli e i listini americani veleggiavano in ripresa. L’annuncio di nuovi dazi sulla Cina e il successivo botta e risposta con Pechino hanno innescato una fuga dall’azionario (anche sui mercati asiatici) e orientato gli acquisti su oro (1457,55 dollari l’oncia al momento, +1,75%) e altri beni rifugio come i Bund tedeschi. Per la prima volta nella storia della Germania, l’intera curva dei rendimenti sui bond sovrani è entrata infatti oggi in territorio negativo.

Per aumentare la suspence inoltre Donald Trump rilascerà una dichiarazione sugli scambi commerciali con l’Unione europea più tardi, alle 19.15 ora italiana, secondo quanto emerge dal programma diffuso dalla Casa Bianca. Si ricorda che a maggio il presidente Usa aveva minacciato di imporre tariffe, fino al 25%, sulle importazioni di automobili, cibo e alcool dalla Ue. Come se non bastasse montano le tensioni tra Giappone e Corea del Sud, sulla disputa legata alla richiesta di indennizzi da parte della Corea per il periodo in cui fu occupata dal Giappone. Il paese del Sol Levante l’ha così depennata dalla sua ‘lista bianca’ dei partner di fiducia e dalle procedure facilitate per l’acquisto di prodotti nipponici e Seul ha ha fatto altrettanto.

In questo clima I principali indici di Wall Street, dopo aver toccato i minimi da un mese, sono in lievissimo recupero, ma sempre in calo quanto meno frazionale. il rendimento dei Treasury a 10 anni è diminuito di 13 punti base nel corso della giornata di ieri e ora è nuovamente ai minimi storici, sotto l’1,9%. Il dato sul mercato del lavoro Usa risulta leggermente deludente il che, unito alle randellate di Trump sui dazi, aumenta le probabilità di ulteriori ribassi da parte della Fed.

L’euro è in leggera ripresa sul dollaro, 1,112 e procede sulla sterlina, con il cambio in area 0,9164. Il petrolio rimbalza, dopo il tracollo della vigilia: Brent +2,83%, 62,21 dollari al barile; Wti +2,93%, 55,53 dollari.

In Borsa i settori più colpiti sono tecnologico e automotive. In questo andamento si rispecchia Piazza Affari, tenendo conto anche dei risultati semestrali che continuano ad arrivare dalle diverse società. 

Sul listino principale il titolo peggiore è Pirelli, -6,9%, che ieri a mercati chiusi ha visto nuovamente al ribasso le previsioni. Perde la galassia Agnelli con Cnh -6,76%; Ferrari -4,35%, dopo l’ottimo trimestre ma con guidance per l’anno deludente; Exor -4,19%; Fiat -3,01%. Cede Stm, -6,67%. Atlantia -3,02% nel giorno della semestrale, mentre il vice permier Luigi Di Maio, su Facebook, torna all’attacco per la revoca delle concessioni. 

Gli acquisti si riversano sulle utility. Il titolo migliore è A2a, +1,45%, grazie ai suoi risultati migliori delle stime; restano a galla anche Terna +0,43% e Italgas +0,07%.

Nell’obbligazionario lo spread fra decennale italiano e tedesco non si discosta molto dalla chiusura di ieri, 202 punti base (+1,01%), mentre il rendimento del Btp 10 anni è stabile all’1,54%. Ulteriormente negativo quello del Bund (-0,49%). 

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