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Upb valida la Nadef: “Previsioni in linea, ma ampia incertezza e rischi al ribasso”

Con una lettera inviata al Mef, l’Ufficio parlamentare di bilancio ha validato le previsioni macroeconomiche contenute nella Nadef, ma ha avvertito: “Stime incerte, prevalgono rischi al ribasso”

Upb valida la Nadef: “Previsioni in linea, ma ampia incertezza e rischi al ribasso”


Via libera dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio alle stime contenute nella Nadef. Il Consiglio dell’Upb ha validato le previsioni macroeconomiche tendenziali della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2023 presentate dal governo lo scorso 27 settembre.

“Il quadro tendenziale per l’economia italiana si colloca in un intervallo accettabile, sia nel biennio 2023-24 che nel successivo (che non è oggetto di validazione)”, si legge nella lettera di validazione trasmessa al Ministero dell’Economia e delle Finanze lo scorso 21 settembre e pubblicata oggi sul sito Upb.

L’organismo che svolge una funzione di vigilanza sulla finanza pubblica comunica inoltre che procederà a valutare anche il quadro macroeconomico programmatico della stessa Nadef, quadro che incorpora gli effetti della prossima manovra di bilancio. “L’esito verrà comunicato nel corso della consueta audizione parlamentare presso le Commissioni Bilancio”, sottolinea l’Upb.

Nadef: cosa dice l’Ufficio Parlamentare di Bilancio

Secondo l’Upb la stima del Governo sulla crescita dell’economia italiana per il 2023, pari a +0,8%, due decimi in meno rispetto a quanto previsto nel Def, “è sostanzialmente allineata alla mediana delle previsioni del panel Upb (composto da Cer, Prometeia, Ref-Ricerche e Oxford Economics, oltre all’Ufficio stesso) e coincide con la previsione dell’Upb”. Dopo la frenata registrata nel secondo trimestre, la Nadef prevede un recupero nella seconda metà del 2023. Un’evoluzione “quantitativamente condivisa”, dall’Upp che, tuttavia, prospetta una dinamica del prodotto lievemente inferiore. Il motivo? “I dati congiunturali più recenti indicano che i livelli produttivi restano insoddisfacenti nella manifattura e l’attività nell’edilizia è ancora debole; nei servizi l’attività, meno vivace rispetto allo scorso anno, avrebbe risentito dei rincari dei prezzi”, fanno sapere gli esperti dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio

Per quanto riguarda invece il 2024, la Nadef prevede una crescita dell’1%, mezzo punto in meno rispetto a quanto stimato nel Def, una stima “appena superiore alla previsione dell’Upb e sostanzialmente intermedio tra il valore mediano e l’estremo superiore del panel dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio”, che però avverte: “il quadro macroeconomico per il 2024 è comunque contrassegnato da un’elevata incertezza, ascrivibile in massima parte all’instabilità dello scenario economico globale e ai numerosi rischi.

Upb: stime incerte, molti i rischi al ribasso

Cosa causa tanta incertezza? Nel complesso, l’Ufficio parlamentare di Bilancio rileva la prevalenza di rischi al ribasso. Primo tra tutti, le criticità connesse al Pnrr e all’utilizzo “integrale, tempestivo ed efficiente” dei fondi che arrivano da Bruxelles. Seguono poi rischi connessi alla guerra in Ucraina “che resta un’incognita rilevante”, così come le prospettive di crescita di grandi Paesi esportatori quali la Germania e la Cina. 

“Va inoltre sottolineato un rischio legato alla persistenza dell’inflazione: le previsioni sui prossimi anni si fondano su attese di una netta flessione dell’inflazione nel 2024, che tuttavia non è certa poiché dipende pure da fattori esogeni, come quelli geo-politici o climatici”, spiega l’organismo. Infine, gli assetti finanziari globali restano tesi e volatili con potenziali ripercussioni sugli equilibri macroeconomici internazionali. “In definitiva, il quadro internazionale appare instabile e fragile, per cui le prospettive potrebbero cambiare in un un arco temporale breve”, conclude l’Upb.

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