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Tutti pazzi per la birra artigianale

La birra si è messa alle spalle la crisi del 2010 e sta conoscendo in Italia un momento di grande favore e fervore: la produzione nazionale si è attestata attorno ai 13 milioni e 410.000 ettolitri con un aumento del 4,7 per cento sull’anno precedente – Dal 7 al 13 marzo via alla Settimana della Birra Artigianale.

Tutti pazzi per la birra artigianale

Italia a tutta birra: non è uno slogan del governo per le ultime rilevazioni su occupazione investimenti, crescita del pil o dell’export. Ma il senso di una manifestazione che celebra la birra artigianale su tutto il territorio nazionale. Dal 7 al 13 marzo pub e birrifici, ma anche beershop, ristoranti, bistrot, enoteche, associazioni di settore, siti di e-commerce daranno vita in tutte le regioni italiane a 419 eventi per diffondere e sostenere la cultura della Birra, quella d’autore soprattutto, ovvero quella artigianale, ma anche di tutto il comparto che da qualche anno a questa parte ha ripreso a crescere.

E sì, perché, buttata alle spalle la crisi del 2010, la Birra sta conoscendo in Italia un momento di grande favore e fervore: la produzione nazionale si è attestata attorno ai 13 milioni e 410.000 ettolitri con un aumento del 4,7 per cento sull’anno precedente. Insomma siamo  vicinissimi al record storico del 2007 quando il nostro Paese produsse 13.461.000 ettolitri di birra.

A trainare la crescita è stato soprattutto l’export. Una rilevazione di Assobirra informa che il 16,3% del totale prodotto l’anno scorso (pari a 2.086.000 hl) ha preso la via dell’estero, con un incremento di 11,6 punti percentuali (pari a 200.000 hl in più). Basti pensare che nel 2006 il volume di esportazioni rappresentava appena un terzo dell’attuale (781.000 ettolitri ). Per la cronaca, e anche per motivo di orgoglio italico, è interessante notare che il mercato di destinazione primaria della birra made in Italy è un paese di antica tradizione birraia, la Gran Bretagna, che assorbe il 60% del totale esportato (1.250.000 hl).

La Settimana della Birra Artigianale che si apre lunedì 7 marzo giunta alla sua sesta edizione venne ideata nel 2010 da Andrea Turco fondatore del blogzine Cronache di Birra (www.cronachedibirra.it), giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente in materia, che ha sempre creduto nella qualità della birra artigianale italiana che vanta gloriose  tradizioni storiche. “La birra artigianale in Italia  afferma Turco – sta vivendo un momento di grande popolarità. Ogni giorno sono tantissimi i curiosi che scoprono le produzioni dei microbirrifici e si avvicinano a questo fantastico mondo. Le birre artigianali, italiane o straniere, sono reperibili con sempre maggiore facilità in birrerie, negozi specializzati e siti web.

La Settimana della Birra Artigianale – aggiunge – nasce dalla volontà di supportare questo momento di forte ascesa con un evento che promuova il settore in modo organico e su tutto il territorio nazionale. I margini di crescita sono ancora enormi, tuttavia – ora che si è chiusa la prima fase pionieristica – occorre sostenere il movimento con iniziative capaci di coinvolgere un gran numero di realtà diverse”.

In Italia la tradizione birraria è millenaria ma perché si affermi una  produzione industriale di birre chiare a bassa fermentazione bisogna aspettare la seconda metà dell’Ottocento quando nascono le prime fabbriche per iniziativa di imprenditori d’Oltralpe. I nomi dicono tutto: Dreher, Wuhrer, Paskowski, Metzger, Von Wunster, ecc.). Ma ben presto si fanno avanti altre realtà industriali tutte italiane: nel 1845 la Peroni, fondata a Vigevano da Francesco Peroni poi trapiantata a Roma nel 1905 come la “Società Ghiaccio e Birra Peroni”. L’anno dopo arriva la Menabrea, a Biella; nel 1857 la Forst, a Lagundo (Bolzano); nel 1859 la “Fabbrica di Birra e Ghiaccio Moretti”, a Udine.

Accanto alla produzione industriale, si è affermata negli ultimi anni e con incredibili dati di sviluppo, la realtà delle birrerie artigianali, un fenomeno che ha sorpreso un pò tutti, affermatosi grazie alla grande fantasia del geniaccio italico e alla grande varietà di materie prime offerta dal nostro territorio. Parliamo di “una birra non pastorizzata, integra e senza aggiunta di conservanti con un alto contenuto di entusiasmo e creatività – secondo la definizione di Unionbirrai –  prodotta da artigiani in quantità sempre molto limitate”.

L’edizione 2014 di Beer statistics, pubblicata dall’associazione Brewers of Europe ha redatto una classifica delle nazioni europee in base al numero dei microbirrifici attivi, ovvero aziende che hanno una produzione annuale non superiore ai 1.000 hl annui. E l’Italia si è collocata al terzo posto in Europa dietro Gran Bretagna che può vantare 1.440 produttori e Germania che ne conta 668. A seguire  Svizzera (363), Francia (345) e Spagna (203). E’ questa realtà che la Settimana della Birra artigianale si propone di portare all’attenzione dell’opinione pubblica perché questo patrimonio venga sempre più scoperto e apprezzato dal consumatore italiano.

La manifestazione si rivolge sia agli appassionati che ai semplici curiosi e in generale a chiunque voglia conoscere le meraviglie brassicole dei produttori artigianali. A Roma domenica 6 marzo grande anteprima presso il locale Luppolo Station di Trastevere. La serata si chiamerà “Il Ballo delle Debuttanti” perché ci saranno 10 o più birre inedite da assaggiare in anteprima assoluta, proposte dai migliori Birrifici italiani come Birra del Borgo, Birrone e Foglie d’Erba.

E per concludere, un pò di numeri: il settore birrario italiano produce e distribuisce circa 2.000 marchi di birra, vale oltre 2 miliardi e mezzo di euro, muove investimenti per 1 miliardo di euro e, con circa 400 unità produttive (di cui 14 stabilimenti industriali di birra, 2 di malto e circa 400 tra micro birrifici e brew-pub), offre occupazione a oltre 4.500 persone dato che se si considera l’indotto allargato, sale a 144mila unità.

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