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Svizzera: addio al nucleare, chiuderanno 5 centrali

Il sì per l’abbandono del nucleare vince con il 58,2%. Vittoria in 22 cantoni su 26. Tra i cantoni contrari spicca la bocciatura di Argovia, che ospita impianti atomici. Esulta Greenpeace: “si tratta di una vittoria storica”. La Svizzera segue la strada già intrapresa da Austria, Italia e Germania

Svizzera: addio al nucleare, chiuderanno 5 centrali

La Svizzera ha detto si a “Strategia energetica 2050”, un pacchetto di misure promosse dal governo sul quale i cittadini sono stati chiamati ad esprimersi in via referendaria. La vittoria del sì porterà ad un progressivo abbandono dell’energia nucleare e verso una politica basata sulle rinnovabili. 

La nuova legge – che segue una linea chiara voluta dal Governo dopo Fukushima – prevede una serie di sussidi che puntano a creare risorse per investimenti nell’eolico, nel solare e nell’idroelettrico. Ad oggi in Svizzera, le prime due fonti coprono meno del 5% della produzione energetica svizzera, contro il 60,5% dell’idroelettrico e, soprattutto, il 35% del nucleare.

I nostri vicini possono infatti contare su ben cinque impianti nucleari – entrati in funzione tra il 1969 ed il 1984 – che, secondo quanto previsto dalla “Strategia Energetica 2050”, potranno restare in funzione fino al termine del loro ciclo di vita (ancora 20-30 anni). La legge inoltre vieta la costruzione di nuove centrali nucleari. 

Con il tempo quindi verrà a mancare più di 1/3 della produzione nazionale elettrica. Per far fronte alla situazione, sono previste misure per aumentare i risparmi energetici

Il Governo assicura che la vittoria del Sì non causerà problemi in termini economici. La promozione delle rinnovabili provocherà un leggero aumento dei prezzi che sarà compensato però dal potenziamento dell’efficienza. Inoltre, la nuova misura porterà alla riduzione della dipendenza dall’estero, favorendo l’innovazione ed i posti di lavoro. 

 

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