Condividi

Svezia al voto: dalla destra sovranista nuova sfida per l’Europa

VIDEO L’avanzata dei Democratici svedesi, partito di estrema destra nonostante il nome, mette in pericolo il primato storico del Partito socialdemocratico. Immigrazione e welfare i temi centrali della campagna elettorale

Svezia al voto: dalla destra sovranista nuova sfida per l’Europa

Si vota oggi, domenica 9 settembre, in Svezia e le elezioni politiche aprono nuove incognite per l’Europa già messa a dura prova dai partiti sovranisti di estrema destra e dall’avanzata di populismo mobilitata in chiave anti-euro. A Stoccolma, come altrove, sono i temi dell’immigrazione e la retorica antieuropeista a tenere banco tanto da mettere a rischio la tenuta dei socialdemocratici alla guida del Paese.

A ventiquattrore dal voto gli ultimi sondaggi non prospettano forse il terremoto politico – ribaltone del Ps a favore dell’Sd, il partito dei Democratici svedesi di estrema destra – che qualcuno aveva inizialmente temuto. Ma il risultato del voto c cui sono chiamati 7 milioni di svedesi segnerà probabilmente una nuova puntata nell’avanzata della destra populista in Europa, a pochi mesi dalla grande resa dei conti delle elezioni europee. Rendendo complessa, a Stoccolma, la formazione di un nuovo governo.

I Democratici svedesi sono guidati da Jimmie Åkesson, il leader non ancora 40enne che ne ha preso la guida nel 2005, ripulendo il partito – con radici neonaziste – dagli elementi più estremisti e garantendogli nel 2010 l’ingresso in Parlamento (e nel 2014 quasi il 13%). Oggi la maggior parte dei sondaggi accredita Sverigedemokraterna (Sd) di percentuali tra il 18 e il 20%, alle spalle di un Partito socialdemocratico fortemente ridimensionato (attorno al 25%, ai suoi minimi storici) e davanti ai Moderati (17%). Ma Sd, cavalcando un tema anche qui caldissimo come la crisi migratoria, potrebbe fare anche meglio: l’ultimo sondaggio di YouGov, controverso per il campione utilizzato, gli assegna addirittura il primo posto con il 24,8% dei consensi. Ma il vero rischio è che dalle urne non esca un risultato schiacciante per l’uno o per l’altro blocco, mettendo così in difficoltà la formazione del nuovo governo.

[smiling_video id=”63337″]


[/smiling_video] 

Il punto di forza della campagna elettorale dell’Sd è stata l’associazione tra immigrazione e criminalità, supportata da episodi di cornca che nel mese di agosto hanno visto protagoniste alcune gang di giovani mascherati in episodi di violenza urbana (in particolare a Goteborg e Malmo). L’altro tema rilevante è stato quello del tanto decantato sistema di Welfare, messo in crisi – secondo la destra sovranista – per effetto di un’immigrazione che sembra essere diventata l’unica spiegazione l’unica spiegazione di tutti i problemi della Svezia. Gli svedesi dunque si confrontano con una ricerca della propria identità e dei propri valori e con la paura che i modelli che l’hanno resa celebre nel continente siano ora messi in crisi.

Problemi e preoccupazioni che attraversano tutti i Paesi europei, Italia in primis, e che vengono però strumentalizzati dai nuovi movimenti. In Svezia rischiano i socialdemocratici ma anche l’Europa alla vigilia delle elezioni di maggio potrebbe ricevere un altro “colpo” dalle urne svedesi. Un nuovo tassello nella partita tra il blocco europeista, che vede nel presidente francese Emmanuel Macron il suo primo alfiere, e l’asse sovranista che unisce la Lega di Matteo Salvini e il Rassemblement National di Marine Le Pen ai Paesi del gruppo di Visegrad (Ungheria, Repubblica Ceca, Polonia e Slovacchia).

Commenta