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S&P: “Con le riforme strutturali l’outlook dell’Italia può migliorare”

“L’outlook negativo sul rating italiano indica che siamo ancora incerti sul fatto che il trend economico e di politica economica che stiamo vedendo terrà – si legge nel report -. Ma se l’attuale governo di coalizione dovesse realizzare riforme strutturali pro-crescita, specie le riforme del lavoro, il potenziale di crescita dell’Italia potrebbe migliorare”.

S&P: “Con le riforme strutturali l’outlook dell’Italia può migliorare”

L’outlook sul rating BBB dell’Italia potrebbero migliorare in caso di un’accelerazione sul fronte delle riforme. Lo scrive l’agenzia americana Standard & Poor’s in un report dedicato ai rischi sui rating sovrani europei nel 2014, sottolineando però che al momento le prospettive per il nostro Paese restano negative a causa delle incertezze sul trend di miglioramento dell’economia e dei dubbi sulla traiettoria del debito pubblico. 

“L’outlook negativo sul rating ‘BBB’ italiano indica che siamo ancora incerti sul fatto che il trend economico e di politica economica che stiamo vedendo terrà – si legge nel report –. Nonostante qualche evidenza di un’imminente ripresa economica e di un alleggerimento delle pressioni fiscali, riteniamo che la debole domanda di lavoro, combinata con le strette condizioni creditizie, limiteranno la crescita media del Pil italiano allo 0,5% annuo tra il 2014 e il 2016”. 

Le ultime stime diffuse dall’agenzia indicano una crescita del Pil italiano dello 0,4% nel 2014 e dello 0,9% nel 2015. Per quest’anno l’ultima stima ufficiale del Governo (ribadita pochi giorni fa dal ministro del Tesoro, Fabrizio Saccomanni) prevede una crescita dell’1,1%, contro il +0,7% circa su cui convergono i principali previsori nazionali e internazionali (compresa l’Istat).

“Se l’attuale governo di coalizione dovesse realizzare riforme strutturali pro-crescita, specie le riforme del lavoro, il potenziale di crescita dell’Italia potrebbe migliorare – continua S&P –. In mancanza di un nuovo regime elettorale, le prossime elezioni si terranno con un sistema altamente proporzionale, che potrebbe implicare un’ulteriore frammentazione delle coalizioni e potenzialmente un debole risultato politico”.

Nell’ultimo pronunciamento sull’Italia S&P spiegava che il rating del Paese potrebbe subire un nuovo taglio se il governo non sarà in grado di realizzare le riforme ed impedire un deterioramento oltre le previsioni degli indicatori di finanza pubblica. D’altra parte, conclude S&P nel report pubblicato oggi, “potremmo rivedere l’outlook a “stabile” se il governo realizzerà le riforme strutturali dei mercati di lavoro, beni e servizi, che spingano l’economia italiana ad un più elevato livello di crescita”. Il prossimo pronunciamento dell’agenzia sul rating sovrano dell’Italia è previsto per la data del 6 giugno.

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