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Sostenibilità e cultura: tutti i numeri di Intesa Sanpaolo

“Contribuiremo fino a 50 miliardi per il green new deal”, ha detto il CEO Messina rendicontando tutte le attività della banca legate alla sostenibilità, alla cultura e all’economia circolare.

Sostenibilità e cultura: tutti i numeri di Intesa Sanpaolo

La sostenibilità e l’economia circolare non solo come dovere morale, ma come nuovo paradigma per la crescita. Intesa Sanpaolo, prima banca italiana per numero di clienti (12 milioni), si fa carico della nuova sfida globale e non lo fa solo a parole: a Milano l’istituto guidato da Carlo Messina ha presentato il resoconto della propria attività sul fronte dell’inclusione sociale, dell’accesso al credito della tutela dell’ambiente e della cultura. “Essere una delle banche più solide e profittevoli in Europa ci dà la grande possibilità di mettere a disposizione strumenti che restituiscano fiducia a chi è in difficoltà”, ha detto in apertura dei lavori il CEO, che ha anche lanciato una proposta impegnativa: “Contribuiremo fino a 50 miliardi per il green new deal“.

Andando a scorrere l’elenco dei risultati raggiunti, emerge che Intesa Sanpaolo ha distribuito sinora in Italia 8,7 milioni di pasti, finanziato 519mila posti letto, reso possibile l’accesso a 131mila farmaci, messo a disposizione delle associazioni caritative 103mila indumenti. Il tutto in soli due anni, nel biennio 2018-2019, in cui tra l’altro sulla piattaforma For Funding sono stati finanziati 107 progetti non profit e sono stati 400mila i beneficiari del Fondo di beneficenza che fa capo alla presidenza della banca.

L’attività filantropica di Intesa non si è limitata agli indigenti, ma ha espressamente puntato sui giovani e sull’accesso al credito. Negli ultimi 10 mesi 3.240 studenti universitari sono stati finanziati con il prestito agevolato “Per Merito”, distribuiti in 524 scuole e università, di cui una pare anche all’estero: per la banca presieduta da Gian Maria Gros-Pietro significa un investimento complessivo, contando tutti i prestiti per gli studi (15mila studenti), da 171 milioni di euro. Altri 9.300 giovani sono inseriti nel programma “Giovani e Lavoro”, che coinvolge oltre 1.000 aziende e con l’80% di assunzioni già andate a buon fine. Occhio di riguardo per le startup: 1.300 quelle prese in considerazione, 120 accelerate e presentate a 850 investitori.

Sul fronte culturale, Intesa Sanpaolo si pregia di essere “l’unico gruppo bancario al mondo ad avere quattro musei di proprietà, che mette al servizio del bene pubblico con l’esposizione di collezioni permanenti e una programmazione di mostre originali di propria produzione”. Le sedi museali di proprietà, nel circuito delle Gallerie d’Italia, sono ora quattro: dopo Milano, Napoli e Vicenza, è stata pochi giorni fa presentata la nuova sede di Torino, a Palazzo Turinetti, che ospiterà mostre fotografiche.

Infine, ma non meno importante, l’ambiente. Il grande paradigma di questi tempi rientra nell’impegno di Intesa Sanpaolo innanzitutto attraverso lo stanziamento di 5 miliardi di euro nel piano strategico in corso, dal 2018 al 2021, per 63 progetti di imprese legati all’economia circolare. Il primo green bond da mezzo miliardo di euro, lanciato già nel 2017, continua a dare i suoi frutti: i proventi hanno già finanziato 75 progetti in energie rinnovabili ed efficienza energetica (quasi due terzi, il 64%, sono andati a progetti legati al fotovoltaico), permettendo di evitare 353.00o ton di emissioni di CO2, pari alle emissioni annue di circa 66.000 abitanti.

Intesa Sanpaolo ha anche presentato due nuove iniziative, per l’inclusione finanziaria delle madri lavoratrice e delle persone con difficoltà di accesso alla pensione. Per le donne, la banca offrirà un prestito agevolato alle neo mamme lavoratrici in Italia, e concederà finanziamenti alle startup di giovani madri che vogliono diventare imprenditrici. Prevista anche una iniziativa specifica in India, dove Intesa lancia una proposta di microcredito alle donne e alla famiglia, in collaborazione con il partner locale CreditAccess. Per il prestito a chi rischia di perdere la pensione, ovvero a quel mezzo milione di disoccupati over 50 secondo l’Istat, la banca ha in cantiere un prestito.

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