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Settore idrico: investimenti in continua crescita, oltre 9 miliardi in quattro anni. Pnrr occasione da non perdere

Presentato il rapporto Agici sul sistema idrico. Tra i maggiori problemi le perdite in rete e la frammentazione dei gestori. Assegnato il premio Manager Servizio idrico

Settore idrico: investimenti in continua crescita, oltre 9 miliardi in quattro anni. Pnrr occasione da non perdere

Gli investimenti nel Sistema idrico integrato (Sii) in Italia sono in continua crescita: dai 1,28 miliardi del 2018, la spesa prevista per il 2023 ammonta a 2,65 miliardi. Lo rivela il rapporto dell’Osservatorio OSWI (Observatory for a Sustainable Water Industry) di Agici, presentato a Milano in occasione dell’evento “Il Pnrr: un’occasione da non perdere per condurre il settore idrico verso l’eccellenza”. L’incontro, che ha coinvolto numerose aziende, esperti e professionisti del settore, si è concluso con l’intervento di Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica.

L’indagine Agici sugli investimenti nel sistema idrico: i dati

L’indagine Agici è stata condotta su un campione di 87 gestioni per un bacino di utenza totale di 41 milioni di abitanti (71% della popolazione italiana). Al primo posto resta il problema delle perdite idriche – il 42% dell’acqua immessa in rete (ISTAT) – ma dall’indagine emergono con chiarezza anche la disomogeneità territoriale nella gestione delle risorse (water service divide), l’inefficienza delle modalità di consumo e le carenze strutturali di acquedotti e fognature.

Gli investimenti negli ultimi anni sono notevolmente aumentati per migliorare l’efficienza del sistema. Gli investimenti delle aziende del campione analizzato, nel periodo 2018-2023, risultano essere 11,9 miliardi di euro. Di questi, 2,7 miliardi sono stati spesi nel biennio 2018-2019 mentre sono 9,2 miliardi quelli previsti nel quadriennio 2020-2023.

Il Pnrr fa da volano agli investimenti sulle risorse idriche

A dare slancio agli investimenti è stato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), che al settore idrico ha destinato un totale di 4,38 miliardi di euro, inseriti nella missione M2 – “Rivoluzione verde e transizione ecologica” e riferiti alla Componente C4 – “Tutela del territorio e della risorsa idrica”, a sua volta ripartita in diverse linee di investimento. Il maggior stanziamento di risorse riguarda la sicurezza dell’approvvigionamento idrico (2 miliardi di euro e 124 progetti da finanziare), seguita dalla riduzione delle perdite e la digitalizzazione delle reti (900 milioni e 33 progetti) e dagli interventi nella depurazione del sistema fognario (600 milioni e 176 progetti).

Il rapporto presenta inoltre i risultati del questionario presentato ai Partner dell’Osservatorio e ai principali gestori del SII, che hanno indicato quali priorità strategiche la ricerca e riduzione delle perdite idriche e il miglioramento dell’acqua potabile, seguite dal miglioramento dell’acqua depurata, e dalla digitalizzazione. Per quanto riguarda gli investimenti necessari per affrontare le sfide del gestore, al primo si trovano quelli rivolti all’efficientamento di reti e impianti (44% delle risposte), per poi trovare il superamento delle misure di infrazione (36%).

Il sistema idrico e le sue emergenze: i commenti

“Questo Governo ha iniziato un percorso mirato a sviluppare un’azione di sistema integrata, che passa sicuramente per l’efficientamento infrastrutturale e il riassetto della governance, ma non solo: si tratta di sviluppare un nuova sensibilità, introducendo e potenziando pratiche ancora poco sviluppate, come la raccolta dell’acqua piovana e il riutilizzo delle acque reflue” ha sottolineato Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica .

“Quello delle risorse idriche è un tema più che mai urgente all’interno del processo di efficientamento e transizione ecologica del Paese” ha dichiarato Marco Carta, Amministratore Delegato di Agici. “Lo scenario emerso dal rapporto indica come sia necessario sviluppare un’attenta pianificazione strategica, che preveda l’introduzione di nuove tecnologie ancora poco in uso, come il dissalatore, e investire in misure per la gestione razionale delle risorse quale il riuso. Più di ogni altra cosa – conclude Carta – è necessario intervenire per un rafforzamento della governance, al fine di affrontare la frammentazione gestionale, che rappresenta uno dei maggiori ostacoli all’efficientamento del sistema”.

“Le conseguenze del cambiamento climatico ci hanno messo di fronte all’evidenza che il sistema idrico vada migliorato in termini di efficienza e di gestione organizzativa, le cui carenze stanno impattando oggi profondamente sulla quantità e sulla qualità della risorsa”, ha concluso Alessandra Garzarella, Direttrice dell’Osservatorio Idrico OSWI di Agici.

Il momento conclusivo dell’incontro, infine, è stato dedicato alla presentazione del Premio “Manager Servizio Idrico”, un nuovo riconoscimento introdotto in questa occasione da Agici per valorizzare i leader che si distinguono nel settore. Ad aggiudicarsi il Premio è stata Monica Manto, DG di Acquevenete e Presidente di Viveracqua, che ha ottenuto la maggioranza delle preferenze “per aver promosso e consolidato sinergie e integrazioni tra la rete delle aziende idriche del Veneto, favorendo lo sviluppo degli investimenti sul territorio”.

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