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Scuola, via libera ai nuovi poteri ai presidi

Approvate a Montecitorio, dopo un dibattito molto acceso, le norme sui nuovi poteri ai presidi: potranno fare assunzioni triennali a chiamata. Bocciato l’emendamento della minoranza Pd. Passa una modifica che amplia le assunzioni ma solo per i professori che hanno superato il concorso 2012 e che non rientravano nel piano 2015-16. Domani il voto finale

Scuola, via libera ai nuovi poteri ai presidi

Via libera ai super-presidi e via libera alle assunzioni dei professori precari, ovvero di tutti quei professori che hanno superato il concorso del 2012 e che non rientreranno nel piano previsto dal disegno di legge (Ddl) Scuola. La Camera ha votato ieri due articoli-chiave della riforma che si avvia così verso un’approvazione in tempi rapidi ed è attesa entro domani. Oggi si svolgerà una riunione della minoranza Pd in vista del voto finale ma non si prepara un Italicum-bis e l’attesa è che gran parte della minoranza voti a favore o si astenga ma non contro come è successo per la legge elettorale.

Dopo un dibattito acceso, l’aula di Montecitorio ha detto sì con 214 voti a favore, 100 contrari e 11 astenuti all’articolo 9 quello che consente ai dirigenti scolastici la ‘chiamata diretta’ degli insegnanti nei propri istituti. “Non ci sarà nessun padre-padrone ma un dirigente responsabile e valutato”, ha assicurato il ministro Giannini mentre fuori da Montecitorio molti insegnanti si erano radunati per protestare contro il provvedimento. La Camera ha respinto l’emendamento della minoranza del Pd (a prima firma di Stefano Fassina) che abrogava il potere dei presidi di chiamata diretta dei docenti. Contro l’emendamento Fassina hanno votato in 276 (maggioranza e Fi) e a favore 84 (Sel e M5S).

E’ dunque stato approvato il testo sostenuto dal governo e in parte modificato rispetto alla stesura originaria. Cosa prevede? La proposta di incarico per la copertura dei posti assegnati alla scuola è rivolta ai docenti di ruolo assegnati all’ambito territoriale di riferimento, dopo la candidature presentate dagli stessi docenti. Nel caso di più proposte di incarico, sarà il docente a dover optare. L’incarico al professore è affidato in modo da “valorizzare il curriculum, le esperienze e le competenze professionali” e il preside può svolgere anche colloqui per poter scegliere i prof del proprio istituto. L’Ufficio scolastico regionale provvede alle assegnazioni dei docenti che non abbiano ricevuto o accettato proposte e, comunque, in caso di inerzia dei presidi.

Un emendamento proposto da Umberto D’Ottavio (Pd) e votato da tutti i gruppi amplia le assunzioni per quei professori che, come si diceva, hanno superato il concorso 2012 ma che non sarebbero rientrati nel piano di assunzioni per l’anno scolastico 2015-16. L’emendamento prevede che saranno assunti dall’1 settembre 2016 aggiungendo la dicitura “e per i successivi anni scolastici, sino all’esaurimento dei soggetti aventi titolo”. Assieme all’articolo 9 è passato anche un emendamento M5S “antiparentopoli” (non ci può essere parentela tra preside e professore della scuola). 

Con questi due articoli si accorciano ora i tempi di approvazione della riforma alla Camera. Ieri si è lavorato in notturna, la seduta è stata sospesa a mezzanotee e riprenderà stamattina alle 9,30 ripartendo dagli emendamenti restanti sull’articolo 10 dedicato al piano straordinario di assunzioni.

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