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Sciare in Cina, un business italiano

i cinesi sono un quinto della popolazione mondiale, ma le presenze alle stazioni sciistiche sono solo un quarantesimo del totale nel mondo: esiste molto spazio per crescere – Ecco alcune esperienze di successo di italiani nel settore della neve nel Paese asiatico

Sciare in Cina, un business italiano

La bilancia corrente italiana può essere confortata da esportazioni di beni e di servizi e dai redditi di lavoro guadagnati da italiani all’estero. Il settore sciistico italiano conforta la nostra bilancia corrente sotto tutti e tre i capitoli. Martina Merlet, un’istruttrice di sci 28enne – il solo straniero in Cina che abbia una certificazione da istruttore rilasciata dalla ‘Chinese Ski Association’ – lavora al ‘Nordica training camp’ e i suoi corsi sono molto ricercati. Ma, lamenta Martina, i cinesi guardano allo sci come al paracadutismo o al ‘bungee jumping’: qualcosa da provare una volta e poi lasciar perdere… Ma Martina non demorde: i cinesi sono un quinto della popolazione mondiale, ma le presenze alle stazioni sciistiche sono solo un quarantesimo del totale nel mondo. C’è quindi molto spazio per crescere, anche se la neve in Cina non è né sicura né abbondante, come osserva Remigio Brunelli, il manager della ‘Bejing Tecnica Sport Equipment Co. Ldt.

Martina ha cominciato a lavorare come istruttrice di sci nel 2009, allo ‘Ole Sports Center’ in Pechino, gestito da un altro italiano, Fabio Ries, il co-fondatore della stazione sciistica ‘Duolomeidi Mountain Resort’, non lontano dalla capitale.

http://www.chinadaily.com.cn/bizchina/2012-01/21/content_14485749.htm

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