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SACE: il vantaggio di “ripensare” l’export in ottica fiorentina

Presentato ieri presso la sede locale di Confindustria RETHINK, il Rapporto sui trend del Made in Italy per il 2014-2017, dove la Toscana si conferma una delle regioni italiane più aperte e orientate ai mercati internazionali per impegni pari a 2,2 mld.

SACE:  il vantaggio di “ripensare” l’export in ottica fiorentina

SACE ha presentato in data di ieri presso Confindustria Firenze RETHINK, il Rapporto con le previsioni sui trend dell’export italiano per il 2014-2017, con lo scopo di fornire alle imprese tutte quelle informazioni operative in grado di supportare l’elaborazione di strategie d’internazionalizzazione mirate, con un focus particolare dedicato al tessuto imprenditoriale toscano. La Toscana si conferma a questo proposito una delle regioni italiane più aperte e orientate ai mercati internazionali: solo nell’ultimo anno gli impegni di SACE nella regione hanno raggiunto 2,2 miliardi di euro, seguendo circa 2.000 imprese, in prevalenza PMI. Caratterizzate da un’elevata capacità di riadattamento, innovazione e specializzazione, le imprese locali hanno saputo anticipare i tempi e reagire alle difficoltà congiunturali grazie a un percorso di crescita sostenuto dagli elevati volumi delle esportazioni, in direzione soprattutto extra europea. I migliori margini di crescita vengono in effetti dai mercati emergenti: non solo i BRICS, ma anche diverse destinazioni meno esplorate come Arabia Saudita, Angola, Cile, Filippine e Tailandia, senza dimenticare i mercati avanzati già acquisiti come Francia e Canada.

Nonostante la performance delle esportazioni toscane nel 2013 abbia risentito dell’andamento negativo dei metalli colpito da difficoltà strutturali a livello nazionali, alcuni settori fiore all’occhiello della Regione hanno messo a segno tassi di crescita sorprendenti. Un dato cui hanno contribuito le eccellenze dei molti distretti toscani. Oltre a quello orafo di Arezzo (balzato al primo posto a livello nazionale per crescita dell’export), il distretto della pelletteria e calzature di Firenze si conferma un sostegno importante al sistema moda toscano che, nonostante la concorrenza dei prodotti a basso costo provenienti dall’Asia, rimane garanzia di qualità e artigianalità Made in Italy. L’abbigliamento è il primo settore con un tasso di crescita delle esportazioni del 6% nel 2013, trainato dalle produzioni di alta qualità sempre più richieste dai consumatori asiatici (Cina in primis, ma anche Corea del Sud, Singapore e Tailandia). Positive le performance di alimentari e bevande (+10%) su cui incidono molto le vendite di vino negli USA, ma anche i beni di altra manifattura (+15%) su cui pesano soprattutto le esportazioni di gioielli verso il Medio Oriente, in particolare negli Emirati Arabi (+29% nel 2013). Infine la meccanica strumentale (+7%) risulta particolarmente lanciata nel continente africano con tassi di crescita a due cifre in Nord Africa e Africa sub-sahariana. 

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