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Rifugi trentini, la cultura arriva in alta quota

Da sabato 1° agosto e per tutti i sabati fino al 26 settembre, la SAT, la Società degli Alpinisti Tridentini, ha organizzato una serie di incontri culturali – Si parte con Punta Linke, sul Vioz.

Rifugi trentini, la cultura arriva in alta quota

Cosa c’è di meglio, nell’estate del Covid, di una nella escursione in montagna, approfittandone magari per arricchirsi culturalmente? Da sabato 1° agosto e per tutti i sabati fino al 26 settembre, sulle montagne del Trentino questo sarà possibile. L’iniziativa si chiama proprio “Il sabato culturale nei rifugi” ed è organizzata dalla SAT, la Società degli Alpinisti Tridentini. Un appuntamento imperdibile, nato dalla necessità di favorire gli spazi aperti per evitare assembramenti e di conseguenza a prova di sicurezza sanitaria, visto che in alcuni casi si tratta di luoghi difficilmente raggiungibili, per cui non sarà facile trovarci così tante persone.

E’ il caso, ad esempio, proprio del primo appuntamento in calendario, quello di sabato 1° agosto: si sale subito molto in alto, nel rifugio “Mantova” sul Monte Vioz, che con i suoi 3.600 metri è il rifugio più alto delle Alpi orientali. Oltre alla suggestione dello splendido panorama dolomitico, quel luogo ha anche una valenza storica e culturale. Non molto lontano dal rifugio infatti c’è il museo (il più alto d’Europa, ça va sans dire) di Punta Linke, un ex avamposto della Prima Guerra Mondiale (utilizzato dalle truppe austro-ungariche) alla scoperta del quale i visitatori saranno guidati da Cristina Bassi, archeologa della Soprintendenza per i Beni Culturali della Provincia Autonoma di Trento.

Sabato 8 agosto è invece il turno del rifugio Stavel – “F. Denza”, dove Marco Gramola, membro della Commissione Storico Culturale, terrà una conferenza dal titolo “La Grande Guerra nel Gruppo della Presanella”. Appuntamento d’eccezione il 15 agosto al rifugio “ai Caduti dell’Adamello”, alle Lobbie, con l’incontro dal titolo “I ghiacciai raccontano di clima, guerre e montagne che cambiano”: Cristian Casarotto, climatologo del Muse, dialogherà sempre con Marco Gramola.

La storia è protagonista anche dell’incontro di sabato 22 agosto al rifugio Mandrone “Citta di Trento”, con Diego Leoni e lo splendido e più volte premiato volume dal titolo “La Guerra Verticale”. Si parlerà di guerre anche il 5 settembre con la conferenza titolata “Caré Alto e la Grande Guerra”, sempre a cura di Marco Gramola al rifugio Carè Alto – “D. Ongari”. Ma prima, sabato 29 agosto, c’è un piccolo fuori programma: toccherà quel giorno non ad un rifugio ma al palazzo delle Miniere di Fiera di Primiero, dove Ezio Amistadi, presidente del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina tiene la conferenza dal titolo “Territorio: cura o possesso, dall’etica dei principi all’etica della responsabilità”.

Il 12 settembre la dott ssa Marta Bazzanella, del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, presenterà “Le scritte dei pastori” a Ziano di Fiemme. Il libro di Marco Pisoni “La sera cala senza rumore” sarà invece il protagonista sabato 19 settembre al rifugio San Pietro. Gran finale il 26 settembre con il volume “Le malghe e i bivacchi del Trentino – escursioni alpinismo, ferrate passeggiate” dell’alpinista Luciano Navarini, che presenterà il proprio lavoro editoriale al rifugio Bindesi. – “P.Prati”.

Per i rifugi non sarà un’estate facile e queste iniziative offriranno una motivazione in più agli appassionati di montagna per declinare una bella escursione con una opportunità di approfondimento culturale”, ha commentato Armando Tomasi, presidente della Commissione Storico Culturale Biblioteca. “Scrittori, storici, archeologi, climatologi hanno accolto con grande disponibilità l’invito della SAT a partecipare a questo progetto, che vuol essere una sorta di prudente, ma convinto ritorno alla relazione, all’incontro, allo scambio culturale, consuetudini irrinunciabili per una comunità”.

Per garantire una maggiore sicurezza in questi eventi, ma in generale nella frequentazione dei rifugi, il CAI – Club Alpino Italiano ha predisposto un kit anti-Covid che viene distribuito in tutti i rifugi della SAT. La dotazione è composta da un termo scanner per la misurazione della temperatura, da pannelli espositivi che la SAT ha fatto tradurre anche in tedesco e inglese, da un saturimetro per valutare la saturazione di ossigeno dell’emoglobina presente nel sangue arterioso periferico, da mascherine con filtri da sostituire ed infine di un ozonizzatore.

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