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Riforma Senato: oggi alla Camera il giro di boa

Oggi voto sul testo definitivo, seguiranno altre due votazioni ma saranno a scatola chiusa. Renzi: “A ottobre il referendum” e in caso di bocciatura “sarò pronto a trarne le conseguenze” – Tra le altre priorità i gennaio figurano l’approvazione di leggi come il codice degli appalti o la presentazione della candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024

Riforma Senato: oggi alla Camera il giro di boa

Oggi la Camera vota ancora una volta il disegno di legge Boschi per le riforme costituzionali, compresa la rivoluzione del Senato per il superamento del bicameralismo perfetto. Si tratta del quarto voto fin qui e non sarà l’ultimo: ce ne saranno altri due, al Senato e poi ancora a Montecitorio. Quello di oggi è però il passaggio decisivo in cui il pacchetto riforme viene formalmente chiuso: il seguente e ultimo sarà, in sostanza, a scatola chiusa, in modo da rispettare tempi prrevisti.

L’iter del provvedimento, in ogni caso, si concluderà solo il prossimo autunno, quando gli italiani saranno chiamati a decidere se rigettare o meno le modifiche alla Carta. “A ottobre ragionevolmente ci sarà il referendum finale – ha annunciato ieri Matteo Renzi nella prima e-news agli iscritti del Pd del 2016 –, saranno semplicemente gli italiani e nessun altro a decidere se il nostro progetto va bene o no”. 

In un’intervista al Tg1, il Premier ha rivendicato di non essere “un vecchio politico attaccato alla poltrona”, aggiungendo che trarrà “le conseguenze” in caso di bocciatura del referendum. La consultazione, d’altra parte, “non è un plebiscito: per anni la classe politica non ha fatto niente, ora un governo nuovo ha cercato di fare alcune cose. Se sulle riforme costituzionali, che sono la madre di tutte le battaglie, se i cittadini non sono d’accordo, hanno il diritto di dirlo”.

Il Ddl Boschi è la prima delle 10 priorità di gennaio indicate da Renzi, “di cui leggete poco o niente sui media tradizionali”, aggiunge polemicamente il Presidente del Consiglio nella e-news.

Tra le altre priorità figurano l’approvazione di alcune leggi come il codice degli appalti o la presentazione della candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024. Mancano invece le unioni civili, dal 26 in Aula al Senato. Il Premier non accenna più nemmeno alla depenalizzazione del reato di clandestinità. All’ordine del giorno della direzione del Pd del 22 gennaio figurano invece le amministrative e un’iniziativa sulla formazione politica rivolta a 300 giovani. Nell’e-news Renzi ha annunciato anche “un paio di progetti di grande importanza che alcuni player economici globali intendono realizzare in Italia” perché “il meglio deve ancora venire”.

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