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Rete Tim, dopo l’Agcom Elliott all’attacco: subito lo scorporo

Titolo ancora sotto pressione in Borsa: la capitalizzazione è scesa sotto i 10 miliardi. E il Fondo Usa spinge per una decisione del Cda sullo spin-off “senza ulteriori ritardi”

Rete Tim, dopo l’Agcom Elliott all’attacco: subito lo scorporo

Il Fondo Elliott passa al contrattacco: lo scorporo della rete Telecom va fatto subito. Sono passate poche ore da quando l’Agcom presieduta da Angelo Maria Cardani ha stroncato il progetto preparato dall’ex Ad Amos Genish in sintonia con l’azionista di riferimento Vivendi: il conferimento della rete di accesso in una società ad hoc, controllata da Tim al 100%, non cambia la posizione del gruppo telefonico – ha detto in sostanza l’Authority – che rimane un soggetto con una significativa forza di mercato (Smp) ai fini della definizione di mercato rilevante, sia per quanto riguarda la tipologia merceologica sia in relazione al livello di mercato.

Puntuale arriva l’affondo di Elliott: il Cda di Tim deve avviare i passi necessari  – ha riferito un portavoce del Fondo a Reuters – per lo spin-off della senza ulteriori ritardi. La decisione dell’Agcom, ha sottolineato il Fondo americano che ha attualmente una posizione di maggioranza nel board di Tim, conferma che il piano predisposto dall’azionista di maggioranza Vivendi non è sufficiente per portare ad un cambiamento del quadro regolatorio. Il fondo Usa, secondo quanto riportato da Radiocor, ritiene inoltre auspicabile la convocazione “al più presto” di un tavolo sull’ipotesi di rete unica tra Tim e Open Fiber.

Tim è al centro, dall’inizio dell’anno scorso, della battaglia tra il socio di riferimento – il gruppo francese Vivendi – e il Fondo Elliott che ne ha conquistato la leadership in Cda. Lo scontro è sulle strategie per rilanciare la crescita del gruppo ex monopolista delle tlc italiane gravato da circa 25 miliardi di euro di debito, in un mercato molto competitivo come quello italiano e caratterizzato da un generalizzato calo dei ricavi a fronte di un aumento degli investimenti per le nuove infrastrutture in fibra.

L’inasprirsi dello scontro interno a Tim e le novità degli ultimi giorni continuano a mettere pressione sul titolo. Dopo il -7% di venerdì e il -2,6% di venerdì Tim cade di nuovo a Piazza Affari. Le azioni ordinarie cedono oggi, 22 gennaio, oltre il 3% a 0,4613 euro.

(Ultimo aggiornamento: ore 10.34 del 22 gennaio).

 

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