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Renzi al Consiglio europeo: “Fuori dal Patto stabilità i fondi Ue”

Nella riunione di oggi a Bruxelles il Premier italiano chiederà che vengano esclusi dai vincoli posti dal Patto di stabilità i fondi strutturali Ue e le risorse stanziate dal Governo per l’edilizia scolastica e il riassetto idrogeologico – Quanto al deficit 2014, nel Def di aprile è possibile un incremento dal 2,6 fino al limite invalicabile del 3%.

Renzi al Consiglio europeo: “Fuori dal Patto stabilità i fondi Ue”

Non sarà un esordio anonimo quello di Matteo Renzi al Consiglio d’Europa. Nel corso della riunione di oggi a Bruxelles il Premier italiano chiederà che i fondi strutturali vengano esclusi dai vincoli posti dal Patto di stabilità. Lo ha annunciato Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni, dopo un vertice a Palazzo Chigi sulle riforme. “Il Governo porrà la questione, come già fatto dal precedente Esecutivo – ha aggiunto Errani –, poi vedremo quale sarà l’esito”.

Ma non è finita. Al termine della stessa riunione, Piero Fassino, numero uno dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani, ha precisato che il capo del Governo chiederà all’Europa che anche le risorse stanziate per l’edilizia scolastica e il riassetto idrogeologico restino fuori dal computo relativo ai parametri fissati dal Patto di stabilità. 

“Quello di oggi è un primo passaggio importante – ha detto Fassino –. Si chiederà di superare il vincolo del patto di stabilità relativamente ai fondi comunitari e agli stanziamenti che il Governo ha previsto per l’edilizia scolastica e il riassetto idrogeologico. Ma devono seguire altri passi: il rapido superamento del patto nel 2014 per i piccoli comuni e nel 2015 per tutti”.

Ieri Renzi ha illustrato alla Camera le linee guida del suo intervento di oggi davanti ai leader dell’Unione europea. Il Presidente del Consiglio ha assicurato che arriverà a Bruxelles con un pacchetto di riforme che hanno “scadenze certe” e “coperture molto ampie”. 

Quanto al rapporto deficit-Pil, il Premier non chiederà che all’Italia sia concesso di violare il limite del 3% imposto dagli accordi di Maastricht, ma ritiene che si tratti di un parametro “oggettivamente anacronistico”. 

Secondo alcune indiscrezioni, nel Documento di economia e finanza che sarà approvato il 10 aprile, il Governo intende alzare il disavanzo 2014 ben oltre il 2,6% previsto finora. A quanto pare nemmeno il 2,8% sarebbe un traguardo accettabile per l’Esecutivo, che punterebbe a raggiungere il confine invalicabile dei tre punti percentuali. Una sfida aperta nei confronti di Bruxelles, perché il Fiscal Compact – che entrerà in vigore dal primo gennaio 2015 – non impone solo di mantenere il rapporto sotto il 3%, ma anche di ridurre il deficit strutturale in modo da far calare il debito.  

Intanto, sul fronte interno, Palazzo Chigi fa sapere che “la settimana prossima il Governo intende chiudere il testo della riforma del Titolo V della Costituzione e del Senato, comprensivo delle proposte positive che arriveranno dalle Regioni”. 

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