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Referendum, Napolitano: la Costituzione non si difende con l’immobilismo

Il presidente emerito della Repubblica, intervenendo a Milano al convegno per un “Pacato SI'” al referendum, ha sostenuto che “i valori della Carta del 1948 e il ruolo delle istituzioni non si difendono con l’immobilismo e con un’interminabile serie di tentativi abortiti e ingannevoli rinvii” e ha aggiunto che le rotture sulla riforma costituzionale sono una “sconfitta di tutti”

Referendum, Napolitano: la Costituzione non si difende con l’immobilismo

Ci vuole pacatezza ed equilibrio nel referendum ma basta con l’immobilismo e con i rinvii infiniti delle riforme. Il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, intervenendo a Milano al convegno per un “Pacato SI'” al referendum non ha mancato di manifestare con chiarezza il suo punto di vista sulle riforme e sul referendum del 4 dicembre.

“I valori della Carta del 1948 e il ruolo delle istituzioni – ha sostenuto Napolitano – non si difendono con l’immobilismo e con un’interminabile serie di rinvii”.

L’ex Capo dello Stato ha poi stigmatizzato il tipo di campagna in corso dicendo che si aspettava “SI’ e NO ugualmente pacati, oggettivi e misurati”, anche alla luce delle assicurazioni, da lui ricevute quando era Presidente della Repubblica, di “disponibilità
 a collaborare provenienti da ogni parte per riforme considerate necessarie ma poi rimaste lettere morta” per tanti anni.

Proprio in ragione di ciò, Napolitano ha concluso definendo una “sconfitta di tutti” le rotture sulla riforma costituzionale e ribadito che ora serve “reciproco rispetto”.

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