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Produttività: accordo tra le imprese, stasera l’incontro con i sindacati

Dopo circa un mese di trattativa c’è linea comune tra imprese: ieri sera Confindustria, Abi, Ania, Alleanza Cooperative e Rete Imprese Italia hanno trovato l’intesa sul documento – Stasera l’incontro con i sindacati – Camusso: se la partita si gioca su “abbassamento delle condizioni salariali e dei diritti dei lavoratori non si va da nessuna parte”.

Produttività: accordo tra le imprese, stasera l’incontro con i sindacati

Le imprese hanno raggiunto un accordo sulla produttività e questa sera alle 20, nella sede di Confindustria, incontreranno i sindacati. Dopo circa un mese di trattativa, ieri in serata Confindustria, Abi, Ania, Alleanza Cooperative e Rete Imprese Italia hanno trovato l’intesa su un documento comune.

“Abbiamo trovato una formulazione soddisfacente – ha detto il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi -. Da domani incontreremo i vertici delle confederazioni sindacali per presentare il documento e possibilmente trovare un accordo anche con loro”.

Ma se la partita si gioca su “abbassamento delle condizioni salariali e dei diritti dei lavoratori”, il confronto tra le parti sociali sulla produttività non ha molte chance di chiudersi con un’intesa. Questo lo stop già arrivato dalla Cgil.

“Credo, forse mi sbaglierò, che per quanto riguarda l’accordo sulla produttività non si vada da nessuna parte – ha detto il segretario Susanna Camusso -. Anche perché appare una volontà di scaricare tutti gli effetti dell’operazione sulle tutele contrattuali e degli orari e c’è una guerra tra imprese che si svolge sull’abbassamento delle condizioni salariali e dei diritti dei lavoratori. C’è bisogno di difendere la struttura della contrattazione anche da ministri impenitenti, che parlano troppo”.

Ieri il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, aveva indicato le linee che per l’Esecutivo dovranno caratterizzare l’accordo, ed essere poi sancite da un decreto, a partire dal “depotenziamento degli automatismi” contrattuali, compresa la “rinuncia” all’indicizzazione automatica dei salari all’aumento dei prezzi.

Sulla stessa linea il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera: “Gli automatismi salariali che non tengono conto delle differenze di settore e di azienda non sono utili per rendere più competitivo il Paese”. Passera ha poi puntualizzato che il Governo, dopo aver messo sul piatto risorse per 1,6 miliardi, ritiene “necessario premiare fiscalmente” aumenti di produttività che siano “effettivi”.

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