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Prezzi carburanti: per la Guardia di Finanza sono irregolari 4 impianti su 10 

In base ai controlli effettuati a gennaio dalla Guardia Di Finanza il 39,3% dei distributori non sarebbe in regola sui prezzi

Prezzi carburanti: per la Guardia di Finanza sono irregolari 4 impianti su 10 

Secondo la Guardia di Finanza, che nel mese di gennaio ha effettuato i dovuti controlli, quattro impianti su dieci presenterebbero violazioni alla disciplina dei prezzi. Lo ha detto Il colonnello Alberto Nastasia della Guardia di Finanza nel corso della sua audizione alla Commissione Attività produttive della Camera relativa alla trasparenza dei prezzi dei carburanti.

Prezzi dei carburanti: i controlli della Guardia di Finanza

“Nel solo mese di gennaio sono stati eseguiti 2.518 interventi, contestando 989 violazioni alla disciplina prezzi, di cui 341 per mancata esposizione e/o difformità dei prezzi praticati rispetto a quelli indicati e 648 per omessa comunicazione al ministero”. In termini percentuali, il 39,3% dei distributori non sarebbe in regola sui prezzi. Questo il bilancio dei controlli effettuati dalla Guardia di Finanza che il colonnello Nastasia ha portato di fronte alla Commissione Attività produttive della Camera sulla trasparenza dei prezzi dei carburanti. Nastasia ha specificato che la Gdf ha disposto “un’ulteriore intensificazione” dei controlli in seguito a quanto stabilito dal Governo nell’ambito del decreto trasparenza approvato a metà gennaio. Ma già lo scorso anno, le verifiche erano state numerose: “nel corso del 2022, i reparti del corpo hanno eseguito 5.187 interventi in tema di trasparenza dei prezzi dei carburanti, contestando 2.809 violazioni alla relativa disciplina”. 

Non solo, secondo Nastasi, l’anno scorso sono stati evasi 450 milioni di euro di accise sui carburanti. Su accise e IVA, nello specifico, sono stati effettuati lo scorso anno 2.514 interventi, rilevando 1.084 violazioni e deferendo all’autorità giudiziaria competente 866 soggetti, di cui 15 tratti in arresto.

Dura la reazione delle associazioni dei consumatori: “Il fatto che il 39,3% dei benzinai sia stato multato, nonostante a gennaio fossero sotto osservazione, attesta l’ampia diffusione delle irregolarità. Ecco perché rasenta il ridicolo che ora il Governo, invece di triplicarle, abbassi le multe per chi non comunica i prezzi al ministero o li espone difformi”, ha affermato l’Unione dei Consumatori.

Governo verso la modifica del decreto trasparenza

Nel frattempo il Governo si è detto pronto a modificare il decreto approvato a gennaio. Lo stesso provvedimento bocciato dall’Antitrust che ha anche innescato le proteste dei benzinai, culminate nello sciopero del 25 gennaio. “Siamo disponibili, sulla base delle sollecitazioni che giungeranno in Parlamento, ad eventuali ulteriori modifiche migliorative sempre a garantire la trasparenza”, ha detto il  ministro dell’Industria e del Made in Italy Adolfo Urso. Il ministro incontrerà i rappresentanti dei benzinai il prossimo 8 febbraio, giorno in cui è prevista la riunione del tavolo permanente creato due settimane fa.

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