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Politi: “Siamo in guerra: 10 società finanziarie contro l’euro”. “Le responsabilità di Obama”

INTERVISTA A ALESSANDRO POLITI – L’analista strategico: “Quella che stiamo vivendo è una guerra a tutti gli effetti, condotta a fini speculativi da una decina di società, prevalentemente bancarie, che si spartiscono il 90% dei titoli e dei derivati del mondo” – “L’High-Frequency Trading è un sistema programmato per fare profitti e basta”

Politi: “Siamo in guerra: 10 società finanziarie contro l’euro”. “Le responsabilità di Obama”

Il fronte di guerra più caldo degli ultimi anni è quello dell’euro. Parola di Alessandro Politi, noto analista strategico, esperto di conflitti internazionali, anche di quelli che si giocano sul terreno della finanza e coautore del Rapporto di Nomisma “Nomos & Khaos”.

“Quella che stiamo vivendo – sostiene Politi – è una guerra in piena regola, anche se non sono gli Stati sovrani ad affrontarsi con le baionette o le bombe. É una guerra condotta a fini speculativi da una decina di società, prevalentemente bancarie, che si spartiscono il 90% dei titoli e dei derivati del mondo. Il nemico da abbattere è l’euro e l’ennesima prova di questo è la deludente asta dei bund tedeschi di ieri. A pagare il prezzo più alto, come in ogni guerra, saranno le popolazioni civili. Per ora abbiamo avuto solo un assaggio di quello che ci aspetta”.

Dottor Politi le teorie del complotto in genere non sono molto credibili. Vuole farci credere che una decina di cattivi ha deciso a tavolino di far fallire il mondo?

Per ora non il mondo, ma l’Europa. E poi non c’è bisogno di mettersi attorno ad un tavolo per decidere tutto questo. Cattivi? Non lo so, forse indifferenti o sensibili solo al denaro. Voglio esasperare ancora di più il mio punto di vista, citando Terminator. Nel film di Cameron i computer prendono il sopravvento e vogliono distruggere gli umani. Nella nostra società abbiamo l’High-Frequency Trading, vale a dire un sistema informatico che guida le transazioni come un pilota automatico porta l’aereo. Solo che questo sistema è programmato per fare profitti e basta, senza preoccuparsi delle vittime umane che falcia sul suo cammino. Goldman Sachs e Morgan Stanley ad esempio fanno largo uso di simili tecniche

Le banche insieme alle macchine da una parte e noi buoni dall’altra? Però abbiamo davvero un mucchio di debiti…

Eh si, quelli li abbiamo e dobbiamo affrontarli. Ma non possiamo credere che un mondo onesto e civile ci stia mettendo di fronte alle nostre responsabilità e leggerezze, perché saremmo troppo ingenui. Questo mondo vuole fare dell’Europa un ottimo spezzatino, per acquistarne i vari asset a basso prezzo. È un mondo fatto di soggetti che hanno prodotto un’enorme ricchezza di carta, con dietro il nulla, gli stessi che ora vogliono sostanziare questo nulla con la nostra polpa. Oggi si parla solo dei debiti alla luce del sole, quello degli Stati per esempio, ma non si sa nulla di quanto sottostà al debito formato dalla finanza ombra, frutto di scambi privati fra banchieri. Bisognava scegliere una vittima e l’Europa si prestava di più, tenendo conto del fatto che molti protagonisti di quest’operazione hanno sede in America. Dovendo buttare già dalla torre il dollaro o l’euro si è scelto il dollaro

In questa guerra gioca una parte anche il dollaro?

Sicuramente si. Il signoraggio del dollaro, cioè il suo status di moneta di riferimento internazionale, era a rischio.

Ma il presidente Obama era molto preoccupato della situazione italiana, come se potesse far tremare le economie di tutto il mondo. Possibile che qualcuno, dall’altra parte dell’Oceano, voglia il nostro fallimento?

Era preoccupato perché non avevamo ancora un piano per pagare. Come mai nessuno chiede conto del debito Usa? Obama è il presidente che vanta il maggior sostegno finanziario da parte di banche della storia americana. Ci chiediamo perché? Crediamo ancora nelle democrazie, nella sovranità, quando un presidente viene eletto grazie al sostegno di gente non eletta da nessuno? La politica è ormai ostaggio dell’economia.
L’abilità, oggi, consiste nell’accollare ad altri la propria massa di debiti. I nostri sono lì, chiari, visibili. E dobbiamo pagare per tutti. Così potranno comprare le nostre aziende, e non parlo solo dell’Italia, ma dell’Europa, le nostre case, i nostri asset strategici e risistemare la loro ricchezza fatta di carta straccia.

Secondo lei come possiamo difenderci?

Io, insieme ad altri cittadini, sto promuovendo un’Agenzia dei beni comuni europei su www.europeancommongoods.org. Secondo noi gli Stati, per mettere a posto il debito pubblico, non devono vendere gli asset ma conferirli, in cambio di denaro, a quest’agenzia che li mantenga a reddito. È necessatio anche fare un gruppo di gestione della crisi con i paesi debitori e per quanto riguarda le banche valutare cosa e chi è da salvare e lasciar fallire chi si è comportato scorrettamente. Infine bisogna consentire alla Bce di emettere moneta. Se riparte l’inflazione di abbassa il debito. Siamo in guerra, dobbiamo difenderci o non ce la caveremo.


Allegati: Profilo di Alessandro Politi.pdf

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