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Petrolio e chip animano le Borse: mega-deal in vista

Murdoch avvia le trattative per vendere la 21st Century Fox alla Disney – Opa Broadcom su Qualcomm, Amd apre i negoziati con Intel per una jv nei semiconduttori – Le purghe saudite fanno volare il petrolio – Triplo record di Wall Stret con Apple – Tod’s: i conti non tornano, Della Valle cambia ad

Il 2017 non è stato finora un anno di grandi merger. Regole antitrust più rigide e prezzi alle stelle di molte potenziali prede hanno complicato la corsa alle fusioni, spesso fallite in dirittura l’arrivo, com’è successo per le nozze sfumate tra Sprint (-11,54%) e T-Mobile (-5,72%), entrambe in pesante calo dopo l’annuncio della fine delle trattative. Ma il giudizio potrebbe esser presto radicalmente rivisto se andranno in porto due affari clamorosi.

MURDOCH OFFRE XXI CENTURY FOX A WALT DISNEY

Ieri Wall Street è stata agitata dalla notizia che Rupert Murdoch ha avviato le trattative per vendere Twenty-First Century Fox (+9,93%), il cuore produttivo del suo impero media, a Walt Disney (+2,02%). Ma il clamore di questo possibile merger è stato oscurato dall’inizio della battaglia finanziaria dell’anno: Broadcom (+1,42%) ha avanzato un’offerta, cash più azioni, per 130 miliardi di dollari su Qualcomm (+1,15%), altro colosso dei chip indebolito dal contenzioso con Apple, il suo principale cliente. Immediata la risposta della concorrenza: Amd (+7,28%) ha annunciato l’avvio di trattative con Intel (+1,37%) per creare una società comune per i semiconduttori dei pc.

Si profila così una rivoluzione negli equilibri dell’anima dell’economia digitale: i chip, la materia prima di smartphone, auto intelligenti, energia pulita e di quant’altro disegna il futuro prossimo venturo. Una sfida di cui sta approfittando anche Stm, la jv italo-francese (+95% da inizio ano) che ieri ha segnato un nuovo massimo dal 2004. Una partita dagli evidenti risvolti geopolitici: una settimana fa Hock Tan, il ceo malese di Broadcom, oggi domiciliata a Singapore, si è recato in vista alla Casa Bianca per annunciare il ritorno in Usa del colosso che, in caso di successo dell’offerta (già respinta dalla preda) diventerebbe il primo fornitore di Apple e Samsung.

TRIPLO RECORD PER WALL STREET GRAZIE AD APPLE

L’impronta del business, del resto, caratterizza anche la missione del presidente Usa in Asia. Trump sarà scortato a Pechino da una ventina di uomini di affari decisi a chiudere nuovi deal con le imprese del Drago. Difficile parlare di guerre commerciali in questa cornice in cui, a leggere i Paradise Papers divulgati in questi giorni, tutti i potenti del pianeta sono collegati da schemi di elusione fiscale.

Anche così si spiegano i nuovi massimi di Wall Street: Dow Jones +0,04%, S&P 500 +0,13%. Meglio di tutti il Nasdaq (+0,33%), grazie alla spinta di Apple (+1,01%).

LE PURGHE SAUDITE FANNO VOLARE IL PETROLIO

Ma il Toro ha soprattutto potuto contare su un alleato prezioso: l’erede al trono dell’Arabia Saudita Mohammed Bin Salman, il regista della purga anticorruzione che ha portato in galera undici principi, tra cui il miliardario Al Waleed, uno degli investitori più ricchi e attivi del mondo. L’operazione ha dato il via a una serie di rialzi delle quotazioni dell’oro nero, per la gioia delle Big Oil, dei produttori (Russia compresa) e promette di favorire la gigantesca Ipo di Aramco, lo scrigno del petrolio saudita. Il petrolio ha così chiuso la seduta in forte rialzo. Il contratto a dicembre quotato a New York ha terminato la prima giornata di contrattazioni della settimana aggiungendo il 3,1% a 57,35 dollari al barile. Si tratta della migliore chiusura giornaliera dal giugno del 2015.

Nel listino italiano, Eni +1,1%: la società ha avviato in anticipo la produzione in un giacimento in Ghana. Saipem +1,3%, Tenaris +0,8%.

TOKYO AI MASSIMI DAL ’92. VOLA HONG KONG

Sotto la spinta dei merger e del greggio avanzano i listini asiatici. La Borsa del Giappone si avvia a chiudere in rialzo, sui massimi dal 1992, l’indice Nikkei guadagna l’1,7%. L’indice Hang Seng di Hong Kong è in rialzo dell’1,2%, su livelli mai visti negli ultimi dieci anni sotto la spinta del colosso del web Tencent (+3,3%). Salgono anche le Borse della Cina: l’indice CSI300 dei listini di Shanghai e Shenzhen, è in rialzo dello 0,5%. Sono in lieve calo i mercati azionari dell’India e della Corea del Sud, arrivati nei giorni scorsi sui massimi, storici o di periodo.

BORSE EUROPEE FIACCHE, RALLENTANO GLI INDICI PMI

La fiammata del petrolio non ha acceso i listini europei, frenati dal leggero calo degli indici Pmi compositi e dai primi conti in arrivo dal mondo del credito. Piazza Affari resiste d’un soffio sopra quota 23 mila: l’indice Ftse Mib chiude a -0,05% a quota 23.002. Fiacche anche le altre Borse: Francoforte -0,07%, Parigi -0,19%, Madrid -0,4% e Londra +0,03%.

L‘indice anticipatore dell‘andamento dell‘economia italiana, sviluppato da Istat, mostra in ottobre un andamento particolarmente soddisfacente, indicando per i prossimi mesi la prosecuzione degli attuali ritmi di crescita. Lo ha detto il presidente dell‘Istat, Giorgio Alleva, nel corso di un‘audizione in Senato.

Dopo la pubblicazione dei “Paradise papers”, da cui sono emerse nuove operazioni sui paradisi fiscali che hanno coinvolto numerosi Vip, oggi i ministri finanziari Ue discuteranno nella riunione Ecofin la definizione di una lista nera di paradisi fiscali a livello mondiale.

Il ministro delle finanze lussemburghese, Pierre Gramegna, erede della gestione elastica di Jean Claude Juncker in materia di accordi fiscali, potrebbe essere il prossimo presidente dell’Eurogruppo in sostituzione dell’olandese Jeroen Dijsselbloem. Oggi è previsto l’intervento di Mario Draghi.

SCENDE IL BUND, LO SPREAD RISALE A 145 PUNTI

I Btp chiudono in modesto rialzo una seduta dai movimenti limitati, con uno spread in parziale allargamento dai minimi da un anno toccati la settimana scorsa. Durante la seduta il tasso sul decennale italiano è sceso fino all’1,76%, a nuovi minimi da metà novembre dell’anno scorso.

Il decennale tedesco ai minimi da due mesi, in area 0,33%, ha messo sotto pressione gli spread periferici. Lo spread Btp/Bund è risalito fino a 145 punti base dopo essersi portato nella parte finale della settimana a quota 141, minimo da fine ottobre 2016. Lo spread Italia-Spagna termina la seduta in area 33 punti base, praticamente invariato leggermente sopra quota 30, il minimo da ottobre 2016 visto la settimana scorsa.

La Bce ha diffuso i primi dati sulle scadenze di asset detenuti nell’ambito del Qe. Nel mese appena concluso sono scaduti titoli per poco meno di 10 miliardi complessivi, di cui circa 8,5 del settore pubblico; secondo le stime di Francoforte nei prossimi 12 mesi arriveranno a scadenza titoli complessivi per quasi 130 miliardi, di cui 101,5 titoli di Stato.

Oggi la Germania offre 500 milioni di indicizzati sulla scadenza 2030. Venerdì scenderà in campo il Tesoro con l’offerta dei Bot a 12 mesi. La settimana prossima ci sarà il lancio della nuova edizione del Btp Italia.

IL TESORO PRONTO A CEDERE LA QUOTA ENI A CDP

Il Tesoro, rivela Reuters, ha intenzione di cedere a breve a Cdp parte della quota residua detenuta in Eni con l‘obiettivo di tagliare il debito pubblico. Il ministero detiene attualmente il 4,34% di Eni mentre a Cdp fa capo il 25,76%. L‘operazione consente al governo di incassare soldi freschi da destinare a riduzione del debito perché Cdp, pur essendo a controllo pubblico, è fuori dal perimetro della Pubblica amministrazione.

DANIÈLE NOUY: PRESTO LE REGOLE SUGLI NPL

Sotto pressione il settore bancario europeo. La presidente del Board della supervisione bancaria Bce, Danièle Nouy, ha ribadito la sua linea davanti ai ministri dell’Eurogruppo riuniti a Bruxelles. Nouy ha confermato l’intenzione della Bce di definire linee guida sulle coperture dei non performing loans dal 2018. È arrivato il momento, ha sostenuto, di affrontare il problema dei crediti deteriorati che continuano a pesare sui bilanci delle banche di vari paesi della zona euro: una linea contestata dall’Italia.

Nel suo intervento a Madrid, il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha affermato che le autorità di vigilanza, sul tema dello smaltimento dei crediti in sofferenza, devono trovare la giusta via: preservare la stabilità finanziaria ed abbassare il peso delle sofferenze nei bilanci delle banche.

BANCHE DEBOLI, OGGI I CONTI DI INTESA E MPS

I bancari chiudono in ribasso dello 0,44%, leggermente peggio dello Stoxx europeo che si attesta a -0,39%. Tra i peggiori Bper cede l‘1,6% e Unicredit -0,55%. Oggi saranno annunciati i conti trimestrali di Intesa e Mps. Banco Bpm perde lo 0,8% dopo l‘accordo per la cessione a Cattolica Assicurazioni (+2,34%), di una partecipazione del 65% delle due joint venture a un prezzo complessivo di 853,4 milioni. L’operazione si basa su una valorizzazione del 100% di Popolare Vita pari a 789,6 milioni di euro e del 100% di Avipop Assicurazioni pari a 475,0 milioni. Unipol -1%, Fitch ha alzato il rating di Unipol Banca.

AVANZA PIRELLI, BENE LUXOTTICA

Avanza Pirelli (+1,4%) nel giorno della pubblicazione dei dati dei primi nove mesi dell’anno. Nel settore lusso Luxottica +1,2%. Le autorità antitrust Ue hanno annunciato di aver sospeso l’indagine sulla fusione da 54 miliardi di dollari tra Essilor e la controllata da Leonardo Del Vecchio dopo che le società non hanno fornito alcuni dati richiesti. le due società, sono entrambe fiduciose che lo stop temporaneo non avrà un impatto significativo sui tempi del procedimento e sono al lavoro per risolvere la situazione in breve tempo.

Tod’s -0,18%. La società terrà oggi un incontro con gli analisti in cui commenterà i dati di vendite dei primi nove mesi pari a 722,2 milioni di euro con un calo del 4,7% rispetto al corrispondente periodo del 2016. Nell’occasione sarà presentato il nuovo ad: Umberto Macchi di Cellere, già Managing Director di Bulgari. Avanza Yoox Net a Porter (+3%).

CONTINUA L’EFFETTO PIR SUL MATTONE

Continua i boom dei titoli immobiliari trainati dall’effetto Pir. Aedes (+8%) è il miglior titolo di oggi portandosi sui massimi da dicembre 2015 a 0,5290 euro. La scorsa settimana si è chiusa con un botto del +22% che ha permesso di allungare la performance da inizio anno a +35%. Bene anche Brioschi (+7%) e Risanamento (+4,6%). Gabetti +11,63%. Fa eccezione Beni Stabili (-4%). JP Morgan ha tagliato il giudizio a Neutral.

CEDOLA EXTRA IN VISTA PER ERG

Avanza Erg: +2,52% a 15,04 euro. Gli analisti non escludono un dividendo straordinario dopo la cessione del 51% di TotalErg. Ei Towers +5,67% a 55 euro ha beneficiato di un report di Berenberg in cui gli analisti confermano la propria visione positiva sul titolo. Masi Agricola +1,3% è stata scelta da Banca Mediolanum come testimonial della nuova campagna pubblicitaria televisiva dedicata ai Piani Individuali di Risparmio.

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