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Pensioni d’oro, ecco la top 10

E’ stata riproposta la lista dei trattamenti previdenziali “più onerosi” per lo Stato, su richista della deputata Pdl Bergamini. Il podio è assegnato ad una pensione di oltre 90mila euro mensili, alimentata anche da benefit e stock option. Il principo dei diritti acquisiti impedisce di metterle in discussione.

Pensioni d’oro, ecco la top 10

Torna a tenere banco la questione delle pensioni d’oro erogate dall’Inps. Stavolta l’iniziativa è partita da un’interrogazione di Deborah Bergamini (Pdl) rivolta al ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, e la lista dei pensionati più facoltosi è stata aggiornata e resa pubblica.

Ecco le cifre lorde mensili delle prime dieci pensioni più cospicue erogate dallo Stato (tenendo conto del fatto che alcuni soggetti cumulano diverse pensioni). Purtroppo, non in tutti i casi è possibile associare un nome all’importo.  

1) 91.337,18 euro a Mauro Sentinelli, ex manager e ingegnere elettronico della Telecom. 
2) 66.436,88 euro.
3) 51.781,93 euro a Mauro Gambaro, ex direttore generale di Interbanca e di Inter Football Club, oggi advisor specializzato nel corporate finance e presidente del cda di Mittel management srl.
4) 50.885,43 euro as Alberto De Petris, ex di Infostrada e Telecom.
5) 47.934,61 euro.
6) 46.811,50 euro.
7) 46.773,61 euro.
8) 44.258,87 euro.
9) 43.253,96 euro.
10)41.707,54 euro.

Dal quinto a decimo posto della classica dovrebbero trovarsi manager come Vito Gamberale, amministratore delegato di F2i, oppure Alberto Giordano, ex Cassa di Roma e Federico Imbert, ex JP Morgan.

Contestualmente alla diffusione della lista delle super-pensioni, che nel complesso riguardano centomila individui, per un esborso annuo di ben 13 miliardi di euro dalle casse statali, il Parlamento ricorda che questi trattamenti sono stati ottenuti a norma di legge e che i benefici acquisiti sono ormai immodificabili, come stabilito della Corte Costituzionale.

Popo importa che per certe categorie di lavoratori i versamenti agli enti previdenziali prevedevano trattamenti scandalosamente di favore. In alcuni casi, ad esempio, nel computo della pensione hanno inciso i benefit e le stock option percepiti durante la carriera lavorativa.

In ogni caso, afferma Bergamini, “il tema riguarda una questione di equità e di coesione sociale non più trascurabile dalle istituzioni, specialmente in un momento di grave crisi economica e di pesanti sacrifici per tutti”.

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