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Pensioni, confermato stretta sulle rivalutazioni nella manovra

Tutto come previsto: per gli assegni fra 1.428 e 2.380 euro la rivalutazione in base all’inflazione sarà solo del 45% – La misura contribuisce a tenere alta la tensione nella maggioranza – Solo ieri sera Bossi aveva lanciato un monito: “Le pensioni non si toccano, soprattutto quelle delle donne”.

Pensioni, confermato stretta sulle rivalutazioni nella manovra

Confermata nella manovra finanziaria la stretta sulla rivalutazione rispetto all’inflazione anche delle pensioni medio-basse. Se per gli assegni che superano i 2.380 euro mensili lo stop sarà totale, per i trattamenti compresi fra questa cifra e i 1.428 euro al mese la rivalutazione sarà solo del 45%. Soltanto i trattamenti pensionistici ancora inferiori (vale a dire quelli fino a tre volte il minimo Inps) saranno rivalutati al 100%.

Se la reazione furibonda dei sindacati era più che prevedibile, meno scontato era che la misura aprisse una nuova, significativa frattura nelle fila della maggioranza. E’ di ieri l’ultima alzata di scudi da parte della Lega, che tuttavia non è riuscita a far cancellare il provvedimento. “Le pensioni non si toccano – aveva detto in un comizio il leader del Carroccio, Umberto Bossi – soprattutto quelle delle donne, almeno fino a dopo il 2030”.

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