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Pensioni, Cazzola boccia Giovannini: “Nessun acconto, serve più lavoro”

Il responsabile nazionale area welfare di Scelta civica boccia la proposta di Giovannini di erogare un anticipo sulla pensione che i contribuenti possano poi restituire a rate – “A chi perde il lavoro da anziano deve essere fornita l’opportunità di una nuova occupazione”.

Pensioni, Cazzola boccia Giovannini: “Nessun acconto, serve più lavoro”

“Le proposte di un ministro serio e preparato come Enrico Giovannini devono essere attentamente meditate e seguite nel loro sviluppo operativo. Ciò vale anche per la proposta di un prestito sulla pensione da riconoscere a quanti perdono il lavoro in età avanzata che il ministro ha esposto genericamente nella sua intervista odierna al Sole 24Ore”. Lo ha detto Giuliano Cazzola, responsabile nazionale area welfare per Scelta civica per l’Italia. L’idea del ministro per venire incontro a chi perde il lavoro a due o tre anni prima della pensione è erogare un anticipo sulla pensione che i contribuenti possano poi restituire a rate.

“Ma per Scelta civica per l’Italia la via maestra da percorrere è un’altra  – ha aggiunto Cazzola –. Bisogna voltare pagina rispetto ad un andazzo che per decenni ha portato ad usare il sistema pensionistico in funzione di ammortizzatore sociale. A chi perde il lavoro da anziano deve essere fornita l’opportunità di una nuova occupazione, attraverso gli strumenti della formazione, del placement e la corresponsione dell’Aspi nel periodo di transizione”. 

Secondo Cazzola, “il caso degli esodati sta a dimostrare quanto grande sia la facilità con cui in Italia nascono lobby potenti le quali, in questo caso, non si accontenterebbero mai di soluzioni provvisorie ma che pretenderebbero di risolvere i loro problemi nel modo più facile: con un pensionamento anticipato in via definitiva”.

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